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Memos di mer 23/06/21
A cura di:Raffaele Liguori
Caporali, imprese di comodo, criminalità: è la coalizione dello schiavismo che sfrutta il lavoro bracciantile, soprattutto dei migranti. Ma in Puglia i lavoratori sfruttati cominciano a denunciare i propri aguzzini. A Memos il racconto del Procuratore capo della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro. “Sono decine le inchieste sullo sfruttamento – dice il procuratore Vaccaro - decine le aziende sottoposte a controllo giudiziario. E’ importante che l’ultima inchiesta sia partita da una denuncia di due lavoratori sfruttati, perché testimonia un cambiamento di rotta. In passato i primi a fuggire al nostro arrivo erano i migranti, perché temevano di perdere il lavoro. Ora, abbiamo recuperato la fiducia dei lavoratori sfruttati anche grazie all’aiuto dei sindacati”. Memos ha ospitato anche un commento della sociologa Annalisa Dordoni, dell’università di Milano Bicocca. I braccianti nei campi della Puglia e i fattorini della logistica al nord condividono la condizione di sfruttati. “Il lavoro della logistica come quello dei braccianti – sostiene Dordoni - è soprattutto lavoro migrante che nelle nostre società occidentali è connesso a forme di sfruttamento e ricattabilità. In paesi come il nostro vi è una struttura del lavoro che costruisce il seguente quadro: da un lato vi sono bacini e fonti di reclutamento per circuiti di caporalato; dall’altro vi sono situazioni di irregolarità dal punto di vista giuridico (penso al cosiddetto reato di clandestinità e alle norme del pacchetto sicurezza) che portano ad una estrema ricattabilità e quindi possibilità di sfruttamento”.
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