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Tratto dal podcast
Guarda che Lune di lunedì 24/10/2022
Cultura | 2022-10-24

Questione di Naming? Ministero della natalità, del merito, del Made in Italy e quello della sovranità alimentare (e non del sovranismo). In comunicazione il lavoro di creazione di denominazione si chiama naming e il suo massimo successo è diventare una vera forma di vita linguistica. Avete presente la Moka? Giorgia Meloni non dà il nome a cose nuove, ma un nome nuovo a cose già esistenti come il ministero della famiglia, scuola, agricoltura…
E qui in piccolo abbiamo la strategia: la destra al governo si porrà non certo come rivoluzione esplicita ma come graduale sostituzione del senso comune, come nuova normalità, cercando di cambiare il senso quotidiano delle cose per entrare nella cultura del paese, come dire, non siamo contro l’aborto ma per la libertà di nascere. Insomma, le istituzioni al servizio non delle libertà personali ma di finalità morali che ci giudicano, ci puniscono e ci premiano… A futura memoria, Giuseppe Mazza racconta la breve storia dei cazzotti diventati baci (Perugina) e di come un’azienda fece diventare reclame l’apprezzamento di Mussolini.
Liz Truss, la premier inglese dimessasi dopo 45 giorni, è stata al centro del “newsjacking” di diversi marchi: ha iniziato il Daily Star subito dopo la nomina chiedendosi se sarebbe durata più di una lattuga (e alla fine no); AirBnB ha mostrato la porta di Downing Street proponendola per brevi soggiorni, Deliveroo ha proposto “una nuova lattuga in arrivo”; RyanAir ha inviato a Truss a un biglietto per ovunque; Lidl propone un paragone tra una lattuga a 58 pence (un buon acquisto over “a good buy”) e Liz Truss al 10 (di Downing Street ovvero un goodbye). Divertente, ma come sempre chiediamoci quanto opportuno o propagandistico?
La crisi economica morde e negli Stati Uniti una campagna della più grande multinazionale della birra fa comparire lo spettro della preoccupazione alle spalle del consumatore che non sa se comprare la birra (se può permettersela): è una specie di Muppet ed è la prima volta che compare. In Canada il 4 ottobre si è celebrata la Giornata nazionale d’azione per le donne e le ragazze native uccise e scomparse, secondo la Native Women’s Association of Canada sarebbero 4000, e allora per ricordarle è stato realizzato “4000 Cover stories” ossia un quotidiano, un giornale, di 25 libbre con 4000 prime pagine dedicate a ognuna di queste persone che è stato esposto nelle edicole e consegnato al primo ministro canadese.
In tutto il mondo risuona l’appello a non far cadere nell’oblio la mobilitazione spesso repressa nel sangue delle donne iraniane. Anche e soprattutto con le armi della comunicazione. Si è attivato un collettivo di design, l’Iranian Women Of Graphic Design che raccoglie opere di iraniani e di artisti di tutto il mondo, poster che possono essere scaricati e poi stampati e affissi in tutto il mondo, nelle strade, sui muri, nei condomini.
Si sta avvicinando la grande sommatoria, evento più evento: ossia i Mondiali di calcio sotto Natale, con la finalissima il 18 dicembre e vedendo i primi spot realizzati per l’evento si ricava l’idea di una festa con steroidi, un tentativo quasi drammatico di rimettere al centro della nostra vita il modello economico dal quale veniamo, dimenticando clima, crisi energetica, carestie:
Anche in spot festivi come quello della salsa di mirtilli Ocean Spray per il Ringraziamento, si vede che avanza una certa estetica dell’eccesso, stato frenetico dell’agitazione, in questo caso davvero post-punk:
https://www.youtube.com/watch?v=ayUJCN1GLXQ