Approfondimenti

Il primo giorno ai domiciliari per Ilaria Salis, l’interrogatorio a Giovanni Toti e le altre notizie della giornata

Ilaria Salis ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 23 maggio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Ilaria Salis è stata rilasciata dopo quasi sedici mesi di detenzione. L’interrogatorio di Giovanni Toti è stato un vero fiume, con oltre 8 ore di durata e più di 180 domande. La maggior parte dei denunciati per falsa dichiarazione nel reddito di cittadinanza è stata assolta, poiché i tribunali non hanno riconosciuto un’intenzione di ingannare lo Stato. La decima giornata della 77esima edizione del Festival di Cannes.

 Ilaria Salis ai domiciliari dopo quindici mesi di carcere

Ilaria Salis è fuori dal carcere. Dopo quasi 16 mesi, l’attivista italiana questa mattina è uscita dalla prigione di massima sicurezza di Budapest, in cui per un anno è stata detenuta in condizioni inumane e degradanti. Oggi per lei è stato il primo giorno agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico in una casa della capitale ungherese, dopo che i giudici qualche settimana fa hanno accolto a sorpresa il suo ricorso. La sua famiglia ha tenuto poco fa un punto stampa a Budapest. “E’ come un figlio che è nato per la seconda volta”, ha detto, emozionato, il padre Roberto Salis.

Domani ci sarà la terza udienza del processo a suo carico. Le opposizioni chiedono che il governo ora si impegni per il suo ritorno in Italia. Ricordiamo: Ilaria Salis è candidata da Verdi e Sinistra alle elezioni europee. Sulla giornata di oggi, invece, dalla destra non è arrivato nessun commento.

(di Anna Bredice)
Nessuna reazione da parte del governo ai domiciliari di Ilaria Salis. Davanti al carcere di Budapest le immagini hanno ripreso solo il padre ad attendere la figlia, non si è visto nessuno dell’ambasciata italiana accanto a lui. Silenzio da parte di Giorgia Meloni, che solo pochi giorni fa sorridente era andata ad accogliere Chico forti a Pratica di mare, come se la questione Salis non la riguardasse. Del resto, il silenzio era quello che l’Italia aveva chiesto ai partiti di sinistra per risolvere il caso Salis e oggi chi l’ha candidata, ma anche molti altri, osservano che se avessero seguito il consiglio del ministro degli Esteri Tajani, di far lavorare il governo senza fare clamore, Ilaria Salis domani sarebbe arrivata di nuovo in udienza con le catene ai piedi. Per Verdi e Sinistra italiana che l’hanno candidata come capolista nel Nord Ovest la battaglia non è finita, perché continueranno a lottare per farla venire in Italia e soprattutto per farla eleggere a Strasburgo. Nelle tre settimane che restano il candidato di Avs Smeriglio ha annunciato una sorta di “staffetta democratica” per Ilaria Salis, perché, spiegano nel partito, solo la candidatura europea ha spinto il governo ungherese a concedere i domiciliari, è la dimostrazione che il governo sbagliava a dire che se il caso diventava politico non avrebbe aiutato la donna ad uscire dal carcere dove era detenuta in condizioni molto dure da mesi. Resta l’atteggiamento così diverso del governo Meloni in due casi che si sono svolti in pochi giorni. L’accoglienza di Chico Forti con la Presidente del Consiglio ad attenderlo all’arrivo e il disinteresse da parte di Roma al destino di Ilaria Salis. Un’evidenza che ha fatto dire oggi a Elly Schlein “temiamo che il governo mostri il volto feroce con alcuni e non con altri, a seconda delle simpatia politiche.”

