Ci aspettiamo un richiamo alla responsabilità e all’unità degli italiani.
Per rispondere alla pandemia che non passa. Per tenere duro in questo tempo difficile, dopo tanto dolore e sacrifici. Ma sarà un messaggio, vedremo quanto tra le righe, anche ai politici che hanno spesso dato prova di essere meno responsabili dei cittadini. L’unità e la responsabilità servono anche per eleggere il nuovo Capo dello Stato e Mattarella non vorrebbe essere rimpianto. Nel senso che responsabilità significa eleggere un successore all’altezza.
Quindi non Berlusconi, ovviamente. Sarebbe una sconfitta troppo grande per Mattarella, con la sua storia, vedersi sostituire da Berlusconi. Ma nemmeno un nome di poca caratura. L’asse Mattarella-Draghi è quello che ha gestito la fase più difficile della pandemia e della crisi economica e il presidente uscente vorrebbe continuità. Se fosse materiale, con Draghi al Quirinale e un nome a Palazzo Chigi che garantisca che la legislatura continuerà, magari senza Salvini che nel frattempo farà i suoi calcoli elettorali sfilandosi dalla maggioranza, sarebbe l’ideale per Mattarella. Altrimenti, un’altro nome di alto profilo al Quirinale che tenga Draghi dove sta.
Ma serve l’unità dei partiti oltre alla responsabilità, appunto. Stamattina Meloni già dice che c’è solo Berlusconi e che il centrodestra è compatto, e altri leader emergono dai retroscena con le proprie manovre, come ogni giorno.
Gli italiani osserveranno anche le sopracciglia di Mattarella per capire se il suo no a una sua rielezione, per un tempo limitato, un no ribadito più e più volte, è davvero un no, no, oppure è un no a meno che non stia per venire giù tutto.
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