Il racconto della giornata di giovedì 2 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il vaccino anti Covid diventerà obbligatorio per tutti. I tempi e le modalità sono ancora incerti, ma come ha detto il premier Draghi nella conferenza stampa di oggi la direzione è questa. Con la terza dose per i soggetti più fragili si inizia a settembre. L’Onu lancia l’allarme per la crisi umanitaria in Afghanistan, mentre a Herat, per la prima volta, una cinquantina di donne sono scese in piazza per protestare contro il regime e chiedere di essere rappresentate. La coda dell’uragano Ida colpisce New York. Addio a Mikis Theodorakis, musicista, combattente e idealista. “Voglio lasciare questo mondo da comunista”, aveva detto pochi mesi fa. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.
“L’estensione dell’obbligo vaccinale anti-Covid è una possibilità”
Si all’obbligo del vaccino anti Covid. Non ci sono ancora tempi e modalità, ma si va verso questa decisione. E’ stato il presidente del consiglio Mario Draghi a dirlo, durante la conferenza stampa di oggi a Palazzo Chigi. Il premier ha risposto a una domanda sull’obbligo e sulla terza dose. Ascoltiamolo.
Il ministro della Salute Speranza ha spiegato: “L’obbligo vaccinale anti-Covid è già disposto per il personale sanitario e quindi la sua estensione è una possibilità a disposizione del Parlamento”. “Il confronto che è in atto porterà alla terza dose” per la vaccinazione anti-Covid e “si inizierà a fine settembre. Si partirà dai soggetti fragili e tale indicazione è arrivata anche dall’Ema ed il Comitato tecnico scientifico Cts ha già espresso la sua opinione in tal senso”. Abbiamo chiesto due opinioni sull’obbligo vaccinale. Dal punto di vista sanitario e da quello della Costituzione. La prima è quella dell’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli.
Dal punto di vista giuridico, cosa dice la Costituzione, quali requisiti sono necessari per un provvedimento del genere? Ne abbiamo parlato con Gaetano Azzariti, docente di diritto costituzionale alla Sapienza.
Come funziona la piattaforma per controllare i Green Pass a scuola
“Il 91 per cento del personale è vaccinato”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, alla conferenza stampa a Palazzo Chigi, che con soddisfazione ha mostrato diversi dati alla vigilia della ripartenza dell’anno scolastico. Tra gli obiettivi, quello di raggiungere il 100 per cento dei vaccinati in aula, laddove lo consenta l’età degli studenti: un risultato che consentirebbe anche di togliere le mascherine al banco. Il Tar del Lazio, intanto, ha respinto la richiesta di sospensiva delle disposizioni del ministero dell’Istruzione sull’obbligo del Green Pass per il personale scolastico. L’obbligo è scattato ieri e ci sono stati alcuni episodi in cui qualche lavoratore ha cercato di entrare a scuola senza certificazione e, in alcuni casi, i dirigenti hanno dovuto far intervenire i carabinieri o la polizia. È successo, ad esempio, in un istituto tecnico di Baggio, a Milano, in una primaria di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, e in una scuola di Parma. Qualche caso isolato, ma nel complesso è andato tutto come da manuale. All’entrata sono stati controllati, singolarmente, tutti i Green Pass dei lavoratori con la app VerificaC19. Una procedura che però, quando inizieranno le lezioni e sarà presente tutto il personale, rischierebbe di diventare ingestibile. Ma per il primo giorno di scuola, lo assicura il ministro, sarà pronta anche la piattaforma che aiuterà a snellire il controllo. Di che si tratta? Ce ne parla Claudia Zanella.
(di Claudia Zanella)
L’interfaccia della piattaforma aiuterà le segreterie a controllare in maniera rapida quali dipendenti della scuola, in servizio quel giorno, siano in possesso di certificazione verde o meno. La piattaforma sarà collegata al database nazionale Green Pass e, in questo modo, accanto al nome di ogni dipendente sarà associato un simbolo di colore verde nel caso possieda una certificazione in corso di validità, o rosso nel caso non ne sia in possesso. Non saranno, invece, visibili i dati sanitari dei dipendenti, né come è stato ottenuto il Green Pass, se con un vaccino o con un tampone. L’ipotesi di utilizzare questa piattaforma, con queste modalità, aveva infatti ottenuto subito l’ok del garante della privacy che, invece, aveva precedentemente avvisato che non sarebbe stato accettabile consegnare ai dirigenti una lista di docenti No vax.
