Il racconto della giornata di giovedì 3 febbraio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel suo discorso d’insediamento Mattarella ha richiamato la politica ai suoi doveri fondamentali: non solo tirare fuori il paese dalla crisi post-pandemica, ma rappresentare la volontà popolare, garantire la dignità di ogni persona, superare le disuguaglianze. Domani gli studenti torneranno a manifestare in diverse città tra cui Torino e Roma, dove la scorsa settimana ci sono state le violente cariche della polizia. La Procura di Modena ha chiuso le indagini sulla morte dell’operaia morta il 3 agosto scorso, in un macchinario che secondo l’accusa era stato volutamente manomesso. Su 102 capoluoghi di provincia in Italia, nessuno rispetta i valori limite dell’inquinamento atmosferico suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.
Mattarella, la lezione di democrazia del Capo dello Stato ai partiti e al Parlamento
(di Anna Bredice)
“Sono stati giorni travagliati, ma non ho mai pensato di sottrarmi.” Sergio Mattarella spiega il suo stato d’animo in questi giorni, ma qui in Parlamento davanti a mille grandi elettori non ha per nulla il tono di chi accetta controvoglia il nuovo mandato. Rilancia anzi, presentando un programma di valori, che è una lezione di democrazia a un Parlamento, ai partiti e a un governo a cui sembra tirare le orecchie. Lo fa subito ricordando che se ha accettato è stato per non allungare una fase di stallo che non avrebbe fatto bene a chi sta soffrendo in questo momento, come dire voi che state applaudendo avete perso di vista quello che accade fuori. [CONTINUA A LEGGERE]
Gli ipocriti applausi del Parlamento a Mattarella
(di Luigi Ambrosio)
Trovare qualcuno critico in Parlamento è difficile. Qualche increspatura si può solo dedurre da alcuni volti, dalle parti di Fratelli d’Italia, certi leghisti che si aggirano per il cortile della Camera.
Ma le dichiarazioni sono tutte positive, entusiaste. Come gli applausi ossessivi, anche quando Mattarella ricorda tutto quello che i partiti non hanno fatto. Anche quando dice “mai più Lorenzo Parelli”, il diciottenne morto sul lavoro durante l’alternanza scuola lavoro. Lì arriva l’ovazione da un’aula che nei giorni in cui Lorenzo moriva e le manifestazioni di protesta venivano represse in piazza, non si accorgeva di quanto accadeva fuori dal Palazzo. Impegnata a non riuscire a trovare un Presidente della Repubblica.
L’altro ritornello del pomeriggio è stato:
“lo abbiamo voluto eleggere noi, Mattarella”.
È la trincea del Parlamento, la linea del Piave per scongiurare la delegittimazione: Mattarella presidente scelto dall’aula, a litigare e fallire sono stati i leader, non noi. E allora, applausi ancora più forti al Capo dello Stato.
Intanto però nei corridoi appena Mattarella se ne va riprendono le schermaglie già viste in questi giorni. contiani contro dimaiani nel Movimento 5 Stelle, i primi a dire “serve un chiarimento”, i secondi a insinuare “Conte vuole lasciare il governo”.
Leghisti che confabulano sull’incontro tra Giorgetti e Di Maio dopo che stamattina dicevano “il governo ci fa male”.
Pd e Forza Italia che si intestano tutto, qualsiasi risultato positivo.
Renzi che si piazza in mezzo al Transatlantico a parlare fitto fitto con Gasparri.
E il nuovo discorso che emerge: la riforma presidenzialista. O semi presidenzialista. Insomma Presidente eletto dal Popolo. Lo chiede Giorgia Meloni, lo aveva chiesto Renzi, lo chiedono nel Movimento 5 Stelle.
La popolarità di Mattarella è altissima. Legarsi al carro del presidenzialismo può essere utile, per i partiti la cui popolarità è invece bassissima.
