Approfondimenti

Il passo indietro di Boris Johnson, la pesante offensiva russa nel Donetsk e le altre notizie della giornata

Boris Johnson ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 7 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Boris Johnson si è dimesso nel primo pomeriggio da leader di conservatori dopo il diluvio di passi indietro e di sfiducia all’interno del partito. In Ucraina è in corso una pesante offensiva russa sulla regione di Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Il governatore della regione ha detto che intensi raid aerei hanno colpito le città di Sloviansk e Kramatorsk. Passa la fiducia alla Camera dei deputati, il provvedimento finale verrà votato lunedì, ma in ogni caso il voto di fiducia c’è stato anche con il sì dei Cinque Stelle. Il prezzo del gas continua a salire: se tre settimane fa ci volevano 90 euro per un megawattora di gas, oggi ce ne vogliano 186 euro. Assolto perché la vittima, con il suo comportamento avrebbe indotto l’imputato a “osare”: è la sentenza della Corte di Appello di Torino in un caso di stupro in cui – si legge – la vittima, non chiudendo il bagno, avrebbe fatto “insorgere nell’uomo l’idea che fosse l’occasione propizia”. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Boris Johnson si è dimesso da leader dei Conservatori

Boris Johnson si è dimesso nel primo pomeriggio da leader di conservatori dopo il diluvio di passi indietro e di sfiducia all’interno del partito. Si apre ora uno scenario inedito nella politica britannica visto che Johnson, il premier della Brexit e degli scandali duranti il COVID, vorrebbe rimanere a capo del governo fino almeno in autunno e per questo oggi ha sostituito alcuni dei ministri dimissionari. Una folla di oppositori ha festeggiato a Whitehall dopo l’annuncio, mentre Johnson si scambiava auguri e attestati di stima col presidente ucraino Zelensky.

La pesante offensiva russa nella regione di Donetsk

È in corso una pesante offensiva russa sulla regione di Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Il governatore della regione ha detto che intensi raid aerei hanno colpito le città di Sloviansk e Kramatorsk. Ai civili rimasti è stato chiesto di lasciare le città e cercare rifugio il prima possibile.
A Kramatorsk un missile russo ha colpito una zona residenziale uccidendo almeno una persona e ferendone altre 6.
Nella notte missili russi hanno colpito anche il sud del paese, compresa l’isola dei serpenti – dove i militari ucraini stavano issando la loro bandiera – e Odessa. Qui, secondo l’esercito ucraino, i russi avrebbero distrutto 2 hangar che contenevano almeno 25 tonnellate di grano.

La guerra in Ucraina sarà al centro anche del G20, aperto oggi a Bali. Per la prima volta dall’invasione russa sarà presente anche il Ministro degli Esteri russo Lavrov, che ha già incontrato il suo corrispettivo cinese Wang. “Russia e Cina continuano a rafforzare la loro cooperazione strategica” si legge nel comunicato congiunto, dove si fa riferimento anche ad una condanna delle sanzioni ala Russia. Wang incontrerà anche il segretario di stato Usa Anthony Blinken, mentre non ci sarà nessun bilaterale Lavrov-Blinken.

Il prezzo del gas è raddoppiato in 20 giorni

(di Raffaele Liguori)

È una corsa al rialzo spinta da diverse ragioni che finiscono per essere aggravate dal contesto bellico in Ucraina.
La prima. La prossima settimana verrà chiuso il gasdotto Nord Stream 1 che porta il gas russo in Germania. Da Mosca si spiega che è per manutenzione, ma in Europa – a partire dalla cancelleria di Berlino – sembrano non esserne convinti.
La seconda ragione dei rincari dell’energia. Dagli Stati Uniti le consegne di gas liquido sono scese ai minimi da 4 mesi. È la conseguenza dell’incendio nel porto di Freeport, in Texas, da dove partono le navi cariche di GNL dirette in Europa.
I rialzi del prezzo del gas, la tensione sui mercati delle materie prime, con il petrolio tornato oggi sopra i 100 dollari (+6% rispetto a ieri), stanno mettendo in allarme i governi europei. A Parigi e Berlino, Macron e Scholz hanno già preso alcune misure difensive dei propri colossi energetici.
Ieri la prima ministra francese Borne ha annunciato che la quota di azioni detenuta dallo stato in EDF (società che gestisce il nucleare francese) salirà fino al 100% (oggi è all’84%).
Il parlamento tedesco dovrebbe approvare domani un decreto del governo Scholz che servirà al salvataggio di Uniper, la società che distribuisce il gas in Germania, e fortemente indebitata. Costo dell’operazione: 9 miliardi di euro.

Il governo incassa la fiducia alla Camera sul Dl Aiuti, ma non è finita qui

(di Anna Bredice)

Passa la fiducia alla Camera dei deputati, il provvedimento finale verrà votato lunedì, ma in ogni caso il voto di fiducia c’è stato anche con il sì dei Cinque Stelle. Da lunedì il testo del decreto aiuti va al Senato e lì si aprirà di nuovo il balletto del sì o del no alla fiducia, perché al Senato il voto è unico e deve svolgersi entro il 16 luglio.
Conte oggi ha annunciato che alla Camera si sarebbe votato sì, ma per Palazzo Madama ancora non sa dirlo, perché attende risposte sulle questioni importanti portate a ieri a Draghi: il superbonus verrà cambiato o no già nel decreto al Senato? La parte contestata è la responsabilità unica dei controlli ai cessionari del credito, un punto sollevato comunque anche da altri partiti. Poi c’è il termovalorizzatore di Roma e la conferma del reddito di cittadinanza senza modifiche legate ai 200 euro di una tantum. Quindi la discussione del Decreto Aiuti non è finita qui. Sugli altri temi c’è una volontà da parte del PD di arrivare presto ad un accordo sul salario minimo, è un tema condiviso da Letta e da Conte e potrebbe segnare una strada di conciliazione all’interno del governo.
Le tensioni quindi dentro ai Cinque stelle continueranno. Per tenere sotto controllo quell’area di parlamentari che vuole uscire dal governo e contesta una linea troppo ondivaga, Conte avrà bisogno di mantenere sempre alta la polemica con draghi sui punti da cui si attende risposte entro fine luglio.

