Approfondimenti

La legge sul ripristino della Natura, Giorgia Meloni scioglie il silenzio e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 12 luglio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’Europarlamento ha approvato l’importantissima legge sul ripristino della Natura. Giorgia Meloni da Vilnius scioglie il silenzio e sostiene Daniela Santanchè. Al vertice Nato di Vilnius, Biden promette sostegno illimitato all’Ucraina. È un clochard di 32 anni l’autore del rogo che ha mandato in cenere la Venere degli stracci di Pistoletto.

L’Europarlamento approva la legge sul ripristino della Natura

(di Alessandro Principe)
È stata approvata dall’Europarlamento la legge sul ripristino della Natura, una legge importantissima per le politiche ambientali ed energetiche sostenibili in Europa. Il Parlamento si è spaccato: la legge è stata approvata con 336 voti favorevoli, 300 i contrari. Hanno votato a favore anche 21 deputati del partito popolare.
C’è da dire che la legge è passata con alcuni emendamenti sul tema dell’agricoltura che la indeboliscono – come rileva tra gli altri il Wwf – concedendo non poco alle richieste delle lobby dell’agroindustria. Resta però il risultato di una legge ambiziosa, “storica” la definisce ad esempio Greenpeace: “il primo grande atto legislativo degli ultimi 30 anni per proteggere la biodiversità nell’Unione europea”, scrive la Ong ambientalista.
C’è poi un altro dato politico importante nel voto di oggi a Strasburgo: il leader del partito popolare, il tedesco Manfred Weber, ha tentato di fare asse con i partiti conservatori e di estrema destra per affossare la legge. Se la loro proposta fosse passata, prima del voto finale, la legge sarebbe finita su un binario morto: così non è stato segnando una sconfitta pesante per lo stesso Weber e per l’alleanza popolari-destre.
L’asse Popolari-Conservatori-Sovranisti, caro a Giorgia Meloni e al leader del Ppe Weber è stato sconfitto. È stata la prima vera prova dell’alleanza che la presidente del Consiglio sta cercando di costruire in vista delle prossime europee. Oggi gli è andata male. Nell’Aula di Strasburgo la notizia politica del giorno è questa. Il voto sulla battaglia ambientalista della legge per il ripristino della natura è stato un banco di prova per il progetto di spostare a destra il più grande partito europeo. Una riuscita del blitz orchestrato dal tedesco Weber avrebbe fatto finire su un binario morto la più importante legge per la tutela della biodiversità da decenni. E avrebbe dato fiato a un piano che ora subisce inevitabilmente una battuta d’arresto. Come sempre in Europa contano la Commissione e l’europarlamento. Ma contano moltissimo i governi nazionali. “Qualcosa è cambiato dopo le ultime elezioni in Italia”, ha dichiarato alla vigilia del voto il commissario all’ambiente Timmermans. Il Ppe avrebbe cambiato posizione “da quando la destra italiana è al governo”. E ancora, dice Timmermans: “Il Partito popolare vuole allearsi con la destra più radicale, ma la destra non è in grado di costruire l’Europa”. Oggi sono stati sconfitti. Ma questa è la partita che si giocherà da qui alle europee del prossimo anno.

Giorgia Meloni sostiene Daniela Santanchè

(di Anna Bredice)
Una specie di gioco delle tre carte: in conferenza stampa Giorgia Meloni mostra il volto rassicurante di chi non vuole conflitti con i magistrati, “chi crede che ci sia un ritorno di uno scontro tra politica e magistratura rimarrà deluso”, dice, ma poi a domanda precisa sulla nota che citava fonti di Palazzo Chigi e che sosteneva che i magistrati avevano iniziato con le loro inchieste la campagna elettorale per le europee, Meloni assicura di riconoscersi completamente in quelle parole. Nessuna smentita quindi da parte della presidente del Consiglio, anzi rivendica questa linea, ribadita oggi anche dal cognato, Francesco Lollobrigida, secondo il quale morto Berlusconi i giudici hanno preso di mira Fratelli d’Italia. Il silenzio di Giorgia Meloni si è interrotto dopo una settimana e oggi fa quadrato intorno a Del mastro e Santanchè, prendendo invece le distanze dalla seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, da quel comunicato che fece in difesa del figlio. Giorgia Meloni sostiene Daniela Santanchè addossando la colpa ai giornali per aver pubblicato la notizia delle indagini, ma dice anche che la situazione è “complessa”, un modo per blindarla ma con un occhio alle prossime mosse della Procura di Milano. In ogni caso per ora la ministra del turismo rimane lì. Chi difende più di tutti è uno dei suoi, Del Mastro che insieme a Donzelli è un fedelissimo del suo partito. È per difendere lui che approva il progetto di separare le carriere dei magistrati e di andare avanti con la riforma della giustizia. Più solo invece è il presidente del Senato, a conferma di quella freddezza della destra che si era notata nel giorno in cui si era saputo del figlio accusato di violenza sessuale. “Io non sarei intervenuta”, dice oggi Giorgia Meloni a proposito di quel comunicato nel quale La Russa sintetizzava in poche righe i peggiori pregiudizi nei confronti di una ragazza che denuncia una violenza. Forse è perché sa che si gioca il consenso dell’elettorato femminile che Meloni aggiunge “solidarizzo con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi”. Dalla seconda carica dello Stato nessuna risposta.

