Approfondimenti

Cinquanta giorni di guerra in Ucraina, il ricordo di Letizia Battaglia e le altre notizie della giornata

Guerra in Ucraina

Il racconto della giornata di giovedì 14 aprile 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Combattimenti a est e sud-est, nuove testimonianze da Mariupol e la vicenda della nave russa in fiamme nel mar Nero. Sono solo alcuni degli aspetti della guerra in Ucraina che sono al centro dell’attenzione nelle ultime ore. Secondo il presidente francese  Emmanuel Macron il termine “genocidio” usato da Biden rischia di alimentare una escalation verbale. La Regione Piemonte mette a segno un altro colpo contro l’autodeterminazione delle donne. Dopo aver impedito l’uso della pillola RU486 nei consultori per limitarne l’utilizzo e aver fatto accreditare le associazioni antiabortiste, ora elargisce centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici ai gruppi No choice. Elon Musk ha offerto quarantatré miliardi di dollari per il 100% delle azioni di Twitter.  Il ricordo di Letizia Battaglia di Radio Popolare. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il cinquantesimo giorno di guerra in Ucraina

Combattimenti a est e sud-est, nuove testimonianze da Mariupol e la vicenda della nave russa in fiamme nel mar Nero. Sono solo alcuni degli aspetti della guerra in Ucraina che sono al centro dell’attenzione nelle ultime ore. Da Avdiivka, città industriale del Donbass, arriva notizia di scontri violentissimi. A Kharkiv gli ucraini hanno annunciato di aver fatto esplodere un ponte strategico, mentre persone scappate da Mariupol – luogo simbolo di questa guerra – hanno raccontato all’Ansa che in città ci sono bambini che muoiono di fame e persone che bevono acqua ricavata dalla neve. Gli ucraini continuano a resistere in una piccola parte della città, nella zona dell’acciaieria. Poi c’è la questione della nave russa che l’esercito di Kiev sostiene di aver colpito, e che secondo lo stesso esercito starebbe affondando. Il regime di Putin conferma che a bordo ci sono state esplosioni e un incendio, sostenendo però che la causa non sia un attacco ucraino ma un incidente, e che la nave resti a galla. Sempre dalla Russia arriva denuncia di bombardamenti ucraini in territorio russo, in due regioni di confine. Da Kiev il consiglio di sicurezza risponde facendo capire che la responsabilità potrebbe essere degli stessi russi, accusati di organizzare attacchi sul proprio territorio per incolpare gli ucraini. In questo contesto oggi le autorità di Mosca hanno parlato della possibile adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. “Cambierebbe radicalmente la situazione, la Russia prenderà le necessarie misure di sicurezza difensive”, ha detto il vice-ministro degli esteri Grushko. L’ex presidente Medvedev, oggi numero due del consiglio di sicurezza di Mosca, ha fatto capire che il regime potrebbe schierare armi nucleari a Kaliningrad, territorio russo compreso tra Polonia e Lituania.

Continua il dibattito sulla parola “genocidio” usata dal presidente statunitense Biden

(Di Andrea Monti)

Emmanuel Macron lo aveva detto ieri e lo ha ripetuto oggi: il termine usato da Biden rischia di alimentare una “escalation verbale”. Non è la prima volta dall’inizio dell’invasione che il presidente francese prende le distanze dalle dichiarazioni di quello americano. Stavolta il ministero degli esteri ucraino ha reagito dicendosi deluso da Macron, e stavolta queste parole arrivano nelle stesse ore di una tensione tra Kiev e Berlino: il motivo è la mancata visita del presidente Steinmeier in Ucraina. Il cancelliere tedesco Scholz ha parlato di irritazione perché il presidente sarebbe stato respinto per le proprie posizioni passate sulla Russia, giudicate troppo accomodanti col regime di Putin. Usiamo il condizionale perché poi Zelensky ha negato che Steinmeier abbia chiesto ufficialmente di entrare nel paese. Di sicuro il caso diplomatico resta, e porta a chiedersi – unito alle parole di Macron e al fatto che Zelensky oggi ha accusato Germania e Ungheria di ostacolare l’ipotesi di un embargo europeo sull’energia russa – se qualcosa si stia incrinando nei rapporti tra l’Ucraina e gli altri paesi europei e nelle relazioni tra Europa e Stati Uniti, se nel blocco occidentale – finora sostanzialmente compatto di fronte alla guerra – ci siano segnali di divisione. In Italia Mario Draghi non ha commentato la definizione di genocidio usata da Biden, che oggi è stata criticata dal segretario del Pd Enrico Letta. Nelle prossime settimane si capirà se prese di distanze come questa sono tutto sommato isolate e momentanee o sono qualcosa di più.

A proposito degli orrori di cui è accusato l’esercito russo, oggi dalla procura generale ucraina si è parlato di circa 6500 presunti crimini di guerra e di 765 corpi di civili recuperati nell’area di Kiev nelle ultime due settimane. Dall’Onu poche ore fa il segretario generale Antonio Guterres ha detto che l’impatto del conflitto è “globale e sistemico. Un miliardo e 700 milioni di persone sono esposte a interruzioni dei sistemi alimentari, energetici e finanziari, che stanno innescando un aumento di povertà e fame”, ha sottolineato Guterres, parlando in particolare delle esportazioni di grano da Russia e Ucraina verso decine di paesi poveri. Antonino Masuri lavora per la fondazione Avsi in Kenya.

