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Pubblica di martedì 17/01/2023
A cura di:Raffaele Liguori
L’arresto di Messina Denaro: individuato – e perquisito – il covo dove il boss mafioso si nascondeva. E’ a Campobello di Mazara, nel trapanese, paese del favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in carcere insieme al capomafia. Il giorno dopo l’arresto di Messina Denaro, il generale Mori (ex capo dei Ros e del Sisde) ha detto che “la mafia è finita”. Ma ad essere finita è solo un’epoca della mafia, come ha raccontato a Pubblica Attilio Bolzoni, giornalista e scrittore che si occupa di mafia da quarant’anni. “Questi uomini dello stato che si abbandonano a tali dichiarazioni così frettolose mi fanno un po’ paura”, racconta Bolzoni. “La storia – aggiunge – insegna che la mafia ha una capacità di rigenerarsi impressionante. Cerco di ragionare a freddo: l’arresto di Messina Denaro è il timbro che lo stato italiano ha messo su una battaglia vinta contro i corleonesi. Lo stato, dopo le stragi del ‘92, finalmente si è svegliato dal suo torpore e ha sconfitto quella mafia”, sostiene Bolzoni. Ma è “una” mafia, non “la” mafia: “è la mafia travestita da terrorismo – prosegue il giornalista - del ricatto, delle bombe. In Italia la mafia si è già rigenerata: c’è una mafia degli incensurati, una mafia trasparente che non spara più, che si insinua nelle istituzioni, negli apparati, nell’imprenditoria, nella società civile”.
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