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Memos |
Uguaglianza e pensiero critico. In ricordo di Luciano Gallino. Intervista con Michele Ciliberto.
A cura di:Raffaele Liguori
Con Luciano Gallino, morto domenica scorsa a Torino all'età di 88 anni, è scomparso uno dei sociologi italiani più autorevoli. Professore emerito dell’Università di Torino, Gallino aveva iniziato la sua attività professionale all’Olivetti di Ivrea. Era stato Adriano Olivetti a volerlo nel 1956 all’Ufficio studi relazioni sociali dell’azienda. Adriano Olivetti era il fondatore di quella “impresa responsabile” (dal punto di vista sociale) a cui Gallino aveva dedicato poco più di un anno fa un libro-intervista. In quel volume il professore contrapponeva il modello dell'impresa Olivetti degli anni '50 all'impresa “irresponsabile” di oggi. Luciano Gallino era esperto di nuove tecnologie e del loro rapporto con la formazione, oltre che uno studioso delle trasformazioni del mercato del lavoro; era un critico della globalizzazione finanziaria di questa epoca (“Finanzcapitalismo”, “Il colpo di stato di banche e governi”, “L'attacco allo stato sociale”, sono i titoli di alcuni suoi libri sul tema). Il suo ultimo lavoro, pubblicato di recente, è intitolato: “Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegata ai nostri nipoti” (Einaudi, 2015). Scrive Gallino: «Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra (...) Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l'idea di uguaglianza e quella di pensiero critico». Da queste parole di Gallino comincia il ricordo del grande sociologo oggi a Memos. Ospite è Michele Ciliberto, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa.
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