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Pubblica di mercoledì 07/06/2023
A cura di:Raffaele Liguori
La “prima repubblica” europea ha i giorni contati? La cogestione democristiani-socialisti che ha governato il parlamento di Strasburgo dalla prima elezione a suffragio universale del 1979 è destinata a sciogliersi? Se si guardano i sondaggi, e i risultati elettorali dove si è votato recentemente (Spagna e Grecia), alle elezioni europee del 9 giugno 2024 si profila una vittoria della destra, di una composita aggregazione: dai lepenisti francesi, ai meloniani italiani, da Vox in Spagna, alla AfD in Germania e ai settori più conservatori dei partiti liberali e popolari europei. Il parlamento europeo potrebbe avere, per la prima volta, una maggioranza diversa da quella costituita dalle famiglie politiche fondatrici dell’Europa: i democristiani, i gollisti, i socialisti e i socialdemocratici. Nel caso in cui la destra vincesse alle elezioni del 9 giugno 2024, la transizione tra una prima e una seconda “repubblica" europea avverebbe in un contesto particolare, e cioè sotto le presidenze di turno dell’Unione affidate ai governi ungherese e polacco, i più anti-europeisti tra i ventisette paesi Ue. Pubblica oggi ha ospitato Yves Meny, politologo francese, studioso dei processi politici europei, già presidente della Scuola Sant'Anna di Pisa. Tra i suoi libri più recenti pubblicati in Italia: "Popolo, ma non troppo. Il malinteso democratico" (il Mulino, 2019).
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