Il racconto della giornata di domenica 24 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In Kosovo un poliziotto è stato ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto in una zona del nord a maggioranza serba. In Armenia è arrivato il primo gruppo di rifugiati dal Nagorno Karabakh. Il capo di Forza Italia Antonio Tajani ha parlato del condono edilizio proposto ieri da Matteo Salvini. Al senato è stata aperta la camera ardente di Giorgio Napolitano. A Pozzallo, nel ragusano, aprirà la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo in Italia per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. Il centro studi di Assolombarda, che ha indagato imprese del sistema confindustriale delle provincie di Milano, Monza, Lodi e Pavia ha affermato che l’economia lombarda fatica a ripartire.
Kosovo, poliziotto ucciso in uno scontro a fuoco
In Kosovo un poliziotto è stato ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto in una zona del nord a maggioranza serba, etnia minoritaria nel resto dello stesso Kosovo, che è a maggioranza albanese. In quell’area la tensione torna periodicamente a salire, dopo che nel 2008 il Kosovo si è dichiarato indipendente dalla Serbia, che invece lo considera ancora un suo territorio. A proposito dello scontro in cui è morto il poliziotto, il primo ministro kosovaro Albin Kurti ha parlato di uomini mascherati e di criminalità organizzata sostenuta “dai responsabili ufficiali di Belgrado”. Secondo la polizia kosovara anche tre aggressori sono stati uccisi. Un gruppo di una trentina di persone sarebbe asserragliato dentro un monastero: “Uomini armati e mascherati si aggirano nel cortile” ha scritto in un comunicato la chiesa ortodossa serba in Kosovo. Secondo Kurti le forze di sicurezza hanno circondato l’edificio. Sul posto c’è anche il generale italiano Giovanni Pietro Barbano, che guida Eulex, la missione europea impegnata in Kosovo. Anche la Nato ha una propria missione, la Kfor, e ha fatto sapere che le truppe sono “pronte a rispondere se necessario”. Paolo Bergamaschi è autore del libro “Kosovo. Tra esistenza, resistenza e coesistenza”.
Armenia, il primo gruppo di rifugiati da Nagorno Karabakh
In Armenia oggi è arrivato il primo gruppo di rifugiati dal Nagorno Karabakh, territorio interno all’Azerbaigian ma finora abitato e governato di fatto da una popolazione di etnia armena. Nei giorni scorsi l’area è stata attaccata dai militari dell’Azerbaigian, che ne hanno preso il controllo, e tra i timori per le decine di migliaia di persone che ci vivevano c’è quello della pulizia etnica. Il nostro collaboratore Sabato Angieri è in viaggio verso l’Armenia. Le autorità armene oggi hanno annunciato che il 5 ottobre il primo ministro Pashinyan incontrerà il presidente dell’Azerbaigian Aliyev, durante un vertice internazionale previsto in Spagna. Lo stesso Pashinyan oggi è tornato a mettere in discussione i rapporti del suo paese con la Russia, storicamente alleata dell’Armenia e presente militarmente nell’area del Nagorno Karabakh, dove però non è intervenuta per fermare l’attacco zero.
Di condono in condono
Oggi il capo di Forza Italia Antonio Tajani ha parlato del condono edilizio proposto ieri da Matteo Salvini. “Non parlerei di condono, si può sanare qualche piccolo lavoro” ha detto il ministro degli esteri commentando le dichiarazioni del capo della Lega, che aveva parlato di “centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche”. Il contesto è quello di una manovra economica da approvare entro fine anno, senza che ci siano i soldi necessari per mantenere le promesse elettorali. Antonio Misiani è il responsabile economico del Pd.