Chi poi risulterà senza Green Pass sarà sottoposto a un ulteriore controllo dal preside che si accerterà se il dipendente abbia diritto a un’esenzione dalla certificazione per motivi di salute o se, invece, no, risultando così assente ingiustificato. Dopo cinque giorni di assenza scatterà la sospensione.
Il team azzurro conquista 58 podi e batte tutti i record
(di Matteo Serra)
Ci avviamo verso gli ultimi giorni di gare di un’edizione paralimpica da record per l’Italia. Dopo i grandi successi delle Olimpiadi, anche nel secondo appuntamento dell’estate di Tokyo il team Italia sta ottenendo risultati eccezionali. Con le medaglie di oggi, l’Italia ha raggiunto quota 58 podi, praticamente 20 in più di Rio 2016, quando il totale si era fermato a 39. Anche oggi, la maggior parte arrivano dal nuoto: le atlete e gli atleti italiani in questa edizione hanno portato risultati molto positivi, con un bottino inferiore solo a quello di super potenze come la Cina. Stefano Raimondioggi si è portato a casa un altro argento nei 100 dorso s10. Plurimedagliata anche la milanese Ariola Trimi, anche lei seconda nei 50 stile libero s4 e con questo argento fanno quattro medaglie in altrettante gare. L’Italia era sicuramente tra le nazioni più quotate in questa disciplina, ma i risultati di queste Paralimpiadi fanno sperare in una crescita ancora maggiore del movimento. L’oro del giorno invece arriva dal team relay di handbike, una delle specialità più note del mondo paralimpico e che in Italia è legata alla figura di Alex Zanardi. Nonostante la sua assenza a causa del grave incidente della scorsa estate, la squadra italiana non lo ha fatto rimpiangere vincendo una gara quasi epica, sotto la pioggia, condotta al primo posto dall’inizio alla fine. Tra le altre medaglie, c’è la seconda personale dal lancio del disco per Oney Tapia, un argento, che comunque non ha basta a far contento l’atleta italo cubano che si è detto insoddisfatto per non aver vinto l’oro. Se una medaglia díargento viene vista come una delusione, vuol dire che il livello è veramente alto.
I giornali lo ricorderanno come “l’inventore del sirtaki”, ma Theodorakis è stato molto di più
(di Alessandro Gilioli)
Domani i titoli dei giornali lo ricorderanno come “l’inventore del sirtaki”, ma Mikis Theodorakis – morto oggi ad Atene – è stato molto di più. È stato un ragazzo che a 18 anni, nella Grecia occupata dai nazifascisti, è entrato nella resistenza, è stato arrestato e torturato, poi rinchiuso in un campo di prigionia.
È stato, dopo la guerra, tra gli ispiratori del rinnovamento culturale della Grecia, intrecciando il progressismo e il cambiamento con le solide radici della tradizione greca. È stato poi un oppositore del regime dei colonnelli, che aveva preso il potere nel 1967, pagando di nuovo con il carcere, altre torture, il confino, l’esilio, e naturalmente il divieto di far sentire le sue musiche in tutto il paese.
Ed è proprio in esilio che Theodorakis scrive la colonna sonora di Zorba il Greco, capolavoro del 1964 con Anthony Queen. Dopo la caduta del fascismo Theodorakis torna in patria, diventa deputato del partito comunista ma quello che vede nei nuovi potenti non gli piace, soprattutto il partito socialista corrotto di Papandreu. La delusione lo porta a una provocatoria adesione al centrodestra, che in realtà è solo un urlo di rabbia contro il Pasok, e dopo la fine di Papandreu si riconcilierà con la sinistra politica.