Vertice Nato, Biden promette sostegno illimitato all’Ucraina

(di Roberto Festa)
“La Nato è più forte, più energica e più unita che mai” cosi Joe Biden commentato il vertice di Vilnius.
“Non cederemo – ha detto – nel sostegno all’Ucraina, Putin ha fatto una scommessa sbagliata che il supporto a Kiev sarebbe finito”
Roberto Festa ha seguito l’ intervento di Biden all’università di Vilnius.
Il discorso di Joe Biden a Vilnius, che si è concluso poco fa, è stato la ripresa di alcuni dei temi che il presidente americano ha in questi mesi molte volte rilanciato, quindi, l’idea che la guerra in Ucraina è un episodio di qualcosa di più vasto, quindi il confronto scontro tra democrazie e autocrazie. Il fatto che Vladimir Putin in questa occasione ha compiuto un clamoroso errore di valutazione politica. Pensava che la NATO si sarebbe sfaldata, che la coalizione degli alleati non si sarebbe mantenuta compatta, e invece non è stato così. Anzi, con l’entrata di Finlandia e Svezia nell’Alleanza, questa appare oggi più solida. We Will Not Waver, non vacilleremo, non faremo venir meno il nostro appoggio all’Ucraina, ha detto Biden, che ha messo l’accento proprio sull’appoggio degli Stati Uniti, e non della sua amministrazione sola, all’Ucraina. Questo è un punto importante, perché viene incontro alle preoccupazioni di Kiev e degli alleati, che temono un cambiamento di politica, a Washington, nel caso il prossimo presidente non sia più Biden, ma un repubblicano. Donald Trump e Ron DeSantis, i due più temibili rivali repubblicani, sulla questione della guerra hanno espresso posizioni molto diverse rispetto a quelle di questa amministrazione. È stato un discorso in cui ci sono stati anche echi di altre storie, per esempio è risuonato Chechill, quando Biden ha detto: Never Give up, mai mollare, mai perdere la speranza. È stato un discorso in cui Biden ha cercato di inserire la guerra in un contesto più vasto: quello dei cambiamenti climatici, delle difficoltà nelle catene di approvvigionamenti. In generale, Biden lascia Vilnius con un buon successo politico. È riuscito a superare il veto della Turchia all’entrata della Svezia nella Nato. Ed è arrivato alla riformulazione dei piani militari della NATO in Europa. Su una cosa, Biden, si è dimostrato fermo. Il no, all’entrata dell’Ucraina nella Nato. E su questo c’è stata frizione con il presidente Zelensky. Ma è una precondizione cui gli americani non possono venir meno. Washington non vuole trovarsi in guerra aperta con la Russia.

Il clochard autore del rogo della Venere degli stracci

Sarebbe un senza dimora di 32 anni l’autore del rogo che ha mandato in cenere la Venere degli stracci di Pistoletto, a Napoli. L’uomo è stato fermato dalla Polizia con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali. Gli inquirenti lo hanno identificato attraverso le immagini del sistema di video sorveglianza cittadina. Il rogo è stato appiccato questa mattina all’alba attorno alle 5. “Napoli reagirà e la Venere sarà rifatta” ha dichiarato il sindaco Manfredi che d’accordo con Pistoletto ha annunciato che verrà lanciata una raccolta di fondi per ripristinare l’opera”.
Fiorella Minervino, storica dell’arte, intervistata da Tiziana Ricci

 

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    A partire da poesie e racconti originali, Pippo Delbono mette in scena un gesto di solitaria ribellione, mosso dalla volontà di continuare a vivere, allargando lo sguardo verso ciò che ci circonda, a costo di trovarsi di fronte a una realtà peggiore di quella da cui si era fuggiti. Attraverso il racconto salvifico delle proprie debolezze, paure e speranze, l’artista crea uno spettacolo che è un’invocazione alla rinascita e che, a partire da un’esperienza personale, sfocia nella rappresentazione universale di quel “sentimento di perdita” che riguarda tutti. Il risveglio è un lavoro sulle cadute e i risvegli, dedicato a chi si è addormentato e poi risvegliato, e a chi ancora non lo ha fatto. Attorno a Pippo Delbono, gli attori della Compagnia danzano sulle note struggenti che suonano lamenti di amore e tenerezza evocando un rito sacro, un funerale forse. Sulle note del virtuoso violoncellista Giovanni Ricciardi, in scena con il suo strumento, e su brani che provengono dalla memoria degli anni Settanta, Delbono si ripete: «Devi danzare, danzare nella tua guerra». Ira Rubini l'ha raggiunto per Cult il giorno dopo il debutto milanese del suo spettacolo Il risveglio

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