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psicoradio di martedì 04/05/2021
A cura di:La redazione di Psicoradio
La rabbia dei piccoli non è una piccola rabbia - ..“Le emozioni di solito sono classificate come negative e positive, ma sarebbe meglio parlare di emozioni piacevoli ed emozioni spiacevoli. Non è giusto dare una connotazione, soprattutto in negativo, che può bloccare una normale manifestazione delle emozioni, può far vivere sentimenti di inadeguatezza ed incomprensione...Tutte le emozioni sono necessarie e hanno una funzione."..La rabbia nei bambini a volte è spiazzante. A parlarcene è Chiara Borgia, Pedagogista e vice-direttrice della rivista Uppa - Un Pediatra Per Amico...E’ capitato a tutti di vedere un bimbo riverso a terra che piange e urla sbattendo i piedi, e spesso liquidiamo quell’atteggiamento con la frase: “guarda che capricci!”. Ma “dietro quei capricci - continua Borgia - spesso ci sono dei bisogni che il bambino non sa riconoscere, e li esprime in maniera paradossale: può urlare, ad esempio, perchè ha bisogno di affetto, di un abbraccio”. ..La rabbia è un’emozione complicata da gestire. Per alcuni è incontrollabile, per altri al contrario difficile da manifestare; anche da adulti, a volte, si ha difficoltà a riconoscere il sentimento di rabbia che cresce dentro di noi. Si tratta di un’emozione innata, presente già nei bambini di 8-10 mesi, che però cominciano ad averne consapevolezza solo negli anni successivi: “il bambino attraverso l’esempio dei genitori e le relazioni sociali comincia a riconoscere la rabbia nell’altro e in se stesso. Verso i 2-3 anni il bambino comincia a dire di essere arrabbiato, dopo aver fatto questi passaggi di riconoscimento. Passaggi complicatissimi, che non si possono dare per scontati”...Continua la pedagogista: “Ci sono tre tipi di rabbia: quella realistica, la più facile da gestire, la più più diretta. Poi c’è la rabbia narcisistica, che tocca il nostro intimo, che tocca il SE’ del bambino o del ragazzo. Una rabbia più violenta e travolgente, ma comunque una rabbia evolutiva, che aiuta a crescere e conoscere i limiti. Poi c’è la rabbia impotente, la più pericolosa: sentirsi impotenti rispetto ad una situazione ci provoca disagio, si arriva ad arrabbiarsi senza sapere con chi o con cosa arrabbiarsi”. L’adulto può essere un ottimo alleato nella scoperta, accettazione e gestione della rabbia; sono importanti attenzione, uno sguardo non giudicante, l’esempio, e anche alcuni strumenti, in particolare la narrazione, la lettura, il teatro, e la capacità di lasciare libertà di espressione attraverso il gioco: “ è nel gioco che il bambino esprime se stesso nella maniera più libera”.
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