Israele è pronto a intensificare l’attacco su Rafah

A Rafah sono in corso violenti scontro a fuoco tra miliziani di Hamas e soldati israeliani.
I combattimenti si stanno diffondendo dalla parte orientale a quella occidentale della città.
Proprio oggi il ministro israeliano della difesa Gallant ha confermato che la missione sulla città non si ferma e anzi verrà rafforzata: “L’operazione andrà avanti e aumenterà con altre forze di terra e dall’aria”, ha detto
Parole che arrivano alla vigilia del pronunciamento della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, chiamata dal Sudafrica ad ordinare a Israele un cessate il fuoco a Gaza; Pretoria ha presentato la richiesta dopo l’attacco lanciato dall’esercito israeliano su Rafah, lo scorso 7 maggio.
Dopo la richiesta di mandato di cattura per Netanyahu e Gallant, e l’annuncio del riconoscimento della Palestina da parte di 3 stati europei, la decisione che arriverà domani dalla corte è l’ennesimo elemento di pressione diplomatica sul governo di Tel Aviv

Nel mirino dell’esercito israeliano c’è però anche il nord della Striscia, dove i raid aerei solo oggi hanno causato la morte di 38 persone, e dove in queste ore altri due ospedali sono stati chiusi: quello di Al Adwa, vicino a Gaza City, che, dopo un assedio di 4 giorni, è stato evacuato, e quello di Al Aqsa, nella parte centrale dell’enclave, che è rimasto senza carburante e non può più operare.

Si intensificano le operazioni anche in Cisgiordania: a Jenin le truppe israeliane si sono ritirare questa mattina dopo un raid durato 48 ore, durante il quale il campo è stato anche bombardato dall’aviazione. Almeno 12 civili sono morti, tra loro anche un minorenne.

L’interrogatorio fiume a Giovanni Toti

Più di 8 ore. Oltre 180 domande. È stato un interrogatorio fiume quello di Giovanni Toti. Dopotutto, erano tanti i filoni di inchiesta su cui il presidente ligure doveva dare per la prima volta la sua versione dei fatti, dopo giorni di silenzio e lo studio intenso delle carte. Il principale riguarda gli affari attorno al porto, il rinnovo delle concessioni ad Aldo Spinelli. Ma non solo. Toti doveva spiegare la natura di tutti i finanziamenti elargiti dagli imprenditori al suo comitato elettorale, oltre al presunto voto di scambio politico-mafioso con la comunità riesina di Genova. A quanto filtra dall’audizione, Toti ha risposto a tutte le domande. Dal giorno degli arresti, la sua tesi difensiva è rimasta la stessa. “Tutte le spese erano tracciate e tutti i fondi usati per iniziative politiche. L’unico obiettivo agevolare gli investimenti per l’interesse pubblico della Liguria”. Dall’interrogatorio non dipende solo il destino giudiziario di Toti, ma anche quello politico. Il prossimo passo potrebbe essere la richiesta di revoca dei domiciliari. Se dovesse essere ottenuta, il presidente potrebbe a quel punto non dimettersi. In caso contrario la sua strada è segnata. Da Roma finora l’hanno difeso, Salvini in primis. In ballo non ci sono solo le ricadute elettorali a pochi giorni dalle europee, ma anche il più grande progetto finanziato dal Pnrr: la diga foranea del porto di Genova, finita anch’essa sotto la lente degli inquirenti. Per il ministro delle Infrastrutture la priorità è evitare il blocco dei lavori. Domani, a proposito, c’è la posa del primo cassone, senza però la passerella politica prevista non più tardi di un mese fa.

