Approfondimenti

Il violento bombardamento russo in Ucraina, le preoccupazioni europee di Giorgia Meloni e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 8 luglio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Più di 30 persone sono morte e oltre 130 sono rimaste ferite in uno dei più intensi bombardamenti russi sull’Ucraina fino ad ora. Gli obiettivi colpiti includono un ospedale pediatrico a Kiev. Al Parlamento europeo è nato il nuovo gruppo “Patrioti europei”, voluto da Orban. All’indomani delle elezioni francesi tutti si chiedono se mai le nostre opposizioni saranno capaci di unirsi per battere Meloni. È scontro tra direttore e Cdr di RaiNews dopo la protesta dei giornalisti per la scarsa copertura delle elezioni francesi di domenica sera.

La pioggia di missili russi su diverse città ucraine

Oltre 30 morti e più di 130 feriti. È il bilancio, ancora provvisorio, di uno dei più pesanti bombardamenti russi sull’Ucraina dall’inizio della guerra. Sono state colpite diverse città.
A Kiev un missile è caduto sul principale ospedale pediatrico del paese, e i frammenti di un altro missile hanno fatto diverse vittime in un altro centro medico per bambini. Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro. Mosca, come d’abitudine, ha negato di aver preso di mira obiettivi civili.

Gioele Scavuzzo lavora in Ucraina per la Ong Sole Terre, che fornisce assistenza proprio ai bambini malati di tumore…

 

(di Emanuele Valenti)
Queste 24/48 ore – quelle che vanno dal massiccio bombardamento russo di questa mattina all’apertura del vertice annuale della NATO domani a Washington – forniscono un quadro perfetto della crisi ucraina in questo momento. Durante una visita a Varsavia, in Polonia, Zelensky ha detto che si aspetta dagli alleati occidentali dei passi concreti per la sicurezza ucraina. Sicurezza che non c’è. Ce lo raccontano le immagini che arrivano oggi da Kyiv, con decine di persone che scavano sulle macerie di un ospedale per bambini. Zelensky ha ribadito la necessità di nuovi sistemi aerei di difesa. Oggi sarebbe stato intercettato il 70/75% dei droni e dei missili. E in ogni caso spesso sono anche i detriti dei missili intercettati a fare morti e feriti.

Il presidente ucraino sta per partire per Washington, dove da domani a givoedì ci sarà il summit dell’Alleanza Atlantica, il summit del suo 75esimo anniversario. Otterrà quello che chiede? Probabilmente no. I leader occidentali dovrebbero confermare, anche per l’anno prossimo, 2025, aiuti militari per circa 40 miliardi di euro. Nessun passo in avanti, invece, sulla spinosa questione dell’ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica. Non dimentichiamoci poi del momento difficile, con il vento che cambia, in alcuni paesi, a partire proprio dagli Stati Uniti. E del rischio Trump alla Casa Bianca che bloccherebbe l’invio di armi all’Ucraina. Oggi Biden ha ribadito che non si ritirerà. Chi vuole – ha detto il presidente americano – mi può sfidare alla convention democratica.

Giorgia Meloni e il dilemma del voto di conferma per Ursula von der Leyen

(di Michele Migone)
Cosa farà Giorgia Meloni quando Ursula Von Der Layen si presenterà davanti all’Europarlamento per il voto di conferma come presidente della Commissione? Dirà ai suoi di votare a favore o contro? Apparentemente, la decisione non è stata ancora presa. Indebolita dalle sue stesse, contraddittorie mosse, Meloni ora deve capire quale è la strada migliore da seguire. Al Consiglio Europeo, come si ricorderà, si era astenuta, isolandosi così, insieme a Orban. Aveva seguito più una logica da leader politica, i conservatori, che da capo di governo. L’Astensione aveva reso più debole lei, ma anche l’Italia. Nonostante ciò, le trattative con Von Der Layen sono andate avanti. Sul piatto un portafoglio comunque importante per Roma, anche se non tanto quanto Giorgia Meloni volesse. Sperava in una sconfitta pesante per Macron per soffiare alla Francia la poltrona del mercato interno, ma non se ne farà nulla. Nelle trattative, le sua situazione è peggiorata quando il gruppo dei conservatori ha iniziato a perdere pezzi. La sua forza contrattuale è diminuita. Una prospettiva, ora per Giorgia Meloni è di diventare la ruota di scorta dei Popolari, votando per Von Der Layen. Antonio Tajani le ha consigliato di seguire questa strada, ma è difficile che lo faccia. Anche perché dall’altra parte, l’estrema Destra Europea si è organizzata nel gruppo dei Patrioti, diventato oggi la terza forza politica dell’Europarlamento, grazie all’adesione della Lega e del Rassemblement National. E’ di fatto il partito di Putin a Bruxelles. Darà battaglia per impedire la conferma di Von Der Layen. Aspetta la possibile vittoria di Trump per vedere cambiati gli equilibri in Europa e nella guerra in Ucraina. Un’operazione che già ora, ma anche e soprattutto in prospettiva, indebolisce ulteriormente Giorgia Meloni.

