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Il confronto tra Letta e Meloni, la controffensiva dell’esercito di Kiev e le altre notizie della giornata

Meloni Letta ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 12 settembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nella sede del Corriere della Sera è andato in scena l’unico faccia a faccia tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, un confronto durante il quale i due non si sono mai guardati. In Ucraina si rafforza la controffensiva dell’esercito di Kiev. Oggi reparti dell’esercito hanno annunciato di avere raggiunto, in alcuni punti, i confini pre-guerra, in particolare verso est. Sei persone, tre bambini e tre donne, sono morti di fame e di sete su un barchino partito probabilmente dalla Turchia e rimasto per due settimane alla deriva nel Mediterraneo. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il confronto tra Enrico Letta e Giorgia Meloni

(di Anna Bredice)

Lei è arrivata al tavolo del Corriere della Sera come su un ring, vestita di azzurro ma aggressiva nei toni. Lui, Enrico Letta, composto al tavolo, fermo a guardare la telecamera, quasi impegnato a non cadere nelle provocazioni per non perdere i punti importanti del suo programma su Europa ed economia. Nel corso del confronto, durante il quale i due non si sono mai guardati, Giorgia Meloni ha poi diminuito la carica di agitazione dei primi minuti, proprio perché nessun colpo forte è arrivato dall’altra parte. Nel frattempo, però, di colpi bassi gliene ha assestati due lei. Uno sulle contraddizioni dell’alleanza con Nicola Fratoianni, l’altro sul presidente della Puglia, che definisce la sua regione la Stalingrado in vista del voto del 25.
Il confronto tra i due ha seguito regole e tempi precisi, due minuti e mezzo ciascuno, difficile evidentemente arrivare ad uno scontro con limiti così rigidi: quasi ingessato lui, anche se più chiaro nella spiegazione dei vari punti, Europa, gas, tasse. L’agitazione di Giorgia Meloni invece l’ha resa più confusa e così non si capisce bene se il PNRR è stato votato oppure no, così come sull’evasione fiscale mette insieme le big company con i negozi che assumono in nero gli immigrati.
Il dibattito non si scalda nemmeno sull’immigrazione. Le risposte si snodano tra flussi di ingresso e distribuzione in Europa. Il dibattito tra i due è l’unico prima del 25 settembre e l’impressione è che Letta stia cercando di convincere chi non ha ancora deciso con un’agenda sulla linea di quello che si è fatto, compreso il governo Draghi. Giorgia Meloni abbandona i toni antieuropei usati ieri in Piazza Duomo. Per ora le prime reazioni sono quelle delle dirette Facebook sulle pagine di ciascuno dei due, il tifo per l’uno e per l’altro, ma anche parecchie critiche.

In Ucraina si rafforza la controffensiva dell’esercito di Kiev

In Ucraina si rafforza la controffensiva dell’esercito di Kiev. Oggi reparti dell’esercito hanno annunciato di avere raggiunto, in alcuni punti, i confini pre-guerra, in particolare verso est. A sud, dove i tentativi di riconquistare terreno erano finora stati meno efficaci, l’esercito di Kiev ha annunciato oggi di avere ripreso circa 500 kilometri quadrati.
Nelle aree tornate sotto controllo ucraino si fa la conta dei danni: a Izium, il principale tra i centri riconquistati, si contano almeno 1.000 morti e l’80% degli edifici distrutti (consigliere comunale). A Zaliznychne, un villaggio ripreso recentemente, la procura generale ucraina ha riferito di avere rinvenuto i cadaveri di quattro civili con segni di tortura.
I rovesci dell’esercito russo provocano intanto a Mosca smottamenti nell’establishment e nell’opinione pubblica, in particolare tra le componenti ultranazionaliste, che criticano Putin per quella che definiscono una disfatta.

L’ennesima tragedia nel Mediterraneo: 6 persone morte di fame e di sete

Sei persone, tre bambini e tre donne, sono morti di fame e di sete su un barchino partito probabilmente dalla Turchia e rimasto per due settimane alla deriva nel Mediterraneo. L’UNHCR, che ha diffuso la notizia, sta assistendo nel porto di Pozzallo i sopravvissuti: sono 26 e tutti sono in gravi condizioni fisiche, in particolare per le ustioni. Secondo le prime testimonianze dei sopravvissuti, il barchino, che era così piccolo da non poter dare alcun riparo dal sole e dalle onde, ha a più riprese incrociato mercantili: uno ha anche lanciato ai migranti una cassa d’acqua, senza che però questi riuscissero a recuperarla. Gli SOS non hanno messo in moto i soccorsi. E così ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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