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Mazen, Ayman, Mohanad sono sopravvissuti al più scioccante massacro di civili nel Mare Mediterraneo. L’11 ottobre 2013 un peschereccio, che si trovava in difficiltà nella zona di Lampedusa con 480 persone a bordo tra i quali 100 bambini, dovette attendere cinque ore prima di ricevere il soccorso nonostante a poche miglia si trovasse la nave Lybra P402 della Marina Militare italiana. Tutti i passeggeri avrebbero potuto essere salvati ma il Comando della Marina italiana ordinò alla Lybra di andarsene. A fine giornata si contarono 268 persone affogate, tra le quali 60 bambini. Mazen, Ayman e Mohanad, che erano fuggiti dalla guerra in Siria, sono ora i testimoni più importanti nel procedimento contro gli Ufficiali italiani, in nome dei loro figli e delle loro mogli, dispersi in mare. Oggi Mazen fa il dottore in un piccolo paese in Svezia. Ayman è chirurgo a Malta. Mohanad è anestesista in Germania. Ogni giorno salvano vite.
Il giornalista de L’Espresso Fabrizio Gatti ha raccontato questa storia in un documentario, “Un unico destino. Tre padri e il naufragio che ha cambiato la nostra storia”, prodotto da La Repubblica, L’Espresso e Sky. Un film sull’umanità, sulla dignità del dolore e sulla rabbia che assale quando si ascoltano gli audio delle comunicazioni degli Ufficiali Italiani che rispondono evasivi alle richieste di soccorso che per cinque ore arrivano da quella tomba galleggiante che imbarca acqua e oscilla pericolosamente. Si poteva intervenire, si doveva intervenire ma nulla è stato fatto.
“Un unico destino” sarà proiettato nell’Auditorium Demetrio Stratos martedì 19 dicembre alle ore 21. Con la presenza dell’autore, Fabrizio Gatti, che intende così dare il suo contributo alla Campagna Abbonamenti 2017 di Radio Popolare.
Ingresso libero, pronotazione consigliata allo 02-39241409