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Meloni rivendica i tagli alla sanità, il rialzo dei Btp, la decisione sulla Marelli e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 3 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. “L’importante non è quanti soldi ci sono, ma come vengono spesi”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni sui tagli alla sanità. Intanto a Torino la polizia manganella i manifestanti che contestavano la presidente del Consiglio. Sono passati dieci anni dalla strage di Lampedusa: il 3 ottobre 2013 al largo delle sue coste morirono 368 persone. E il governo ha disertato la commemorazione della strage. Brutto segnale arrivato oggi dai Btp. La Marelli sospende a tempo indeterminato la chiusura della fabbrica di Crevalcuore. Spagna, a Pedro Sanchez è stato affidato di nuovo l’incarico di formare il governo.

L’ultimo fronte del governo della destra è la sanità

Oggi Meloni ha rivendicato i tagli, affermando che la cosa importante è combattere gli sprechi. La tempistica della presidente del Consiglio è molto importante. Oggi prima di lei la Fondazione Gimbe aveva spiegato numeri alla mano che la situazione è sempre più insostenibile. Mentre in paesi come Francia o Germania si spende il 10% del Pil per la sanità, quest’anno in Italia ci si limiterà al 6.6% e nei prossimi anni si taglierà ancora, fino al 6,1% sul di spesa pubblica sul Pil prevista per il 2026.
Le opposizioni, dal Pd a Calenda ai 5 Stelle, hanno reagito: Schlein da detto che Meloni prende in giro le persone, Calenda che serve investire 10 miliardi, Conte che Meloni non vede i problemi delle persone. Le attuali opposizioni auspicano oggi una inversione di tendenza anche se i tagli alla sanità pubblica, va detto, proseguono da molto prima che a Palazzo Chigi arrivasse la destra.
Ora in ogni caso c’è il governo Meloni che è alle prese con tutte le promesse impossibili da mantenere e per la sanità probabilmente non riuscirà nemmeno a stanziare i 4 miliardi di Euro necessari per mantenere una linea di galleggiamento. Alla fine i miliardi nella legge di bilancio potrebbero essere due, due e mezzo al massimo. Sarebbe un colpo drammatico al sistema sanitario nazionale. Secondo la Fondazione Gimbe, i 4 miliardi della previsione ottimistica per il periodo 2024 – 2026 non sarebbero comunque sufficienti nemmeno a garantire la copertura dei costi per l’aumento dei prezzi.
Di fronte a questo scenario catastrofico, Meloni ha deciso di declinare ogni reponsabilità.
Ieri Mattarella parlando in pubblico aveva definito il sistema sanitario nazionale un patrimonio prezioso da difendere. Stamattina il Quirinale in una nota ha smentito alcune interpretazioni delle parole del Presidente della Repubblica: “non era un messaggio laterale, il tema era proprio la sanità” ha precisato il Colle. Come a dire sveglia, il problema è grave, dovete affrontarlo.

Giovedì riprende la discussione su immigrazione e asilo

Al Consiglio europeo di giovedì a Granada riprenderà la discussione sul patto su immigrazione e asilo. Si tratta sull’emendamento tedesco dedicato al ruolo delle ong: “stiamo cercando un punto di caduta” fanno sapere fonti a Bruxelles. Le diplomazie stanno anche lavorando a un bilaterale, su questo punto, tra Meloni e Sholtz. In questa trattativa ha un peso anche la questione tunisina: il memorandum voluto e quasi imposto dall’Italia agli altri paesi europei sembra sempre più difficile da attuare. Ieri il presidente tunisino Saied ha rifiutato la prima tranche di aiuti in cambio del controllo delle frontiere, definendola un’elemosina. Abbiamo chiesto il perché a Massimo Zaurrini, direttore di Africa e affari

L’aumento dei titoli di Stato è un problema per le finanze pubbliche

Oggi il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani è salito fino al 4,93%, il livello massimo dal novembre 2012, nel periodo della crisi dello spread che aveva portato Mario Monti alla presidenza del Consiglio. L’aumento dei rendimenti è un problema per le finanze pubbliche e quindi per il governo, che deve mettere a bilancio più soldi per rimborsare chi ha comprato i titoli. Oggi la borsa di Milano ha chiuso la seduta in perdita dell’1,3%, un dato tra i peggiori d’Europa. In queste ore l’andamento dei mercati è condizionato in particolare dall’ipotesi che la Fed, la banca centrale degli Stati uniti, alzi ancora i tassi d’interesse, e resta da capire anche se la Bce, la Banca centrale europea, approverà nuovi aumenti nei prossimi mesi.

Marelli sospende a tempo indeterminato la chiusura della fabbrica di Crevalcore

Al ministero delle imprese c’è stato un incontro sulla Marelli, in particolare sulla chiusura dello stabilimento bolognese di Crevalcore annunciata dalla proprietà. La notizia uscita dalla riunione di oggi è la sospensione a tempo indeterminato della procedura di chiusura, in attesa di trovare un’altra società che prenda il controllo della fabbrica. Mario Garagnani fa parte della segreteria della Fiom di Bologna. Lo abbiamo intervistato dopo l’incontro, mentre era coi lavoratori riuniti in presidio fuori dal ministero

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    Il femminicida non è un malato, ma un figlio sano del patriarcato, cresciuto in una cultura che considera la donna un essere inferiore. Da proteggere, sminuire, controllare, e nei casi più estremi, da picchiare o uccidere. In Italia, ogni tre giorni una donna viene uccisa, spesso per mano di chi dovrebbe amarla. E oltre agli omicidi, un sommerso di violenze – dal catcalling alla violenza psicologica – pesa sulle donne, mentre la società si interroga troppo poco sulle sue responsabilità. Da questa riflessione nasce il progetto ideato dal Teatro Carcano, scritto da otto autori uomini e interpretato da Alessio Boni e Omar Pedrini, un viaggio nella mente del carnefice per analizzare il retaggio culturale che alimenta la violenza di genere. Inaugurato il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo spettacolo è un atto di autocoscienza collettiva che punta a smantellare le radici patriarcali della nostra cultura. Ospite a Cult, Alessio Boni ne ha parlato con Ira Rubini.

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