Il racconto della giornata di lunedì 12 febbraio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Israele è sempre più isolato a livello internazionale per la guerra a Gaza, ma Netanyahu sembra intenzionato a non fare alcun passo indietro. Nelle prossime settimane il Governo aprirà un confronto con le Regioni e le organizzazioni agricole per individuare le filiere cui destinare i primi interventi di sostegno. Il ministro dell’istruzione Valditara è tornato ad attaccare chi occupa le scuole. Non ci sono solo i fatti di cronaca a raccontare la realtà dei centri per il rimpatrio, che in Italia sono 9: da ognuno escono storie di degrado, a volte di veri e propri di abusi, quasi sempre di condizioni non rispettose della dignità umana.
Gli appelli per chiedere a Netanyahu di non entrare a Rafah
(di Emanuele Valenti)
Israele è sempre più isolato a livello internazionale per la guerra a Gaza, ma Netanyahu sembra intenzionato a non fare alcun passo indietro. Questo pomeriggio il governo israeliano ha ribadito la sua posizione: non entrare a Rafah, nel sud della Striscia, equivarrebbe a rinunciare all’eliminazione di Hamas, il primo obiettivo della campagna militare nella Striscia. Nei bombardamenti della notte scorsa su Rafah – dopo i quali sono stati liberati due ostaggi – sono morte decine di civili.
Gli appelli affinché i soldati israeliani non entrino a Rafah si sono moltiplicati ancora nelle ultime ore. L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, Volker Turk, ha detto che il mondo non deve permettere che succeda. Sulla stessa linea il procuratore della Corte Penale
Internazionale – che non è la Corte Internazionale di Giustizia che sta indagando sull’accusa di genocidio contro Israele portata dal Sud Africa. “Stiamo indagando tutto quello che succede nei territori palestinesi”, ha fatto sapere Karim Khan.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha precisato che è impossibile evacuare i civili da Rafah, ma il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, ha chiesto alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite di cooperare, di non dire che l’evacuazione sia impossibile, ma di studiare insieme una soluzione. Non solo, ha poi aggiunto che “chi chiede a Israele di non entrare a Rafah è complice di Hamas”.
La pressioni non sono rivolte solo a Netanyahu. Il responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Borrell, ha mandato un messaggio all’amministrazione Biden: se pensa che siano morti troppi civili è forse il caso che riveda l’invio di armi a Israele. Questa sera la Casa Bianca ha detto che questo non avverrà.
“Incontro positivo” tra governo e gli agricoltori di Riscatto agricolo
Nelle prossime settimane il Governo aprirà un confronto con le Regioni e le organizzazioni agricole per individuare le filiere cui destinare i primi interventi di sostegno. Lo annuncia il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra nel corso dell’incontro con gli agricoltori del movimento Riscatto agricolo, ricordando che il governo ha già stanziato con la legge di Bilancio 300 milioni di euro per il prossimo triennio per fare fronte alla emergenze in agricoltura. L’organizzazione degli agricoltori ha definito positivo l’incontro, mentre il ministro Lollobrigida ha annunciato una nuova proposta sull’Irpef, uno dei punti più contestati dalla protesta. La Lega intanto – che sta cercando di cavalcare il malcontento degli agricoltori in concorrenza con Fratelli d’Italia – ha convocato una riunione con Salvini sul tema, probabilmente con l’intento di rilanciare e non farsi scippare da Meloni un possibile tema forte di campagna elettorale.
Valditara torna ad attaccare chi occupa le scuole
Il ministro dell’istruzione Valditara torna ad attaccare chi occupa le scuole: “Dovrebbero essere bocciati e nei casi di danneggiamenti, dovranno dimostrare di non essere coinvolti o pagheranno, stiamo studiando una nuova norma” ha detto oggi Valditara, in visita all’istituto Severi Correnti di Milano, dove le lezioni sono sospese da più di dieci giorni per i danni provocati durante un’occupazione. “Questo governo pensa solo a reprimere il dissenso” rispondono gli studenti. Paolo Notarnicola è coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi:
Per le opposizioni il ministro Valditara invoca nuovi reati, pensa di chiudere la bocca a chiunque voglia esprimersi. Luana Zanella è capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera:
Condizioni non rispettose della dignità umana anche al Cpr di Caltanissetta
Non solo via Corelli. Non solo Ponte Galeria. Negli ultimi giorni i centri per il rimpatrio, i Cpr, sono stati al centro delle cronache. In quello romano per il suicidio di un giovane detenuto della Guinea, Ousman Silla. In quello milanese, commissariato a dicembre, per le immagini dei detenuti, seminudi sotto la pioggia per protestare contro le condizioni di detenzione. E ancora, per la denuncia di un pestaggio da parte della Rete No Cpr.
Ma, appunto non ci sono solo questi fatti a raccontare la realtà dei centri per il rimpatrio, che in Italia sono 9. E da ognuno escono storie di degrado, a volte di veri e propri di abusi, quasi sempre di condizioni non rispettose della dignità umana. Il racconto della situazione nel Cpr di Caltanissetta, uno dei due in Sicilia, l’altro è Trapani. Lo ha ispezionato, come deputato, Antonio Nicita del PD, insieme a una delegazione del suo partito: