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Pubblica di martedì 18/04/2023
A cura di:Raffaele Liguori
Il servizio sanitario pubblico, prosciugato nei fondi e indebolito nei princìpi. L’ultimo Documento di Economia e Finanza (DEF) del governo Meloni prevede un taglio progressivo della spesa sanitaria sul pil per i prossimi anni. Anno 2023: 6,7% (spesa/pil); 2024: 6,3%; 2025: 6,2%. Nel 2001 il rapporto tra spesa sanitaria e pil in Italia era al 9,5%. Ma non dovevamo investire di più nella sanità pubblica, soprattutto dopo l’emergenza Covid? Perchè, allora, si continua a tagliare? In gioco, oltre ai fondi, ci sono anche i principi come il diritto alla salute (sancito dalla nostra Costituzione) che rende esigibile la cura in modo universalistico e a prescindere dalle condizioni di reddito di ciascuno. Pubblica ha ospitato oggi Ivan Cavicchi - filosofo della medicina, sociologo e antropologo - docente alla facoltà di medicina dell’università di Roma Tor Vergata. Cavicchi è autore di “Sanità pubblica addio. Il cinismo delle incapacità” (Castelvecchi, 2023).
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