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Continua la tregua tra Hamas e Israele, altri due femminicidi nelle ultime 24 ore e le altre notizie della giornata

Medio Oriente, CASE ABBATTUTE NELLA STRISCIA DI GAZA

Il racconto della giornata di martedì 28 novembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nella striscia di Gaza continua a reggere la tregua tra Hamas e Israele, entrata oggi nel suo quinto giorno, e resta in vigore nonostante oggi le due parti si siano accusate reciprocamente di aver violato il cessate il fuoco. Oggi in Italia due donne sono state uccise dai loro mariti: a Salsomaggiore e ad Andria. La commissione europea ha detto un primo sì alla richiesta italiana di incassare i 16 miliardi e mezzo della quarta rata del Pnrr. L’istituzione di Bruxelles lo ha annunciato spiegando che l’approvazione definitiva potrà arrivare dopo che il comitato economico e finanziario, un’altra istituzione europea, avrà dato il proprio parere. Expo 2030 sarà ospitata da Riad, la capitale dell’Arabia saudita; Giampiero Massolo, ha lanciato accuse durissime, parlando di “deriva mercantile”. 

Continua la tregua tra Hamas e Israele

Nella striscia di Gaza continua a reggere la tregua tra Hamas e Israele, entrata oggi nel suo quinto giorno, e resta in vigore nonostante oggi le due parti si siano accusate reciprocamente di aver violato il cessate il fuoco.
Esplosioni e scontri a fuoco si sono infatti verificati nel nord della Striscia, alcuni soldati israeliani sono rimasti feriti; questi episodi non hanno però fermato il rilascio degli ostaggi da parte dei miliziani, a cui dovrebbe seguire la scarcerazione di 30 detenuti palestinesi.
L’intesa sul cessate il fuoco quindi regge, e crescono anche le prospettive per un suo prolungamento: fonti egiziane oggi hanno parlato della possibilità di un’ulteriore proroga di due giorni. Alla diffusione di questa notizia Tel Aviv ha prontamente reagito precisando che “la questione è ancora in fase di esame”.
Spiragli per un prolungamento della tregua arrivano anche dai colloqui in corso a Doha tra il capo del Mossad David Barnea, il capo della CIA William Burns e il primo ministro del Qatar: al tavolo Israele si sarebbe detta pronta ad una proroga fino al massimo di 10 giorni, quindi fino a domenica.
Le pressioni internazionale perché questa tregua diventi un cessate il fuoco definitivo crescono, ma il governo di Netanyahu respinge questa ipotesi.
La prospettiva resta quindi quella di una ripresa del conflitto, come ci conferma da Gerusalemme Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 ore:

Nonostante i 5 giorni di tregua, a Gaza la situazione umanitaria resta drammatica, come denuncia oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità: secondo l’Oms il sistema sanitario locale è distrutto, e c’è il rischio che muoiano più persone a causa di malattie che a causa dei bombardamenti.
Tommaso della Longa, portavoce della federazione internazionale della Croce Rossa:

 

Altri due femminicidi nelle ultime 24 ore

Oggi in Italia due donne sono state uccise dai loro mariti. A Salsomaggiore, nel parmense, stamattina un uomo ha assassinato la moglie picchiandola con una mazza da cricket. Si chiamava Meena Kumari, era di nazionalità indiana e aveva 66 anni. Ad Andria, in Puglia, un uomo ha ucciso una donna di circa 40 anni. Non si sa come si chiamava. Oggi è stato anche interrogato Filippo Turetta. Il 22enne arrestato per il femminicidio di Giulia Cecchettin non ha risposto alle domande ma ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver ucciso l’ex fidanzata.

Primo sì da Bruxelles per la quarta rata del Pnrr

La commissione europea ha detto un primo sì alla richiesta italiana di incassare i 16 miliardi e mezzo della quarta rata del Pnrr. L’istituzione di Bruxelles lo ha annunciato spiegando che l’approvazione definitiva potrà arrivare dopo che il comitato economico e finanziario, un’altra istituzione europea, avrà dato il proprio parere. In una conferenza stampa il ministro al Pnrr Raffaele Fitto ha celebrato questo risultato e ha parlato anche di un’altra questione: la fine del mercato tutelato dell’energia prevista il 10 gennaio per il gas e il 1° aprile per l’elettricità. “È un tema serio su cui dobbiamo discutere nel merito” ha detto Fitto dopo che ieri il consiglio dei ministri ha deciso di non prorogare la possibilità per i cittadini di restare nel mercato tutelato. Il Pd oggi ha chiesto al governo di cambiare idea. La segretaria Elly Schlein ha parlato di “tassa Meloni sulle bollette”. “È un errore che ci siamo trovati sul tavolo” ha dichiarato dalla maggioranza Matteo Salvini, dicendosi favorevole a una proroga.

