Il racconto della giornata di giovedì 27 luglio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Parlando a New York, Guterres ha descritto il caldo intenso nell’emisfero settentrionale come una “crudele estate”.”Per l’intero pianeta, è un disastro”, ha detto, osservando che “a meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, luglio 2023 infrangerà i record su tutta la linea. Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. Ed è solo l’inizio”. Stasera, alle 9 ora italiana, il presidente americano Biden riceve la premier Meloni alla Casa Bianca. Intanto l’esecutivo stralcia nove progetti del Pnrr dedicati alla messa in sicurezza del Paese. Colpo di stato in Niger, i militari oggi hanno sciolto le istituzioni e imposto il coprifuoco notturno.
Guterres: “Il cambiamento climatico è qui, è terrificante, e questo è solo l’inizio”
Antonio Guterres ha sempre usato toni duri sul clima, ma oggi il suo monito è ancora più netto del solito. I dati presentati dall’organizzazione meteorologica mondiale e da Copernicus, il servizio di monitoraggio clima dell’Unione Europea, dicono che luglio 2023 sarà il più caldo mai registrato nella storia dell’umanità. Dicono anche che la temperatura media globale ha già temporaneamente superato la soglia di 1,5 gradi entro la quale i governi si sono impegnati a contenere il surriscaldamento globale.
Guterres non si è fermato qui: “la colpa è dell’umanità che non ha ascoltato gli avvertimenti degli scienziati”, ha detto, e ancora “i profitti dei combustibili fossili e l’inerzia climatica sono inaccettabili”. Poi il monito alla politica: “i leader devono guidare. Basta esitazioni. Basta scuse”
Non tutto è perduto, aggiunge però infine il Segretario Generale Onu, quello che sta succedendo non dovrebbe portare alla disperazione, ma all’azione. Possiamo ancora prevenire il peggio. Ma per questo, dobbiamo trasformare un anno di caldo infuocato in un anno di ardente ambizione”, conclude Guterres, che a settembre ospiterà il ‘Climate Ambition Summit’ a New York. E proprio dagli Stati Uniti arriva una prima, anche se parziale, risposta all’appello: Il “cambiamento climatico è una minaccia esistenziale”, ha detto il presidente Joe Biden presentando le misure per combattere il surriscaldamento globale: nuovi fondi per migliorare le previsioni meteo e la capacità di stoccaggio dell’acqua negli Stati più colpiti dalla siccità; un sistema di allerta del Dipartimento del Lavoro per ricordare alla aziende i diritti dei lavoratori di essere tutelati nelle giornate con temperature elevate. Il tema è di strettissima attualità negli Stati Uniti, dove anche oggi molte città hanno registrato temperature ben oltre le medie stagionali.
Al Quirinale nessun dubbio: “Siamo già in ritardo”
(di Anna Bredice)
L’attenzione che pure in questi giorni Mattarella ha mostrato per gli incendi al Sud e i nubifragi al Nord è diventata oggi nelle sue parole anche la consapevolezza che “siamo già in ritardo” e che bisogna intervenire. Il Capo dello Stato parla di “terribili immagini legate alle conseguenze del cambiamento climatico”, quindi nessun dubbio al Quirinale riguardo alle cause, anzi “le tante discussioni, leggi le tesi negazioniste, appaiono per Mattarella “sorprendenti”. Alla cerimonia del Ventaglio il Capo dello Stato ha parlato di altre cose, temi che forse in privato aveva affrontato nei colloqui con Giorgia Meloni, ma che oggi diventano pubblici e hanno a che fare con l’indipendenza e l’autonomia della magistratura e la necessità che ognuno rispetti i propri ruoli, ognuno faccia il suo in sostanza. “Non esiste un contropotere giudiziario politico”, ha detto Mattarella che ha criticato quelle commissioni di inchiesta parlamentari che si sovrappongono ai giudizi della magistratura. Non l’ha citata, ma forse si riferisce a quella sul Covid, la cui creazione è stata approvata pochi giorni fa, che appare per molticome un regolamento di conti tra la destra e i passati governi. Sono al di fuori della Costituzione, chiude con queste parole in maniera netta il Capo dello Stato che poi ricorda l’indipendenza della magistratura, un riferimento a quelle “fonti di Palazzo Chigi” che hanno stroncato i magistrati accusandoli di fare campagna elettorale, attacchi a cui si era unito anche lo stesso Nordio. Mattarella non rinuncia quindi a svolgere il suo compito di guida e di censura a volte di comportamenti fuori dai limiti costituzionali. Ce n’è anche sul pnrr: “l’insuccesso sarebbe una sconfitta per l’Italia”, detto poi oggi dopo che il governo ha escluso circa 16 miliardi dai progetti sul clima.
Il governo definanzierà il Pnrr per nove misure legate al clima
Oggi il governo ha annunciato che definanzierà il Pnrr, proprio per alcuni progetti legati al clima e alla messa in sicurezza del Paese. Nella revisione del piano che sarà poi sottoposta alla Commissione europea è infatti previsto lo stop a 9 misure per circa 16 miliardi. Si tratta di interventi per la valorizzazione del territorio, per l’efficienza energetica dei Comuni, per la gestione del rischio idrogeologico e altre misure simili. Nel ridimensionamento finisce anche la sanità, dagli ospedali alla telemedicina. Ad annunciarlo è stato oggi il ministro agli Affari Europei, Raffaele Fitto, dopo la cabina di regia sul piano, assicurando che i progetti stralciati verranno in futuro rifinanziati.
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Per la nona volta di seguito la Bce alza i tassi
La Bce prosegue la stretta e alza di nuovo i tassi di interesse, per la nona volta di seguito. Oggi è stato deciso un rialzo di un altro quarto di punto percentuale, che porta il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%. “L’inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo”, ha fatto sapere l’istituto che andrà avanti anche in futuro con la sua politica monetaria restrittiva. “A settembre può esserci un rialzo o una pausa. Ma certamente non un taglio dei tassi”, ha detto al presidente Lagarde.
Golpe in Niger, l’esercito in tv: “Abbiamo rovesciato il regime di Bazoum”
Colpo di stato in Niger. L’Onu ha sospeso le operazioni umanitarie nel Paese, e hanno lanciato un appello per la grave situazione umanitaria: in base alle stime quasi 4 milioni e mezzo di nigerini dipendono dagli aiuti.
I militari oggi hanno sciolto le istituzioni e imposto il coprifuoco notturno. Nel Paese è attesa una delegazione dell’Unione africana per cercare di aprire una mediazione che appare estremamente difficile. La comunità internazionale all’unanimità ha chiesto ai generali golpisti il rilascio del presidente eletto, Mohamed Bazoum; il Niger è un paese cruciale per la stabilità della regione, e il cambio di regime preoccupa l’occidente e soprattutto la Francia, che perde ora un altro alleato.