Sono troppo pochi gli ungheresi che sono andati a votare sulle regole Ue per la ripartizione dei migranti da accogliere nei paesi membri: nel referendum voluto dal premier Viktor Orban la partecipazione al voto è stata di circa il 43 per cento, ben sotto il quorum del 50 per cento che secondo Costituzione e leggi magiare è necessario perché un referendum sia valido.
Il partito di maggioranza, la Fidesz, e altre organizzazioni politico-sociali vicine al governo, avevano indetto un referendum chiedendo agli ungheresi di rispondere alla domanda “volete o no che la Ue imponga a ogni suo paese membro quote di ripartizioni di migranti, senza consultare governo e Parlamento nazionali e sovrani magiari?”.
Per il premier Orban una netta sconfitta. “I risultati del referendum – ha detto poco dopo il risultato – devono essere presi in considerazione. L’Unione europea non potrà imporre la sua volontà all’Ungheria”. Nelle prossime ore è atteso un suo discorso alla nazione, ma intanto l’oppposizione ha già chiesto le sue dimissioni. “Dopo una sconfitta come questa in un Paese normale e democratico il premier si deve dimettere”, ha detto l’ex premier socialdemocratico Ferenc Gyurcsany. Anche per il leader dell’estrema destra di Jobbik, Gabor Vona, Orban “deve fare come Cameron: dimettersi”.