Assolto perché la vittima avrebbe indotto l’imputato a “osare”

(di Rita Rapisardi)

Assolto perché la vittima, con il suo comportamento avrebbe indotto l’imputato a “osare”. È la sentenza della Corte di Appello di Torino in un caso di stupro in cui – si legge – la vittima, non chiudendo il bagno, avrebbe fatto “insorgere nell’uomo l’idea che fosse l’occasione propizia”.
I fatti risalgono a tre anni fa, i protagonisti, che si conoscevano da tempo, stavano passando insieme la serata in un locale del centro di Torino, nel cui bagno si sarebbe consumata la violenza. Un sentenza che lascia sgomenti nelle sue giustificazioni e che appare come un caso di vittimizzazione secondaria e che sembra non escludere la violenza. L’uomo, infatti, non ha negato di aver aperto i pantaloni della giovane, ma scrivono i giudici: “L’unico dato indicativo del presunto abuso potrebbe essere considerato la cerniera rotta, ragione per cui nulla può escludere che sull’esaltazione del momento, la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura”. Non preso in considerazione invece il principio del consenso, motivo per cui la sentenza è stata impugnata in Cassazione, contestata dalla vittima e dalla sostituto procuratore, proprio sulla base delle parole della ragazza, la quale disse chiaramente “Non voglio”, opponendosi al rapporto. Secondo la pm il giovane sarebbe entrato nel bagno, sorprendendo la vittima, “girandola di spalle con forza e mettendole una mano sopra la bocca”. Un gesto che aveva lasciato sotto shock la ragazza che aveva avuto un attacco di panico e aveva vomitato prima di essere trasportata in ospedale dove era stata medicata. Diversa la ricostruzione della sentenza, che conclude: “Subito dopo i fatti l’imputato era parso “gentile” ai presenti, mostrando un atteggiamento molto lontano da quello dello stupratore”.

10 ergastoli ai torturatori di Campo de Mayo in Argentina

(di Alfredo Somoza)

Campo de Mayo, nella provincia di Buenos Aires, è la sede della Scuola Militare dell’esercito argentino. Durante la dittatura, al suo interno funzionarono 4 centri di detenzione e una maternità clandestini. Il maxi-processo, nel quale sono state ascoltati 765 testimoni, si è concluso con 10 ergastoli e 9 condanne tra 4 a 22 anni confermando reati vari e omicidi nei confronti di 347 persone tra i 6.000 detenuti illegali che si calcola siano passati da quel luogo dell’orrore. Questo è l’ultimo dei grandi processi ai militari per i crimini degli anni ’70, grazie alla riapertura dei procedimenti sancita durante il Governo di Nestor Kirchner, perché, in quanto crimini contro l’Umanità, erano imprescrittibili.
I militari condannati sono tutte persone anziane, e in base alla legge argentina non sconteranno la condanna in carcere, ma questo ultimo grande processo contro i militari golpisti resterà nella storia giudiziaria dell’America Latina a sigillo della memoria storica, chiarendo, al di fuori di ogni polemica, chi siano state le vittime e chi i carnefici in quella tormentata stagione politica.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

In una settimana i casi di COVID-19 sono aumentati del 55%. In crescita anche le terapie intensive e i ricoveri ordinari. Lo scrive il Gimbe nel suo rapporto settimanale. Il Ministero della Salute ha chiesto alle Regioni di adeguare l’ampliamento dei posti letto di Area Medica e in Terapia Intensiva. L’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco consiglia una seconda dose booster anche per le persone fragili over 60, e annuncia per settembre i vaccini adattati contro le nuove varianti COVID.

Ha senso ancora il booster o quarta dose? E cosa dobbiamo aspettarci? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano:

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 16/03 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 16/03 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 16/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 14/03/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 16/03/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 16-03-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 16/03/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo e Fabio Barbieri, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 16-03-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 16/03/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-03-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 16/03/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 16-03-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di domenica 16/03/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 16-03-2025

  • PlayStop

    Bohmenica In di domenica 16/03/2025

    "Bohmenica In", curata da Gianpiero Kesten e co-condotta da Zeina Ayache, Gaia Grassi, Astrid Serughetti e Clarice Trombella, con ospite fisso Andrea Bellati, colonizza la domenica su Radio Popolare. Tra curiosità scientifiche e esistenziali, la squadra porta contributi settimanali come una famiglia allargata, condividendo idee e buon umore dalle 19.45 alle 21.00. La missione è divulgativa e d'infotainment, in uno spirito di condivisione e riflessione tipico della domenica.

    Bohmenica In! - 16-03-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 16/03/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 16-03-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 16/03/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 16-03-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 16/03/2025 - ore 17:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 16-03-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 16/03/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 16-03-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 16/03/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 16-03-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 16/03/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 16-03-2025

Adesso in diretta