Gli studenti tornano in piazza contro la scuola-azienda
Domani tornano in piazza gli studenti con cortei in diverse città tra cui Torino e Roma, dove la scorsa settimana ci sono state le violente cariche della polizia contro le manifestazioni che ricordavano il loro coetaneo Lorenzo Parrelli. Alle proteste per chiedere di ribaltare la subalternità delle scuole alle aziende, si aggiunge anche quella contro gli scritti agli esami di maturità, come annunciato dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. “Si vuole fingere normalità dopo due anni che di normale non hanno avuto nulla”, è la contestazione degli studenti. La nostra collaboratrice da Torino Rita Rapisardi ha intervistato Giulia, una delle ragazze ferite durante le manifestazioni di una settimana fa.
Modena, sarebbe stata manomessa la fustellatrice che uccise Laila El Harim
(di Massimo Alberti)
La Procura di Modena ha chiuso le indagini sulla morte dell’operaia morta il 3 agosto scorso, in un macchinario che secondo l’accusa era stato volutamente manomesso.
Laila El Harim aveva 40 anni. Il 3 agosto era entrata nella fustellatrice, macchinario per tagliare il materiale per creare scatole e confezioni di un’azienda del modenese.
La macchina era in funzione. Laila doveva regolare il dispositivo che modificava il taglio del materiale. Solo che, secondo le indagini, quel dispositivo non era previsto nel manuale della macchina. A cui invece era stato tolto il dispositivo fisso di sicurezza che impediva di maneggiare il macchinari mentre era funzionante. Dalle indagini è emerso che la donna non era neppure stata adeguatamente formata ad usare la macchina in sicurezza. Per questo il titolare dell’azienda e il delegato alla sicurezza sono accusati di omicidio colposo in concorso, aggravato dalla violazione delle norme antinfortuni. Secondo l’accusa, l’obbiettivo era risparmiare soldi ed aumentare i ritmi di lavoro. Sindacati, associazioni, ma anche magistrati chiedono di inasprire le norme. Ma il governo e la maggioranza sono andati nella direzione opposta. Proprio di recente l’ex procuratore Guariniello aveva ricordato che nel decreto fiscale appena chiuso si è addirittura ridotta la sanzione penale per violazione delle leggi anti-infortunistiche, invece di inasprire le pene. Una proposta di legge per introdurre la specifica di reato di “omicidio sul lavoro” è ferma da 5 anni in parlamento. “Come a Modena succede nel 99% dei casi, servono più controlli” secondo l’ex magistrato del lavoro Carlo Sorgi. Per il magistrato Felice Casson, che da senatore presentò la legge “sarebbe un forte messaggio sociale” ma la legge è ferma, continua Casson “per le pressioni di Confindustria, che quando veninvano presentate norme di questo tipo marcava stretta i parlamentari perché seguissero le loro indicazioni”.
Rapporto Mal’aria 2022, nessun capoluogo italiano rispetta i limiti di smog stabiliti dall’Oms
(di Vittorio Longhi)
Su 102 capoluoghi di provincia in Italia, nessuno rispetta i valori limite dell’inquinamento atmosferico suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, rispetto alla quantità di PM10, PM 2.5 e biossido di azoto presente nell’aria. E’ quanto emerge dal rapporto annuale di Legambiente “Mal’aria”, che riporta i dati registrati nel 2021.
Il PM10 vede 17 città superare i valori dell’OMS per più del doppio, con Alessandria che ha registrato una media annuale di 33 microgrammi per metro cubo, rispetto al limite OMS di 15. In seconda posizione troviamo Milano, seguita poi da Torino e da molti altri capoluoghi di provincia della Pianura Padana. Per quanto riguarda il PM 2.5, sono 11 città le che superano di oltre 4 volte i parametri dell’OMS. Sono Cremona e Venezia che registrano le maggiori criticità, con 24
microgrammi per metro cubo rispetto al limite di 5. Sono infine 13 le città che oltrepassano il limite di biossido di azoto per più di tre volte, con Milano e Torino che registrano i dati peggiori, rispettivamente 39 e 37 microgrammi per metro cubo contro al valore OMS di 10.
Abbiamo intervistato sull’argomento Andrea Minutolo, responsabile scientifico di
Legambiente, che ha anche fornito dei suggerimenti da adottare per migliorare la
situazione.
