
“Non chiediamo abiure a nessuno, ma la posizione del partito deve essere chiara, noi sosterremo i referendum sul lavoro e la cittadinanza”. La segretaria del Partito democratico ha affrontato uno dei temi più urgenti, visto che tra poco inizierà la campagna referendaria e nella Direzione del partito annuncia che verranno sostenuti i referendum e lei voterà sì, senza chiedere abiure a chi invece non li ha firmati o a chi nel passato li ha votati in Parlamento. Il riferimento naturalmente è al quesito che chiede l’abolizione del Job act, “una legge di dieci anni fa, dice Schlein, ampliamente rivisitata, siamo in un’altra stagione”, aggiunge, senza però chiedere abiure a chi non la pensa come lei, che contro il Job act si è battuta da tempo. Una posizione netta la sua, su cui vorrebbe portare il partito, chiedendo a chi ha avuto altre posizioni di andare a votare in ogni caso. Il tema infatti è quello del quorum, un’esortazione alla minoranza del partito a sostenere la campagna referendaria per non farla fallire. Più facile invece la posizione del partito sul referendum sulla cittadinanza sul quale tutti sono d’accordo. Altro tema importante di oggi alla Direzione è stato quello sull’Ucraina, non tanto per le posizioni della destra, quanto per quelle di un alleato, Giuseppe Conte che è apparso spesso favorevole alle iniziative di Trump sul conflitto. “Non tolleriamo le caricature che ci fanno da fuori, dice Elly Schlein, non siamo per la guerra, noi siamo contrari al finto pacifismo di Trump, nella pace del presidente americano, aggiunge, c’è l’idea della resa all’aggressore.”