La guerra dei sondaggi che ha caratterizzato la campagna elettorale delle primarie del centrosinistra di Milano ha avuto oggi un altro capitolo, forse il più polemico. A causa di un sondaggio realizzato dall’istituto Ixè che avrebbe dovuto essere reso noto dalla Rai questa mattina ma che non è mai stato publicato.
I dati erano attesi durante la trasmissione Agorà. Il sondaggio sarebbe stato commissionato dal Pd nazionale e la sua pubblicazione sarebbe stata bloccata dopo una nota di Sel: sui social network un deputato di Sinistra Ecologia e Libertà vicino a Francesca Balzani aveva fatto sentire la sua voce contraria considerandolo un tentativo di condizionare il voto a poche ore dall’apertura delle urne.
Secondo Ixè si confermerebbe l’ampio margine di vantaggio di Giuseppe Sala, a cui è attribuita una forbice tra il 45,5 percento e il 48,5 percento. La sorpresa sarebbe alle sue spalle dove Pierfrancesco Majorino sarebbe davanti, seppur di poco –25/28 percento contro 24,5/27,5 percento– a Francesca Balzani, la candidata che la scorsa settimana ha avuto la dichiarazione di voto da parte del sindaco uscente Giuliano Pisapia.
Questa mattina Pierfrancesco Majorino, intervistato da Radio Popolare, ha protestato per la mancata diffusione del sondaggio da parte della Rai lasciando intendere che in questo momento sarebbe secondo dietro a Sala e chiedendo che il dato venga reso pubblico: “Sappiamo che c’è un sondaggio che mi dà decisamente in crescita e che non mi fa più essere il terzo incomodo”, ha affermato Majorino.
La campagna elettorale delle primarie del centrosinistra di Milano si è contraddistinta, tra le altre cose, per un uso dei sondaggi, con numeri in alcuni casi in aperta contraddizione tra loro, che ha avuto diverse ricadute nel dibattito politico. E’ di pochi giorni fa una rilevazione dell’istituto di ricerche di mercato Lorien Consulting che attribuiva a Francesca Balzani un forte riavvicinamento –30,4 percento contro 35,1 percento– a Giuseppe Sala dopo l’endorsement di Pisapia. La stessa Lorien, dopo le polemiche suscitate, aveva precisato: “Le tavole sono chiare, l’uso mediatico fa parte del gioco. Quando si misura un effetto potenziale c’è sempre una forzatura”.