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Pubblica di lunedì 23/01/2023
A cura di:Raffaele Liguori
Il 23 gennaio del 1973 Roberto Franceschi, studente di vent’anni all’università Bocconi, viene colpito – davanti alla sua università - da un proiettile di pistola in dotazione alla polizia. Roberto muore dopo una settimana di coma, il 30 gennaio. Stasera, cinquant’anni dopo quel 23 gennaio, Roberto Franceschi verrà ricordato nella sua università. A lui verrà intestata l’aula maggiore. La memoria di Roberto - studente modello con la passione per lo studio critico e l’impegno politico - è stata sostenuta in questi anni dall’attività della fondazione che porta il suo nome. E’ un’istituzione della città, la Fondazione “Roberto Franceschi”. Voluta da sua madre Lydia, presieduta oggi dalla sorella Cristina, la fondazione sostiene con un proprio assegno-premio le ricerche di laureandi/e e dottorandi/e su povertà, disuguaglianza, disagio sociale. E’ inoltre impegnata nelle scuole sui temi dei diritti e del lavoro e nella diffusione della conoscenza della Costituzione italiana. Pubblica ha ospitato oggi Simone Cremaschi (scienziato sociale) e Mariapia Mendola (economista), entrambi vincitori negli anni scorsi dei fondi di ricerca “Roberto Franceschi”.
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