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Memos di mar 22/06/21
A cura di:Raffaele Liguori
I profughi nel mondo sono più di 82 milioni, quasi quanto la popolazione di un paese come la Germania. Lo raccontano i dati dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (ACNUR), diffusi in occasione della Giornata mondiale per il rifugiato del 20 giugno scorso. A Memos Valerio Calzolaio, giornalista e saggista, e la sociologa dell’università di Torino Magda Bolzoni. .Secondo Calzolaio “i dati diffusi dall’ACNUR sottostimano il dramma di chi è costretto a fuggire. Per essere censiti in quei numeri bisogna avere o lo status di rifugiato internazionale o di profugo interno. Per molte persone in fuga, però, questo status non si raggiunge mai. Allora non vengono censiti o vengono uccisi prima dai disastri naturali o dalle persecuzioni, e sono decine di milioni. L’Italia - conclude Calzolaio - non fa niente per accogliere i profughi. Anche l’Europa non è certo virtuosa. La maggior parte di loro viene accolta nei paesi poveri, con l’eccezione della Germania”. La sociologa Magda Bolzoni ricorda quali sono i pericoli da cui le persone scappano. “Si fugge da situazioni diverse. Da guerre, instabilità, terrorismo, desertificazione, eventi legati ai cambiamenti climatici. Si fugge anche da forti diseguaglianze in termini di accesso ad acqua, cibo e servizi. Le migrazioni forzate e “non forzate” sono un mix difficile da distinguere. Molto spesso le motivazioni si sovrappongono - sostiene Bolzoni - : situazioni di guerra, instabilità, persecuzioni si sommano a discriminazioni e attentati alla vita personali”.
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