(Massimo Alberti)
La storia della liberalizzazione del mercato dell’energia in Italia nasce a sinistra, e potrebbe trovare compimento a destra.
Inizia nel 1999, con il primo decreto Bersani, che recepisce la direttiva Europea a tema. La completa liberalizzazione avviene col decreto Bersani Bis del 2007. Ma il servizio a maggior tutela viene sempre mantenuto, a garanzia dei piccoli consumatori più deboli per reddito, potere contrattuale, e capacità nella valutazione delle offerte. Ma l’Unione Europea punta ad un mercato unico dell’energia. E una nuova direttiva nel 2012 spinge ulteriormente verso l’abrogazione, in ogni paese, delle tariffe vincolate. Nel regime di Maggior tutela, l’autorità pubblica dell’Energia aggiorna le tariffe ogni 3 mesi sulla base del prezzo di mercato. In Italia, ha avuto diversi effetti salvifici: non solo appunto dare una alternativa alle fasce più deboli, ma calmierare i prezzi sul privato, nella dinamica di mercato di offrire tariffe più basse della maggior tutela, ed evitare che le aziende facessero cartello. Il prezzo nella maggior tutela è rimasto più conveniente di quello sul mercato libero: 1 metro cubo di gas sul mercato privato costa ancora il doppi-triplo. Con la parentesi della recente crisi dove le tariffe fisse sul privato hanno parzialmente, ma temporaneamente, tamponato gli aumenti. Gradualmente molti utenti son passati al privato, ma il 31% circa resta alle tariffe vincolate. Per questo, nonostante la propaganda che esalta le virtù del libero mercato, anche dopo la legge del governo Renzi nel 2015 che ne promosse l’abrogazione, successivamente sono sempre arrivate le proroghe. Almeno fino a quando il governo Draghi ne ha inserito l’abolizione nel PNRR. Da qui il pasticcio del governo: che prima ne promette una nuova proroga, ma se la rimangia per non mettere in discussione i fondi europei. Trovandosi con un potenziale aumento di bollette, per milioni di utenti, proprio poco prima del voto per le europee, ed è questo che agita il governo.
Ad ora, l’ipotesi di Salvini di rimettere in discussione l’abrogazione del regime a maggior tutela e passare dall’anno prossimo obbligatoriamente al privato, non sembra avere gambe e sembra più una sparata di propaganda. Del resto, il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin ci aveva già provato, stroncato dal responsabile del PNRR Fitto, visto che appunto questa riforma è vincolante per avere i fondi europei. Detto che il passaggio vedrà un regime transitorio soprattutto sul gas di cui le azienda stanno già informando gli utenti, c’è da capire come reagirà il mercato. In teoria, la contesa su milioni di potenziali nuovi clienti potrebbe giocarsi a suon di offerte al ribasso. Comunque temporanee. Ma potrebbe anche innescare, se non ora più tardi, una dinamica di cartello. Come sottolinea il Professor Alessandro Volpi, editorialista di Altreconomia, la contesa sarà tra un limitatissimo numero di società, i cui azionisti di riferimento gli sono i grandi fondi finanziari. E, continua Volpi, crescerà ancora più il potere delle cosiddette multiutility, quotate in borsa e anch’esse partecipate dai medesimi fondi. Al di là delle piccole eccezioni cooperative dunque, la fine del “mercato tutelato”, conclude il docente dell’Università di Pisa, potrebbe portare verso un monopolio di fatto.

L’Arabia saudita ospiterà Expo 2030, le accuse di Massolo

Expo 2030 sarà ospitata da Riad, la capitale dell’Arabia saudita. La decisione è stata presa oggi a larghissima maggioranza con un voto che coinvolgeva altre due città, quella coreana di Busan e Roma, arrivata solo terza. Subito dopo il presidente del comitato promotore italiano, Giampiero Massolo, ha lanciato accuse durissime, parlando di “deriva mercantile”. “Oggi l’Expo, prima i mondiali di calcio, poi chissà le Olimpiadi… non vorrei che si arrivasse alla compravendita dei seggi in consiglio di sicurezza” ha detto Massolo, ammettendo però di non avere prove.

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    I Centri per Uomini autori o potenziali autori di violenza di genere (C.U.A.V.) sono strutture regolamentate dall'Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano che detta i requisiti minimi necessari dei centri per uomini autori di violenza domestica e di genere. Il loro obiettivo sviluppare ed attuare programmi affinché gli uomini autori di violenza sessuale e di genere riconoscano i propri fattori di rischio sottesi a comportamenti aggressivi e violenti nei confronti di donne e bambini, in modo da prevenire eventuali recidive, nonché di promuovere relazioni affettive improntate alla non violenza, alla parità e al reciproco rispetto. Oggi a Presto Presto Michela Giacchetta, autrice di "I mostri non esistono. All'origine della violenza di genere" (Fandango libri) ha ripercorso cosa sono i C.U.A.V., a cosa servono e perché è importante raccontarli.

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