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La situazione a Gaza è sempre più disperata, il timore di un nuovo antisemitismo in Europa e le altre notizie della giornata

Gaza bombardamenti ANSA

Il racconto della giornata di domenica 5 novembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nella Striscia di Gaza continuano i bombardamenti, anche nelle vicinanze degli ospedali e la situazione sanitaria è sempre più disperata mentre gli appelli per una tregua umanitaria restano inascoltati e l’esercito israeliano si prepara a circondare Gaza City entro le prossime 48 ore. Il presidente della Toscana, Giani, ha stimato in mezzo miliardo di euro i danni dell’alluvione. Gli Stati Uniti sono molto impegnati nel tentare di gestire la guerra in Medio Oriente ma intanto Biden deve fare i conti coi sondaggi sfavorevoli a 12 mesi dal voto.

La disperata situazione sanitaria a Gaza e i nuovi appelli per una tregua umanitaria

Oggi il Presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen ha fatto una dichiarazione importante al termine dell’incontro con il Segretario di Stato americano Blinken, dicendo che l’Anp è disposta a tornare a Gaza, dove da oltre 17 anni il governo è nelle mani di Hamas. “Se si troverà una soluzione politica globale, l’autorità palestinese si assumerà tutte le responsabilità per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e anche per Gaza” ha detto Abu Mazen. Resta il problema che l’Autorità palestinese è fortemente screditata in quel territorio. Da dove nasce la dichiarazione di oggi di Abu Mazen? Sentiamo Alberto Negri, editorialista del Manifesto ed esperto di Medio Oriente:

Durante l’incontro di oggi in Cisgiordania c’è stata una nuova richiesta di tregua umanitaria nella Striscia di Gaza, dove continuano i bombardamenti anche nelle vicinanze degli ospedali e la situazione sanitaria è sempre più disperata. Tommaso Della Longa è portavoce della Croce Rossa Internazionale:

Sul fronte diplomatico il Segretario di Stato americano Blinken è atterrato a Baghdad. Al governo iracheno Blinken ha lanciato un nuovo monito contro il possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente. Nelle prossime ore è attesa anche una sua visita in Turchia, ma al momento non è chiaro se il presidente Erdogan accetterà di incontrarlo.
“Nessun cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi” ha intanto ribadito oggi il presidente israeliano Netanyahu. Dall’esercito viene detto che Gaza City sarà interamente circondata entro 48 ore. Ad aumentare ulteriormente la tensione sono arrivate le parole del ministro di estrema destra Amichai Eliyahu, che evocato il possibile ricorso a un’arma atomica su Gaza. Eliyahu è stato sospeso, ma le sue parole sono emblematiche del pensiero di una parte dell’opinione pubblica in Israele.

Il timore di un nuovo antisemitismo in Europa

Anche la Commissione Europea si è detta preoccupata per il crescere di episodi di antisemitismo in Europa. “Il picco di episodi di antisemitismo in tutta Europa ha raggiunto livelli straordinari negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della storia. Gli ebrei europei oggi vivono ancora nella paura”. Lo ha scritto la Commissione europea in una nota. “In questi tempi difficili l’UE è al fianco delle sue comunità ebraiche. Condanniamo questi atti spregevoli nei termini più forti possibili. Vanno contro tutto ciò che l’Europa rappresenta”, ha aggiunto Bruxelles.
E il timore di un nuovo antisemitismo in Europa, una nuova ondata di odio contro gli ebrei, è concreto, come dice la scrittrice e giornalista Lia Levi che da piccola sfuggì alla deportazione degli ebrei del ghetto di Roma nascondendosi insieme alla madre in un convento della Capitale:


 

Oltre 500 milioni di euro di danni in Toscana

Il presidente della Toscana, Giani, ha stimato in mezzo miliardo di euro i danni dell’alluvione in Toscana. “Vedo in mezzo miliardo la cifra degli interventi che dovranno essere fatti sull’area Firenze-Prato-Pistoia, poi c’è da quantificare anche ciò che è avvenuto a Pisa e Livorno”, ha affermato Giani il quale ha aggiunto che ci sono 10mila utenze senza corrente in questo momento nella Regione.

Trump supera Biden nei sondaggi a un anno dal voto

Gli Stati Uniti sono molto impegnati nel tentare di gestire la guerra in Medio Oriente ma intanto Biden deve fare i conti coi sondaggi sfavorevoli. Il Presidente statunitense è dietro a Donald Trump in 5 dei 6 più importanti stati ‘battleground’, ovvero in bilico tra Repubblicani e Democratici, ad un anno esatto dalle elezioni, scontando gli enormi dubbi sulla sua età e una profonda insoddisfazione per la sua gestione dell’economia, della politica estera e dell’immigrazione: è quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi con grande evidenza dal New York Times. Trump, secondo questo sondaggio, ha un margine di vantaggio fra i 3 e 10 punti in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania. Biden è avanti solo in Wisconsin, di 2 punti.

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    La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i buoni pasto: “Abbiamo chiesto 1,50 euro in più, non la luna, ma l’azienda ci ha detto di volerli spalmare sui prossimi tre anni”. Il caro-vita però non aspetta e insieme ad altre questioni come il premio di risultato insufficiente, i ritmi di lavoro e il clima interno hanno portato a uno stallo nelle trattative per il rinnovo del contratto e a questa giornata di sciopero nazionale. Secondo i delegati in piazza l’adesione è stata dell’80% negli store più grandi e del 70% in quelli più piccoli. Il gruppo Feltrinelli ha ribadito la sua posizione: “Siamo aperti a proseguire la negoziazione con l’obiettivo di giungere a una soluzione condivisa e sostenibile sulle questioni ancora aperte”. Oggi ci sono stati una decina di presidi in altrettante città italiane convocati da Cgil, Cisl e Uil di categoria, noi siamo stati a quello di Milano, dove la manifestazione fuori dalla Fondazione Feltrinelli in via Pasubio è diventata un corteo fino agli uffici Feltrinelli di via Quadrio. Le interviste sono di Roberto Maggioni.

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    "Yoko Ono. Brucia questo libro dopo averlo letto" (Shake Edizioni) di Daniele Miglietti e Francesca Alfano Miglietti "FAM" è un ritratto intenso e multidisciplinare di una delle figure più radicali dell’arte contemporanea, Yoko Ono, madrina di quel polimorfismo che è oggi caratteristica di ogni espressione artistica e controculturale. Non una semplice biografia, ma un’indagine che attraversa il pensiero, le opere e l’eredità culturale dell'artista. Riascolta l'intervista di Tiziana Ricci a Francesca Alfano Miglietti nella puntata di Cult di lunedì 17 marzo.

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