Approfondimenti

L’inchiesta sulla strage di Brandizzo, la chiusura del Forum Ambrosetti di Cernobbio e le altre notizie della giornata

Stazione Brandizzo ANSA

Il racconto della giornata di domenica 3 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Prosegue il lavoro dei magistrati della Procura di Ivrea che indagano sulla strage di Brandizzo: il cantiere sarebbe stato avviato dal tecnico di Rfi senza il via libera della centrale operativa. Si è concluso oggi il Forum Ambrosetti di Cernobbio con il discorso del Ministro dell’Economia che ha ribadito la linea espressa nei giorni scorsi anche da Meloni. Domani a Sochi il presidente russo Putin riceverà l’omologo turco Erdogan per discutere della questione del grano dopo la fine dell’accordo interrotto a luglio dal Cremlino. La Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sui calciatori del Milano per aver cantato sull’autobus dopo la partita contro la Roma un coro contro la Juve. Da Venezia parte la polemica di Pierfrancesco Favino sui ruoli di italiani interpretati da attori americani.

I nuovi elementi sulla strage di Brandizzo

La strage di Brandizzo. Domani ci saranno otto ore di sciopero a livello regionale proclamate da Cgil, Cisl e Uil con un corteo a Vercelli a partire dalle 10 di mattina. Si fermeranno le categorie dei trasporti e anche dell’edilizia. “Mai più morti sul lavoro” sarà la scritta sullo striscione d’apertura. Prosegue intanto il lavoro dei magistrati della Procura di Ivrea che indagano sull’incidente. Il cantiere sarebbe stato avviato dal tecnico di Rfi senza il via libera della centrale operativa.

(di Roberto Maggioni)

Perché il tecnico di Rfi Antonio Massa ha mandato i suoi operai sui binari senza avere il via libera della centrale operativa di Chivasso? Ruota attorno alla risposta a questa domanda l’inchiesta della procura di Ivrea. Uno sciagurato errore del tecnico di Rfi o una prassi, una consuetudine avviare i lavori prima di ricevere tutti i via libera definitivi?
Quella notte dalla stazione di Brandizzo era previsto il passaggio di tre convogli: uno di linea, uno di servizio (quello che ha travolto e ucciso i cinque operai) e un terzo treno all’una e mezza di notte. Stando alle registrazioni la sala operativa aveva fornito al tecnico di Rfi le fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori in relazione proprio ai passaggi dei treni, ma nessun via libera ad avviare il cantiere.
Il treno di servizio, quello che ha travolto gli operai, sarebbe dovuto transitare alle 23.30. Dalle registrazioni emerge che la centrale operativo avvisò il tecnico di Rfi di un ritardo di 20 minuti. L’uomo però dice ai suoi operai di avviare il cantiere. Perché?
Alle 23.47 la tragedia, i cinque operai vengono investiti dal treno. Il tecnico di Rfi è al telefono con il dirigente movimenti: nelle registrazioni se sente il treno arrivare, poi il botto e le urla.

La prudenza di Giorgetti in vista della legge di bilancio

Si è concluso oggi il Forum Ambrosetti di Cernobbio con il discorso del Ministro dell’Economia. Giancarlo Giorgetti ha ribadito la linea espressa nei giorni scorsi anche da Meloni: la prossima legge di bilancio sarà prudente. “Inevitabili variabili esterne stanno mutando il quadro, bisogna prenderne atto”, ha detto il ministro. Le risorse dunque sono poche, il governo non potrà mantenere le promesse elettorali della vigilia, il timore è quello di tagli al welfare. Nel suo discorso poi Giorgetti ha demolito il superbonus e difeso la tassa sugli extra-profitti delle banche. Sentiamo Andrea Di Stefano:

Come spesso accade, il Forum Ambrosetti è stata una sfilata di ministri di fronte agli industriali. Ben 12 hanno partecipato ai diversi panel. A uno di questi Salvini ha rilanciato il tema del nucleare: “Siamo tra i pochissimi al mondo ad aver detto di no, l’Italia deve, entro quest’anno, riavviare la propria partecipazione al nucleare”, ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti .
Tornando a Giorgetti, il titolare del Tesoro ha demolito il superbonus edilizio, difeso invece dal leader 5 Stelle Giuseppe Conte: “A pensarci mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici”, ha detto Giorgetti. Ha ragione? Sentiamo Paolo Manasse, economista all’università di Bologna:


 

Erdogan punta a riaprire il corridoio del grano ucraino

La questione del grano al centro della guerra in Ucraina. Domani a Sochi il presidente russo Putin riceverà l’omologo turco Erdogan per discutere del tema, dopo la fine dell’accordo interrotto a luglio dal Cremlino.
Sul campo, Mosca nella notte ha bombardato con dei droni la regione ucraina del Danubio, vicino a Odessa. La maggior parte dei droni è stata intercettata, ma alcuni ordigni hanno danneggiato un porto ucraino sul Danubio, considerato un centro strategico per le esportazioni di cereali. Nonostante la fine dell’accordo, Kiev in questi mesi ha messo a punto nuove modalità per proseguire l’export, attraverso un corridoio nel Mar Nero creato ad hoc. Due navi hanno attraversato il mare senza essere colpite. Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal:


 

L’inchiesta della Federcalcio sui cori del Milan contro la Juve

Calciatori del Milan sono indagine della Fgci per aver cantato sull’autobus dopo la partita contro la Roma un coro contro la Juve:

Il coro è questo, sfottò piuttosto noto: “Chi non salta è un gobbo juventino”. È stato postato sul profilo social del giocatore del Milan Rafael Leao. La Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta “per accertare l’eventuale violazione dei canoni di lealtà, probità e correttezza ed individuarne i responsabili”. Sentiamo l’opinione di Pippo Russo, sociologo dello sport:


 

Pierfrancesco Favino contro le storie italiane made in USA

(di Barbara Sorrentini)

Ne fa una questione di ‘appropriazione culturale’ e rivolgendosi ai giornalisti presenti alla conferenza stampa italiana del film “Adagio” Pierfrancesco Favino dice: “Scrivetelo però sui giornali, sennò qui non cambia nulla”. Risultato, i titoloni sui quotidiani di oggi gridano: Favino contro Adam Driver. La polemica ormai è nota e si riferisce al fatto che un film come “Ferrari” e prima ancora “Gucci” sono made in USA, girati in buona parte in Italia ma con uno sguardo rivolto agli americani e che non conserva nulla del paese d’origine dei due personaggi descritti. Il caso vuole che Ferrari e Gucci siano stati interpretati da Adam Driver, bravissimo ma anglofono e quando si sente parlare italiano in sottofondo, risulta ridicolo e macchiettistico. Ovviamente si è acceso il dibattito, con l’appoggio di attori e registi: se il discorso di Favino è in parte contro i luoghi comuni con cui in questi film viene rappresentata l’Italia, dall’altra si chiede perché non vengano coinvolti attori come lui o altri suoi colleghi e invita il cinema italiano a fare sistema tutelando i propri talenti. Vedremo come andrà finire, intanto Pierfrancesco Favino e Adam Driver stanno gareggiando per la Coppi Volpi nello stesso campionato.
 

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    Redazione
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    Finanza, banche, industria, governo e...cannoni. Il risiko bancario di questi giorni mostra l’attivismo straordinario dei grandi poli del credito e delle assicurazioni in Italia. Mediobanca, Generali, MPS e poi Unicredit e Intesa. Caltagirone e gli eredi di Del Vecchio. Il governo Meloni. Il campo da gioco è il triangolo Milano, Trieste e Roma. Chi comanderà sui miliardi dei “triestini” di Generali? Saranno ancora i “milanesi” di Mediobanca? Oppure saranni i “romani” Caltagirone e Delfin, con l’aiuto del governo Meloni? In questo caso Caltagirone e Delfin potrebbero finire per spartirsi un pezzo delle spoglie di una nuova Mediobanca, senza più le Generali in cassaforte. Manca solo Unicredit e, soprattutto, Intesa per capire se i cambiamenti saranno ancora più profondi. A fronte dell’attivismo bancario c’è poi un mondo industriale bloccato nella sua crisi. La produzione delle industrie italiane sembra non riprendersi più, cala da 25 mesi consecutivi. La politica industriale del governo è non-pervenuta. Unica speranza, le commesse militari, la spesa pubblica per la difesa che sosterrà un pezzo della ripresa dell’industria italiana. Ospiti a Pubblica Gianni Dragoni, giornalista del Fatto Quotidiano, esperto di economia e finanza; e Francesco Garibaldo, ricercatore, collabora con la Fiom Cgil su questioni di politica industriale.

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