La farsa dei “furbetti” del reddito di cittadinanza smontata dai tribunali

(di Massimo Alberti)
Le presunte frodi sul reddito di cittadinanza, non erano frodi: le decine di migliaia di denunciati per false dichiarazioni per ottenere il sussidio sono stati quasi tutti assolti perché i tribunali, se non in rarissimi casi, non hanno riconosciuto l’intenzione di ingannare lo stato. Quello delle presunte truffe sul reddito di cittadinanza è stato uno dei pretesti per chiederne l’abolizione. Mentre sotto esame della corte costituzionale c’è il requisito dei 10 anni di residenza, che se bocciato costringerebbe l’Inps a rimborsare tutti coloro a cui il sussidio è stato ingiustamente negato.
Da una parte i “fannulloni del divano”, dall’altra i “furbetti del reddito”, due titoli su cui i media hanno sguazzato e parte della violenta campagna anti poveri per portare ad abolire il sussidio, che come ha registrato l’Istat ha provocato un aumento della povertà. Non esistevano i divanisti, non esistevano i furbetti. Su oltre 50000 denunce in 4 anni, le condanne si contano su una mano. In sostanza, i giudici non hanno mai ritenuto dolose quelle richieste, fatte da persone in stato di necessità, in prevalenza straniere, che in caso di condanna avrebbero rischiato fino a 6 anni. I casi sono molto diversi, spiega l’associazione studi giuridici sull’immigrazione a Francesco Floris di La presse. Parliamo di piccole somme, da qualche centinaio ad alcune migliaia di euro. Da Nord a Sud, una caccia alle streghe fomentata dalla politica costata milioni di euro all’amministrazione giudiziaria. Dalle assoluzioni esce un ritratto spietato di cosa sia oggi la povertà estrema. Si va da chi ha restituito le somme appena saputo di non averne diritto o appena trovato un lavoro, a chi ha presentato documenti errati o incompleti, a chi non era in grado di comprendere le norme ed i requisiti, o chi ha mentito su uno dei requisiti fondamentali: la residenza. Ecco: i 10 anni di residenza. Tema su cui, ad esempio per l’assegnazione delle case, il requisito è stato ritenuto anticostituzionale, e anche nel caso del reddito di cittadinanza è sotto esame della consulta. 106mila famiglie a cui è stato negato il sussidio. Se la consulta bocciasse il requisito, l’Inps dovrebbe sborsare oltre 850 milioni se tutti presentassero istanza di riesame. E potrebbe ricadere anche sull’assegno di inclusione, il sussidio che ha ‘sostituito’ il reddito e che prevede un requisito di residenza di 5 anni.

La decima giornata del Festival di Cannes

(di Barbara Sorrentini)
È stata virale in tutto il mondo la foto di Cate Blanchett sul red carpet con il vestito ispirato alla bandiera palestinese disegnato da Jean Paul Gautier. Così come il video in cui la stessa attrice enumera lo squilibrio di premi e presenze tra uomini e donne che c’è stata nella storia di questo festival. Eppure questa è un’edizione che a più riprese si è dichiarata femminista attraverso le voci dei protagonisti invitati. Tra queste anche Valeria Golino con la serie ispirata al romanzo postumo di Goliarda Sapienza “L’arte della gioia”, presentata a Cannes nel centenario della nascita della scrittrice siciliana. La storia della giovane Modesta, cresciuta in orfanotrofio e poi trasferita nella ricca famiglia della madre superiora ha quasi esclusivamente protagoniste femminili. Tecla Insolia, Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi. “L’Arte della Gioia” è ambientato ai primi del novecento ed è sempre stato considerato scandaloso. In questa serie Sky che uscirà al cinema in due parti il 30 maggio e il 13 giugno, Valeria Golino ha voluto mantenere “gli aspetti più ribelli e scabrosi per farne un inno alla disubbidienza”. La sceneggiatura scritta con Francesca Marciano e Valia Santella mette al centro le difficoltà per una giovane donna di vivere senza costrizioni. Una storia già all’avanguardia nel secolo scorso ma che aiuta anche molto a guardare la società attuale.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 10:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di venerdì 22/11/2024

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 22-11-2024

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 22/11/2024

    Se non è febbre, quasi. 37 e 2 è la trasmissione dedicata ai temi della sanità, dell’invalidità e della non autosufficienza. Dalle storie di vita reale ai suggerimenti su come sopravvivere nei meandri della burocrazia. Conducono Vittorio Agnoletto e Elena Mordiglia.

