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Il rapporto dell’ONU sul clima, le proteste e gli scioperi contro il Green Pass e le altre notizie della giornata

proteste green pass ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 9 agosto 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il rapporto dell’Onu – Ipcc è chiaro. Il riscaldamento globale è una realtà e sta già avendo conseguenze sul clima: dalle ondate di calore, alle piogge torrenziali, alla desertificazione. Blocchi autostradali e scioperi: almeno nelle intenzioni si inaspriscono le modalità di protesta contro il Green Pass e dalle piazze si sposteranno ai caselli autostradali il prossimo fine settimana. Intanto oggi la Ministra Lamorgese ha specificato che i ristoratori non potranno chiedere i documenti d’identità insieme al Green Pass per verificarne la validità. Infine l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il riscaldamento globale sta già avendo conseguenze irreversibili sul clima

È inequivocabile che l’influenza umana ha riscaldato l’atmosfera, l’oceano e la terra. Si sono verificati cambiamenti diffusi e rapidi nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera.

 La portata dei recenti cambiamenti nel sistema climatico nel suo insieme e lo stato attuale di molti aspetti del sistema climatico non hanno precedenti da molti secoli e talvolta da molte molte migliaia di anni.

Il cambiamento climatico indotto dall’uomo sta già influenzando molti eventi meteorologici e climatici estremi in ogni regione del mondo. Le prove dei cambiamenti osservati in eventi estremi come ondate di calore, forti precipitazioni, siccità e cicloni tropicali e, in particolare, la loro attribuzione all’influenza umana, si sono rafforzate.


La temperatura superficiale globale continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo in tutti gli scenari di emissione considerati. Il riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C sarà superato nel corso del 21° secolo, a meno che nei prossimi decenni non si verifichino profonde riduzioni delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra.

Molti cambiamenti nel sistema climatico diventano più grandi in relazione diretta all’aumento del riscaldamento globale. Includono l’aumento della frequenza e dell’intensità delle temperature estreme, le ondate di calore marine e le forti precipitazioni, la siccità agricola ed ecologica in alcune regioni e la percentuale di cicloni tropicali intensi, nonché la riduzione del ghiaccio marino artico, del manto nevoso e del permafrost.


Si prevede che il continuo riscaldamento globale intensificherà ulteriormente il ciclo globale dell’acqua, inclusa la sua variabilità, le precipitazioni monsoniche globali e la gravità degli eventi umidi e secchi.


Limitare il riscaldamento globale indotto dall’uomo a un livello specifico richiede di limitare le emissioni cumulative di CO2, raggiungendo almeno zero emissioni nette di CO2, insieme a forti riduzioni di altre emissioni di gas serra. 

Riduzioni forti, rapide e durature delle emissioni di CH4 limiterebbero anche l’effetto di riscaldamento derivante dalla diminuzione dell’inquinamento da aerosol e migliorerebbero la qualità dell’aria.


Scenari con emissioni di gas serra basse o molto basse porterebbero in pochi anni a effetti percepibili sulle concentrazioni di gas serra e aerosol e sulla qualità dell’aria, rispetto a scenari con emissioni di gas serra elevate e molto elevate. 

In questi scenari contrastanti, le differenze rilevabili nelle tendenze della temperatura superficiale globale inizierebbero a emergere dalla variabilità naturale entro circa 20 anni e su periodi di tempo più lunghi per molti altri fattori di impatto climatico .

Nel gruppo di ricercatori internazionali dell’Ipcc che ha realizzato il rapporto c’è anche il ricercatore del Cnr Sandro Fuzzi. [LEGGI L’INTERVISTA DI ALESSANDRO PRINCIPE]

I NO Green Pass si preparano a bloccare le autostrade

(di Elisabetta Barbadoro)

Blocchi autostradali e scioperi. Almeno nelle intenzioni si inaspriscono le modalità di protesta contro il Green Pass sui canali social di Telegram come basta dittatura, da cui sono iniziate a fine luglio le proteste del sabato. Dalle piazze l’idea è di spostarsi ai caselli autostradali, con un blocco proprio nel fine settimana più intenso del traffico vacanziero, il 14 agosto dalla mattina. La lista delle città non sarà nota prima di venerdì, si legge sul post di stop dittatura. In parallelo un’altra idea che sta circolando è quella di uno sciopero generale a oltranza dal primo settembre, senza ovviamente passare attraverso i sindacati che sono presi di mira dai contrari al Green Pass: per la loro apertura all’obbligo sui luoghi di lavoro, su vari canali è stata lanciata un iniziativa per la disdetta delle tessere di Cgil, Cisl e Uil.
In generale però le modalità di protesta non incontrano il favore di tutti i no green pass: è una galassia composita, eterogenea e spaccata tra chi chiede solo manifestazioni pacifiche senza provocare disagi o mira a organizzare alternative sociali e ricreative aperte ai non vaccinati lasciando perdere i cortei – su questo si moltiplicano su varie pagine le adesioni alle reti di locali e strutture ricettive che non chiedono il green pass. C’è chi preferisce la resistenza passiva, rinunciando a bar e ristoranti puntando a mettere in evidenza un calo dei consumi e chi vuole alzare i toni, appunto con blocchi stradali e scioperi. Poi ci sono le forme di resistenza individuali: su Telegram è spuntato il modello di un’autocertificazione parallela al Green Pass. Lo chiamano Free Pass: una dichiarazione da compilare con i propri dati dove si rivendica il diritto di ingresso in qualsiasi ambiente dove la legge preveda l’obbligo di esibire il certificato di immunità.

