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Memos di ven 27/03/20 – Draghi, il keynesiano riluttante
A cura di:Raffaele Liguori
Draghi, il debito pubblico e la “guerra” contro la pandemia Covid_19. L’ex presidente della Bce, in un articolo sul Financial Times (25 marzo), ha esposto la sua dottrina contro la crisi economica da coronavirus: gli stati devono intervenire subito e senza limiti. Per Draghi la risposta alla crisi “deve comportare un significativo aumento del debito pubblico”. E’ il crollo di un dogma...“Gli stati – ha aggiunto l’ex capo della Bce - lo hanno sempre fatto di fronte alle emergenze nazionali. Le guerre sono state finanziate da aumenti del debito pubblico”. Per commentare le parole di Mario Draghi, Memos ha ospitato due economisti: Marta Fana, ricercatrice che si occupa di mercato del lavoro; e Giovanni Dosi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un interrogativo su tutti, a proposito del Draghi-pensiero: perché le guerre si possono finanziare con debito pubblico, mentre lo stato sociale no? Dosi e Fana spiegano le ragioni di Draghi, il suo essere un keynesiano riluttante, ma evidenziano allo stesso tempo anche le “omissioni” nel discorso dell’ex presidente della Bce.
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