L’altro condono a cui si riferiva Misiani è quello su scontrini e ricevute che potrebbe essere approvato domani dal consiglio dei ministri, in cui è attesa anche una serie di altre misure. Il nostro collaboratore ed editorialista Andrea Di Stefano
Settimana di fuoco per il governo in vista del varo del Dpef che dovrà essere approvato in consiglio dei ministri giovedì 28 settembre. domani a Palazzo Chigi il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, illustrerà le linee guida del documento soffermandosi, per ora, solo sulle previsioni economiche. il governo intende infatti confermare una crescita del Pil di un punto percentuale quest’anno, sperano in un recupero nel quarto trimestre, ma dovrà rivedere al ribasso la stima del 2024 che ad aprile era ancora all’1,4%. il consiglio dei ministri convocato per domani alle 16 ufficialmente ha all’ordine del giorno il provvedimento sull’energia, con il rinnovo della riduzione dell’iva al 5% sul gas e l’introduzione del mini bonus benzina, 80€ al mese per le famiglie meno abbienti che potrebbero essere caricati nella social card distribuita a 1,3 mln di nuclei. il condono per i commercianti sugli scontrini e fatture, fortemente voluto dalla lega, potrebbe entrare in questo decreto mentre la nuova norma del ministro Santachè per l’attribuzione a qualsiasi immobile destinato agli affitti brevi di un codice identificativo, al fine di combattere l’evasione della tassa di soggiorno, potrebbe slittare ad ottobre.
La camera ardente di Giorgio Napolitano
Al senato oggi è stata aperta la camera ardente di Giorgio Napolitano. Tra chi è venuto a rendergli omaggio il suo successore Sergio Mattarella, la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il papa, che lo ha definito “un grande uomo, un servitore della patria”. L’inviata Anna Bredice
Apre la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo per le procedure accelerate di frontiera
Domani a Pozzallo, nel ragusano, aprirà la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo in Italia per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. Realizzato in quaranta giorni con container, inferriate e filo spinato, 84 dei 300 posti previsti al suo interno dovrebbero essere riservati a coloro ai quali il governo vuole chiedere una cauzione di circa 5 mila euro per evitare di essere trattenuti in attesa di risposta sulla domanda di asilo.
Delle politiche del governo sull’immigrazione Michele Migone ha parlato con lo scrittore Sandro Veronesi, autore del libro “Comandante”, da cui è stato appena tratto il film omonimo
Frena ancora l’economia in Lombardia
(di Fabio Fimiani)
Frena ancora l’economia in Lombardia nel terzo trimestre 2023. Lo dice il centro studi di Assolombarda, che ha indagato imprese del sistema confindustriale delle provincie di Milano, Monza, Lodi e Pavia.
Un dato che conferma il rallentamento registrato a livello nazionale dall’Istat nel periodo aprile giugno.
Il 36% delle aziende del centro Lombardia ha riscontrato un ulteriore peggioramento nel terzo trimestre, per il 51% l’andamento è in linea con il calo già registrato nel secondo, per il 10% c’è, invece, un miglioramento.
Secondo lo studio per il quarto trimestre il 36% delle imprese si attende un ulteriore calo, mentre il 46 una stabilizzazione, e il 15 una crescita.
Il manifatturiero in Lombardia nel periodo aprile giugno 2023 segna una crescita dello 0,3%, mentre a livello nazionale il dato tendenziale è del -3,3%.
Tra i settori in aumento quello dei mezzi di trasporto +13,4 e il calzaturiero +8 e 4, con minor calo il tessile, invece -6,9%.
Secondo il centro studi di Assolombarda la decelerazione è dovuta a fattori esterni come le minori esportazioni, le difficoltà dell’economia cinese, le politiche monetarie europee e americane, e, internamente, la riduzione dei consumi in Italia per l’alta inflazione, e il calo degli investimenti.
Le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea diminuiscono del 5,7%, per la Germania la diminuzione è stata del 12, crescono, invece, quelle al di fuori dell’Ue del 4,8%.
Secondo le indagini qualitative di Istat nel manifatturiero delle regioni del Nord Ovest ad agosto è stato rilevato per il quinto mese consecutivo un calo del clima di fiducia. Anche gli ordini in portafoglio scendono, così come l’attesa di produzione, che ora sono negative, per la prima volta da settembre del 2022.
In crescita, invece, il settore dei servizi.
Il tasso di occupazione in Lombardia tra aprile e giugno 2023 è arrivato al 68,8%, 36mila occupati in più rispetto a un anno fa. Quello italiano è al 61 6, in Veneto è 71 e 6, in Emilia Romagna al 70 e 9 e in Piemonte al 68%.