I ristoratori non possono controllare il documento d’identità insieme al Green Pass

Oggi la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha specificato che i ristoratori non potranno chiedere i documenti d’identità insieme al Green Pass per verificarne la validità. Non saranno esclusi controlli a campione di polizia e carabinieri all’interno dei locali, ma non una presenza continua: “Non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia, le si distrarrebbe dal loro compito prioritario” ha specificato Lamorgese, aggiungendo che una circolare sarà pubblicata a breve.
Una dichiarazione che dà una regola fissa a quello che prima era un comportamento a scelta del singolo gestore. Martina Pagani ha parlato con alcuni di loro e raccolto le testimonianze dei comportamenti più diversi. Li sentiamo:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Nelle ultime 24 ore sono 4.200 i nuovi casi accertati, con il tasso di positività al 4%, quindi nettamente superiore a ieri. La pressione sugli ospedali sta aumentando: oggi 144 ricoveri ordinari e 24 in terapia intensiva. 22 i morti.

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    Redazione
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    Replica della puntata andata in onda il 19 dicembre 2025. A cura di Raffaele Liguori. Leggendo Mattarella, il rischio di «progressivo svuotamento del potere pubblico» e l’idea ferita di Stato. Nel suo discorso del 17 dicembre, Mattarella ci ha ricordato che «le nostre società – quelle del mondo occidentale - appaiono sfidate da insidiosi fattori di rischio». E il rischio forse più grave – visto lo spazio dedicato dal capo dello stato – è quello di «un progressivo svuotamento del potere pubblico, fino ad intaccare la stessa idea di stato per come l’abbiamo codificata e conosciuta nei secoli». Cosa ci sta comunicando Mattarella? Che il dominio di alcuni poteri privati sta spiazzando il potere dello Stato, lo Stato moderno? Il presidente della Repubblica parla di “usurpatori di sovranità”. Professor Carlo Galli, filosofo della politica, Mattarella sta segnalando un problema gigantesco delle società occidentali: la forza del capitalismo sta travolgendo società e stato? Siamo oltre Margareth Thatcher e Ronald Reagan (inizio del neoliberismo), siamo a Trump e Musk, a Milei (siamo al tecno-feudalesimo, come lo chiama Yanis Varoufakis, l’ex ministro greco)? E la filantropia, che cosa c’entra in questa storia di dissoluzione del pubblico per mano privata? Per concludere, alcune segnalazioni a partire dal discorso di Mattarella https://www.quirinale.it/elementi/123509; all’ultimo libro di Carlo Galli «Democrazia, ultimo atto?», (Einaudi, 2023). E poi Carl Rhodes, studioso australiano: «Capitalismo Woke. Come la moralità aziendale minaccia la democrazia (Fazi, 2023)». Un’altra segnalazione riguarda un volume appena pubblicato dal Mulino dal titolo «Elite, filantropia e trasformazioni dello stato», della sociologa dell’università di Bologna Paola Arrigoni.

    Pubblica - 04-02-2025

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    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Emanuele Valenti

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    RINALDO GIANOLA - SOLDI! - presentato da Massimo Alberti

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    Questione di inquinamento social, di inquinamento ambientale, di maleducazione di massa, di diritto al tempo libero, di classe. Basta un episodio come quello di Roccaraso per scoperchiare più pentole, tutte insieme, solitamente tenute chiuse. C’è un filo che lega tutti questi argomenti? Ospiti: Alex Giuzio, giornalista e scrittore; Mattia Fiore, sociologo dell’ambiente e del territorio, Università di bologna; Letizia Pezzali, scrittrice. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

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    Luisa Morgantini e l'arresto in Cisgiordania

    Martina Stefanoni ha intervistato Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, ex europarlamentare, che racconta del suo arresto avvenuto la settimana scorsa in Cisgiordania e della situazione nei territori occupati.

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    Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano, ci spiega cosa rischia l'Italia e l'Europa con i dazi di Trump e soprattutto cosa vuole il presidente USA (che non tassiamo i giganti statunitensi dell'high-tech). Francesca Spigarelli, docente di economia all'università di Macerata, analizza quanto converrebbe all’Europa rafforzare le sue relazioni con Cina e India. Il caso El Masry è stato portato in Parlamento dalle opposizioni vista la diserzione dei ministri e del governo nel spiegare il caso: Chiara Braga capogruppo PD alla Camera chiarisce cosa il governo deve chiarire urgentemente. Oggi Vittorio Arrigoni Vik, avrebbe compiuto 50 anni, lo ricordiamo con sua madre Egidia Beretta Arrigoni, con i libri, film e podcast a lui dedicati a partire da "Gaza. restiamo umani".

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