Cosa succede a sinistra del centrosinistra a Milano? La situazione è fluida e si lega, almeno in parte, agli sviluppi che ci saranno all’interno della coalizione che sostiene Giuseppe Sala. Lì si deve sciogliere il nodo dei rapporti tra l’ex commissario Expo e l’area “arancione”, rappresentata dall’attuale vicesindaca Francesca Balzani.
L’incontro avuto tra i due non ha sciolto tutti i dubbi, in particolare sull’agibilità politica che quell’area potrà avere. Quale sarà il risultato finale di quel braccio di ferro potrà avere ripercussioni anche a sinistra, che intanto continua a muoversi nella ricerca di un candidato, e di un progetto, alternativo e contrapposto a quello rappresentato dal centrosinistra “a trazione saliana”.
C’è il progetto della lista civica Milano in Comune, che ha visto la sua prima uscita pubblica in una affollatissima sala Alessi circa tre settimane fa. Un segnale, almeno quantitativo, che esiste un bisogno di alternativa a sinistra. Al momento ci sono tre disponibilità per la candidatura a sindaco per rappresentare quell’area: il giornalista e europarlamentare de “L’Altra Europa con Tsipras” Curzio Maltese, l’avvocato anti-Italicum Felice Besostri e il direttore del sito Arcipelago Milano e membro del comitato antimafia del Comune di Milano Luca Beltrami Gadola.
A decidere chi sarà il candidato sarà il tavolo di Milano in Comune, composto dalle varie anime che hanno promosso e stanno portando avanti quella esperienza (Rifondazione Comunista, PdCi, Possibile, Socialisti, L’Altra Europa con Tsipras, comitati civici). L’obiettivo, per i più ottimisti (e non potrebbero dire altrimenti) è riuscire ad arrivare al ballottaggio. Ma in caso di scontro al secondo turno tra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra (molto verosimile) come si comporterà quell’area?
E qui arrivano le differenze: Curzio Maltese (sostenuto da Lista Tsipras, Rifondazione, PdCi e Possibile) ha già detto che non sarebbe disponibile a nessun tipo di appoggio a Sala; Luca Beltrami Gadola e Felice Besostri non si sono ancora ufficialmente espressi, ma potrebbero essere più possibilisti. A questo si aggiunge la possibile candidatura di Gherardo Colombo. L’ex Pm di Mani Pulite al momento non è ancora sicuro di candidarsi, e la sua disponibilità sembra essere condizionata al non accordo tra Giuseppe Sala e Francesca Balzani, che presupporrebbe una rottura (molto difficile) nel centrosinistra tra Pd e ala centrista da una parte e l’ala più a sinistra della coalizione che ha partecipato alle primarie. Certo è che se il percorso di Gherardo Colombo dovesse andare avanti si potrebbe avviare un confronto tra le due esperienze (quasi inevitabile). A quel punto ci sarebbe una candidatura forte, molto attrattiva per i tanti delusi del vecchio centrosinistra. Che fin dove potrebbe arrivare?