L’Italia non è un paese antifascista, ma dobbiamo provarci anche noi

(di Lorenza Ghidini)
Agosto 1944, alla testa della liberazione di Parigi, con la Resistenza e le armate americane, ci sono i carri armati dell’esercito francese guidati dal generale Leclerc. E’ Charles De Gaulle ad averlo preteso: dev’essere lo Stato a riscattarsi, e a chiudere la vergognosa esperienza di Vichy. De Gaulle sarebbe stato alla guida della Francia, in varie vesti, fino alla soglia degli anni 70.
In Italia, al momento dell’armistizio, al governo c’è Badoglio, con un esercito allo sbando e un Re che è scappato da Roma prima ancora di comunicare ai cittadini che il Paese ha cambiato fronte. Saranno i Partigiani, con l’intervento degli americani, a liberare il paese dal nazifascismo e a restituire dignità alla Patria.
E’ difficile definire l’Italia un paese antifascista, è piuttosto un paese afascista. [CONTINUA A LEGGERE]

Lo scontro tra il direttore e il Cdr di RaiNews24

(di Claudio Jampaglia)
Pomezia meglio di Parigi. Domenica sera mentre tutte le tv all news d’Europa erano in diretta dalla Francia, il telegiornale di RaiNews delle 22 apriva l’edizione con 8 minuti dedicato al Festival città identitarie di Pomezia. Il comitato di redazione insorge: “RaiNews24 non aveva mai toccato il fondo in questo modo”. Ma il direttore Petrecca non ci sta. Parla di falsità, attacchi personali e indecenti, scarica la scelta sul vicedirettore perché lui non era in sede, indovinate, dov’era? A Pomezia, al festival, che come dice il suo curatore “difende l’italianità”. Di fronte all’attacco del cdr, il direttore minaccia addirittura inedite querele. E lo scontro è approdato anche in Parlamento politica, con le opposizioni che chiedono le dimissioni del direttore e il governo a difenderlo con Lupi, Gasparri e Fratelli d‘Italia che parlano di ossessione per la sinistra su RaiNews e Petrecca. In effetti sono molti i casi sollevati: il servizio epurato sull’accusa di stupro al figlio minore di La Russa, il video di 27 minuti pre-montato e senza contraddittorio per Giorgia Meloni , Elly Schlein tagliata per mandare in onda Elon Musk alla festa di Atreju, e così via fino all’inchiesta di FanPage sui giovani fascistelli e antisemiti di Gioventù nazionale dimenticata per 4 giorni e poi data come se fosse stato il partito ad aver sollevato il caso. Ma come fa notare Usigrai, Petrecca non è solo: “anche gli altri tg Rai di prima serata ieri hanno lasciato pressoché invariata la scaletta tra un servizio sul caldo e uno di cronaca nera, per poi trasmettere vecchi programmi, musica e persino una replica di Report”. Qualsiasi cosa pur di non parlare di Francia.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 17/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 17/01 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 17/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 17/01/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 17/01/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-01-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 17/01/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 17-01-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 17/01/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 17-01-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 17/01/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 17-01-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 17/01/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 17-01-2025

  • PlayStop

    Tregua a Gaza: ONG chiedono accesso alla striscia per i giornalisti

    Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’accordo per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Se non ci saranno sorprese, la tregua dovrebbe entrare in vigore a partire da domenica a mezzogiorno. In questo contesto, sono sempre più le ONG che chiedono che il governo israeliano permetta a giornalisti e osservatori internazionali di entrare nella striscia, dopo quindici mesi in cui non è mai stato possibile. Tra queste c’è il Cospe. Abbiamo parlato con Anna Meli, la presidente.

    Clip - 17-01-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 17/01/2025

    1) Il gabinetto di sicurezza israeliano approva l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Fino a domenica, però, le bombe continueranno a cadere. Più di 100 persone sono state uccise nella striscia dall’annuncio dell’accordo. (Anna Momigliano - Haaretz, Francesco Sacchi - Emergency, Anna Meli - Cospe) 2) Fentanyl, Taiwan e Tik Tok. Donald Trump e Xi Jinping parlano al telefono per la prima volta dal 2021. “Risolveremo tutti i problemi insieme” dice Trump, mentre la corte suprema statunitense conferma il bando di TikTok. (Gabriele Battaglia) 3) La Geopolitica dell’AI. Washington cerca di mantenere il suo vantaggio nella battagli per l’intelligenza artificiale. (Marco Schiaffino) 4) La legge di depenalizzazione dell’aborto in Francia compie 50 anni. Il discorso di Simon Veil, pronunciato davanti ad un’Assemblea tutta maschile, fece la storia. 5) Mondialità. La sconfitta della diplomazia e la geopolitica nel frullatore. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 17-01-2025

  • PlayStop

    Bar e ristoranti sotto sfratto in stazione Centrale, 68 licenziamenti

    Sessantotto lavoratori e lavoratrici della ristorazione licenziati. Grandi Stazioni Retail ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto con Sarf, la società che da anni gestisce alcuni esercizi commerciali negli spazi della stazione Centrale di Milano. Da qui l’annuncio dei licenziamenti. I sindacati hanno indetto la prima di una serie di giornate di sciopero e oggi hanno fatto un presidio in piazza Duca d’Aosta, vicino all’ingresso della stazione. Abbiamo intervistato Valeria Cardamuro, segretaria della Uiltucs Lombardia.

    Clip - 17-01-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 17/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-01-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 17/01/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 17-01-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 17/01/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 17-01-2025

Adesso in diretta