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Pubblica di mercoledì 26/10/2022
A cura di:Raffaele Liguori
L’estrema destra alla riscossa. E’ quanto emerge dai primi discorsi istituzionali di Meloni (presidente del Consiglio), La Russa (presidente del Senato) e Fontana (presidente della Camera). C’è una volontà di questa destra al governo di uscire dall’angolo della storia, in cui lei stessa si sentiva emarginata. “Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica”, diceva ieri Meloni nel suo intervento alla Camera. “Rappresento – diceva Meloni in un altro passaggio del suo discorso - ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici”. Questa destra cerca una propria legittimazione e aspira ad un’egemonia culturale. Vuole passare da sfavorita a testa di serie dell’Italia del futuro. E, allora, per favorire questo passaggio che cosa deve essere legittimato? Occorre, ad esempio, legittimare la possibilità che si possano definire “schifezze” le famiglie arcobaleno e poi diventare presidenti della Camera. Oppure legittimare gli anni del neofascismo (“destra democratica”, l’ha definita Meloni). Oppure, ancora: definire il fascismo storico come qualcosa di non meritevole della sua “simpatia” (sempre ieri, Meloni). Oppure parlare di antifascismo come pratica violenta, rimuovendo, negando la storia tragica dell’Italia insanguinata dalle stragi “fasciste”: le stragi da piazza fontana alla stazione di Bologna. Pubblica ha ospitato oggi lo storico Carlo Greppi, il sociologo Edoardo Novelli e l’analista internazionale Nicoletta Pirozzi.
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