Il film dedicato a Open Arms e alla sua opera di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo
(di Barbara Sorrentini)
Si intitola “Open arms – La legge del mare” ed è basato sulla storia vera di Oscar Camps, fondatore dell’omonima ONG, da quando decise di lasciare tutto per andare in mare a salvare i migranti. Diretto dallo spagnolo Marcel Barrena, il film ricostruisce i salvataggi in mare al largo di Lesbo, a partire dal ritrovamento sulla spiaggia del corpo esanime del piccolo Alan Kurdi, con quell’immagine drammatica che ha fatto il giro del mondo. Era il 2015, data in cui Camps, già esperto di salvataggi in mare decide di lasciare Barcellona, di formare una squadra di volontari e andare sulle coste del Mediterraneo per accogliere sulla sua barca i migranti che stavano annegando in mare. Oscar Camps, che ha collaborato alla realizzazione del film anche aiutando l’attore che lo interpreta Eduard Fernandez, sta accompagnando il film per discuterne con il pubblico. Dopo il festival di Roma ieri ha incontrato anche gli spettatori di Milano. “Salvare vite umane è diventato un reato, la politica ha strumentalizzato l’azione dei soccorsi” ha dichiarato Camps, spiegando che all’inizio il film in Spagna era stato boicottato dall’estrema destra. Ora vedremo come andrà in Italia.
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
Oggi l’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di “tregua” a proposito della fase attuale della pandemia, delineando il possibile scenario dei prossimi mesi.
(di Andrea Monti)
La parola tregua è stata usata dal direttore della sezione europea dell’Oms Hans Kluge, secondo cui questo periodo può portare a una pace duratura, quindi alla fine della pandemia. Una delle ragioni, ha sottolineato, è l’alto tasso di vaccinazioni, poi ha aggiunto che bisogna continuare a farle. Sempre oggi l’agenzia europea del farmaco ha detto che al momento non ci sono dati sufficienti per raccomandare una quarta dose a tutta la popolazione. Nelle stesse ore in Germania la commissione incaricata di occuparsi dei vaccini consigliava un nuovo booster per alcune categorie, come le persone che hanno un sistema immunitario particolarmente debole. In Italia oggi sono stati comunicati 113mila contagi con 414 morti. I tamponi positivi sono il 12,3%, stabili rispetto a ieri. In calo le persone ricoverate. Il miglioramento della situazione nel nostro paese oggi è confermato dal rapporto periodico della fondazione Gimbe: i contagi individuati nell’ultima settimana sono il 25% in meno di quelli dei sette giorni precedenti. I pazienti in rianimazione diminuiscono dell’8,4%. Stabile il numero di morti, circa 370 al giorno. Nonostante l’obbligo vaccinale per chi ha 50 anni o più, rallenta l’aumento di nuovi vaccinati in questa fascia d’età: 81mila in sette giorni, il 17% in meno della settimana prima. Oggi il coordinatore del comitato tecnico-scientifico che affi7anca il governo, Franco Locatelli, ha detto che ci avviamo verso una situazione “marcatamente più favorevole” e che a inizio primavera il vaccino potrebbe essere autorizzato e disponibile anche per i bambini sotto i 5 anni. Infine il commissario all’emergenza, il generale Figliuolo, ha annunciato che domani inizia la distribuzione alle regioni della prima fornitura di Paxlovid, la pillola anticovid di Pfizer, uno dei farmaci contro il coronavirus approvati nelle scorse settimane.
🔴Continuano a diminuire i ricoverati nelle terapie intensive (-11) e nei reparti (-71). A fronte di 145.872 tamponi effettuati, sono 14.989 i nuovi positivi (10,2%).
📉 Consulta i dati quotidianamente aggiornati sull’andamento dell’epidemia di #Covid.
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🔴#Covid19 – La situazione in Italia al 3 febbraio: https://t.co/9bTOsOiTgh pic.twitter.com/LTJNUvGZJl
— Ministero della Salute (@MinisteroSalute) February 3, 2022