 

La Regione Piemonte finanzia le associazioni no choice

(di Chiara Ronzani)

Da oggi in Spagna entra in vigore una legge che introduce il reato di atti intimidatori volti a minare la libertà di una donna intenzionata ad abortire. Colpirà gli attivisti dei movimenti antiabortisti che perseguitano le donne fuori dagli ambulatori e dagli ospedali dove si pratica l’interruzione di gravidanza, tutelando anche gli operatori sanitari che sono spesso oggetto di minacce.
Mentre all’estero si salvaguarda così il diritto all’autodeterminazione, stigmatizzando chi fa pressioni indebite, in Italia gli stessi gruppi sono addirittura finanziati. Accade ora in Piemonte, dove con il pretesto di sostenere economicamente le donne che scelgono di non abortire, si regalano in realtà 400mila euro alle associazioni no choice. L’assessore alle politiche sociali Maurizio Marrone, di Fratelli d’Italia, lo dice apertamente: “è il coronamento di un cammino iniziato con il bando per l’accreditamento” delle associazioni nei consultori. Le stesse associazioni, finanziate con centinaia di milioni di euro dai movimenti di estrema destra russi e statunitensi, come dimostrato da varie inchieste, hanno prima ottenuto un posto all’interno dei servizi sanitari e ora vengono riconosciute anche economicamente dall’istituzione. Non è una misura di sostegno alla povertà. E’ una scelta politica e ideologica ben precisa. Se la regione vuole supportare le donne e la natalità, dice l’associazione “Più 194 di voci”, stanzi fondi per asili nido, sostegno all’educazione, alle persone non autosufficienti, per l’occupazione femminile e il contrasto alla precarietà, che è il vero contraccettivo della vita”.

Elon Musk ha fatto un’offerta per acquistare il 100% di Twitter

Il patron di Tesla ha già acquisito il 9% della società nelle scorse settimane e ora offre 54,20 dollari per azione. In totale stiamo parlando di 42 miliardi di dollari. Musk ha espresso il desiderio, qualora l’acquisizione andasse in porto, di ritirarla dalla borsa e farne una società privata. Perchè il multimiliardario vuole mettere le mani su Twitter, che tra l’altro non è affatto redditizia? Marco Schiaffino

 

In ricordo di Letizia Battaglia

(di Tiziana Ricci)

” Queste non sono solo fotografie, sono la mia vita”, cosi’ diceva Letizia Battaglia davanti a una delle sue ultime mostre. Palermitana, classe ’35, fotogiornalista, tra gli anni ’70 e ’80 è stata capo dell’ufficio fotografico dell’Ora di Palermo, unica donna fra tanti uomini a documentare lo scempio e gli orrori della mafia. Dopo un’esperienza a Milano ritorna a Palermo e con Franco Zecchin crea l’agenzia”. Informazione Fotografica”dove lavorano anche Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. È lei a fotografare il mafioso Salvo insieme ad Andreotti, per prima arriva nel luogo dove fu assassinato Piersanti Mattarella allora presidente della Regione Sicilia. Era amica di Falcone, ma quando fu ucciso non riuscì a scattare [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Covid, sono 64mila i nuovi positivi censiti in Italia nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è stabile poco sotto il 15%. Cala la pressione su reparti ordinari e terapie intensive. Nel suo report settimanale il Gimbe conferma il calo, seppure ancora lento, della curva dei contagi. Nel suo rapporto odierno l’Iss ha comunicato che in Italia la variante Omicron ha ormai completamente soppiantato tutte le altre ed è responsabile del 100% dei casi di covid.
A livello globale, il numero di casi di Covid-19 nel mondo ha superato oggi il mezzo miliardo: gli Stati Uniti sono il paese con il maggior numero di casi totali (80,5 milioni) e decessi (987mila). L’India rappresenta il secondo con 43 milioni e il Brasile il terzo con 30,2 milioni. Dopo gli Usa, le nazioni con più vittime sono Brasile (661.904) e India (521.736).
Oggi l’Oms ha pubblicato un aggiornamento delle raccomandazioni alla luce dell’andamento della pandemia, e ha chiesto in particolare di mantenere le misure di prevenzione, contrariamente a quanto stanno facendo la maggior parte dei paesi, anche per il rischio dell’emersione di nuove varianti.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 26/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 26/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 24/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 26/12/2024

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 26-12-2024

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 26/12/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 20:33

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 26/12/2024 delle 18:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 17:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 14:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    10 Pezzi di giovedì 26/12/2024

    55 minuti di musica con cui attraversare il repertorio di grandi artisti che hanno fatto la storia.

    10 Pezzi - 26-12-2024

  • PlayStop

    Il papa a Rebibbia, un incontro toccante anche per un osservatore laico

    La visita di papa Francesco al carcere di Rebibbia, dove, in una funzione che in molti momenti ha rotto il cerimoniale previsto, Bergoglio ha incontrato detenuti, parenti e operatori carcerari, in occasione dell'apertura della seconda "porta santa" per il giubileo 2025. Stefano Bocconetti dell'associazione Antigone era a Rebibbia ed è stato intervistato da Alessandro Principe: ha raccontato di un incontro molto toccante, anche per un osservatore laico e critico nei confronti del Vaticano.

    Clip - 26-12-2024

  • PlayStop

    Un anno di Cinema

    A cura di Barbara Sorrentini. I migliori film dell’anno e quelli più interessanti da vedere al cinema durante le feste, con Pedro Armocida e Stefania Ulivi.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    I bambini sono le prime vittime dell'assedio di Gaza

    L'accordo per il cessate al fuoco si è allontanato di nuovo. Continuano gli attacchi israeliani e le vittime palestinesi non sono solo provocate dalle armi: mancano cibo e materiali per affrontare l'inverno. Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, intervistato da Roberto Maggioni racconta come la situazione umanitaria di Gaza sia attualmente di gran lunga la peggiore in tutto il mondo, soprattutto per i bambini.

    Clip - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 11:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

Adesso in diretta