    37 e 2 - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    FILIPPO DEL CORNO - PUCCINI '900

    FILIPPO DEL CORNO - PUCCINI '900 - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 22-11-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di venerdì 22/11/2024

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di venerdì 22/11/2024

    Il fine settimana conclusivo della COP29 probabilmente non produrrà un documento conclusivo, una "cover letter" come la chiamano i negoziatori. Sul tavolo della COP29 c'era soprattutto il tema della finanza per i PVS. La bozza del documento finale è stata pubblicata all'alba di Baku, cioè nella notte italiana, considerando che ci sono 3 ore di fuso orario. Si tratta di 15 pagine che, tolte le premesse delle prime due cartelle, iniziano le parentesi sulle cifre mancanti, mentre è ormai deciso che le caratteristiche del flusso finanziario (se a debito o a fondo perduto) non saranno decise a Baku. La COP azera è stata, per ora, soprattutto l'apoteosi dei lobbisti fossili, con molti esponenti nelle delegazioni ufficiali degli Stati, come ha evidenziato Re Common. I lobbisti fossili a Baku sono 1773. Passiamo al capitolo giudiziario: gli Stati Uniti sono in prima pagina con il mandato d'arresto per gli Adami, i miliardari indiani legatissimi a Modi, e per la condanna a 18 anni di carcere del fondatore di Archegos Capital Management, Bill Hwang. La condanna è da connettere al fallimento da 100 miliardi di dollari che ha, tra l'altro, influito in maniera determinante nel collasso di Credit Suisse, poi salvata dal governo federale mediante una fusione con UBS. Per Adami, figlio e nipote, ieri è scattata la richiesta di arresto internazionale per tangenti e altri reati finanziari. Sempre più vicina il possibile break up di Chrome da Google, come vuole il Dipartimento della Giustizia USA e l'antitrust, che rischia, però, di essere smantellato da Trump. Sul famigerato DOGE (Department of Government Efficiency) c'è stato un ampio intervento sulle colonne del Wall Street Journal di Elon Musk e Vivan Ramaswamy, co-chair del fantomatico Department, imprenditore farmaceutico. Torniamo sulle crypto perché il tetto dei 100.000$ è vicinissimo. La settimana scorsa abbiamo ricevuto critiche per come abbiamo messo sullo stesso piano Bitcoin con Dogecoin, la meme di Musk. Non era né poteva essere un parallelismo perché il panorama è molto ampio e variegato, da Cardano a Tether, passando per le prime DAO. Non sarà facile applicare la tassa sugli ultra-ricchi che è indicata nel documento del G20. Il prof. Santoro, che oggi non è riuscito a collegarsi per delle sessioni di lavoro a cui sta partecipando del Fondo Monetario sulla ricostruzione dei sistemi fiscali in Iraq, ci offre un'analisi di questo passo del G20 che, come abbia ricordato più volte, è stato fortemente voluto dal Brasile. Clamoroso attacco del presidente della Regione Lombardia a Bankitalia, che ha registrato la frenata dell'economia (nettamente sotto la media nazionale). A pesare sempre il calo della produzione industriale. Ieri nuovi dati negativi dal mercato dell'auto, la Bild ha aperto con il titolo a caratteri cubitali "Der Auto Crash". È la stessa BCE a vedere alti rischi per l'economia EU. Le imprese statunitensi stanno riempiendo i magazzini per contenere l'effetto Trump sui dazi. Tornata prepotente la speculazione sul gas: i fondi hedge scommettono sul rialzo (producendolo per ora sulle bollette di famiglie e imprese). La scommessa vale metà dei consumi italiani di un anno.

    Il giorno delle locuste - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 08:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di venerdì 22/11/2024

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 22/11/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di venerdì 22/11/2024

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 22-11-2024

Adesso in diretta