Il comitato promotore del referendum contro le trivellazioni è sul piede di guerra dopo che il governo ha indetto la consultazione per il 17 aprile prossimo. “Siamo scontentissimi – dice Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace – Questa è una data truffa. E’l’ultimo modo trovato dal governo per depotenziare questa consultazione popolare così importante. Siamo di fronte a uno spreco di denaro.”
Perché è una data truffa ?
“Perché noi avevamo chiesto che venisse accorpato al primo turno delle elezioni amministrative di giugno, un Election Day, in modo che ci fosse un’importante affluenza al voto e che venisse evitato uno spreco di denaro pubblico, visto che il governo, facendo così, chiamerà tre volte alle urne gli italiani nel giro di un paio di mesi. Si risparmierebbero così decine e decine di milioni di euro. E poi: una data così prossima è un problema perché le persone non sono informate. Si rischia di strozzare il dibattito su di un tema così importante: il clima e l’ambiente. Il governo vuole far fallire la consultazione”.
Cosa farete per mobilitare l’opinione pubblica ed evitare che così il referendum sulle trivellazioni non riesca a raggiungere il quorum?
“Prima di tutto confidiamo nel Presidente della Repubblica. Sergio Matterella ha il potere di indizione del referendum. Noi speriamo che possa intervenire sul governo. Ricordiamolo: l’esecutivo Renzi è nato vendendo auto blu su E Bay pur di fare cassa e ora per scongiurare il quorum è disposto a sprecare tanti soldi pubblici pur di fare fallire il referendum. Noi speriamo in un intervento di Mattarella”.