L’ultima sua battaglia è stata quella contro la Troika, dieci anni fa, quando la Grecia fu strangolata dalla Bce, dal Fondo monetario e da Bruxelles. A 86 anni scese di nuovo in piazza per il No all’accordo con l’Europa, poi criticò Tsipras per aver ceduto nonostante l’indicazione contraria dei greci. Amico di Pablo Neruda, di Sedar Senghor e di Fidel Castro, qualche tempo fa Theodorakis disse “voglio lasciare questo mondo da comunista”. Non ci resteranno solo le sue musiche, ma anche l’immagine di un vero idealista.
La Mostra del Cinema di Venezia si apre con “Madres paralelas” di Almodovar
(di Barbara Sorrentini)
Apertura impegnata e quasi di genere con “Madres paralelas” di Pedro Almodovar, primo film in corsa per il Leone d’Oro. Una riflessione sulla maternità senza padri, sulla memoria, sulla ricerca di verità e sulle responsabilità personali. Il regista spagnolo unisce molti temi, anche per riaprire pagine di storia del suo paese, come la dissepoltura dei cadaveri buttati nelle fosse comuni durante la Guerra Civile di Spagna. Tanti temi cuciti con coerenza, senza tralasciare l’omosessualità e insinuando persino il dubbio che anche una madre non possa essere certa rispetto ai propri figli. Ma il protagonista della prima serata è stato Roberto Benigni, insignito del Leone d’Oro alla Carriera, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato al Lido per testimoniare la ripresa del cinema italiano, in gran dispiegamento di forze a Venezia 78.
Addio allo scrittore Daniele Del Giudice
(di Ira Rubini)
Una sottile malinconia nasce al pensiero che Daniele Del Giudice, uno dei più significativi e acuti scrittori italiani, se ne sia andato dopo avere ceduto all’Alzheimer. Per questo, non avrebbe potuto ritirare il Premio Campiello alla carriera, fra qualche giorno, in quella Venezia che da tempo era diventata la sua residenza di elezione. Nato a Roma, da padre svizzero, intellettuale curioso, cosmopolita, mai catalogabile secondo gli schemi del sistema editoriale e culturale italiano, era stato giornalista, critico e indimenticato docente universitario. Ma è alla sua attenta e rarefatta produzione letteraria che Del Giudice deve la sua meritata fama. La sua prosa nitida, lucida, caratterizzata spesso da un sublime distacco, appariva già nel libro che lo rivelò al pubblico, “Lo stadio di Wimbledon”, fortemente sostenuto da Italo Calvino, suo amico e mentore, in cui un giovane ricercatore si mette sulle tracce di un inafferrabile protagonista del mondo intellettuale triestino, quel Bobi Bazlen che tanto avrebbe dato alla cultura italiana. In “Atlante Occidentale”, la passione di Del Giudice per il volo diventa tema di un racconto basato su un fatto reale: l’incontro fra un anziano scrittore e un giovane fisico, diventati amici in un piccolo campo di volo in Svizzera, simboli del confronto fra culture e della metamorfosi europea nel “secolo breve.” Il volo, in senso dichiaratamente autobiografico, ritorna in “Staccando l’ombra da terra”, mescolato al mistero della tragedia di Ustica, che sarà anche alla base di un testo teatrale che Del Giudice scriverà per Marco Paolini. “Orizzonte mobile” è il libro della maturità, dove lo scrittore parla di una spezione antartica, incrociandola con i diari di viaggio di alcuni grandi esploratori, secondo la sua consuetudine di far procedere narrazione e percezione su binari paralleli, come accade nella vita.
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
Sono 6.761 i nuovi casi Covid registrati in Italia nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 6.503) su 293.067 tamponi molecolari e antigenici effettuati, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 303.717. Il tasso di positività sale al 2,3%, rispetto al 2,1% di ieri. Mentre 555 pazienti sono al momento ricoverati in terapia intensiva a causa del virus in Italia, 15 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 49. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.205, rispetto a ieri 26 in meno.
🔴 #Covid19 – La situazione in Italia al 2 settembre: https://t.co/8ciMmO9yfx pic.twitter.com/9APcgIAviD
— Ministero della Salute (@MinisteroSalute) September 2, 2021