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    Ma l’amore c’entra?

    A cura di:

    La redazione di Psicoradio

    Tre uomini e una rabbia “Ma l’amore c’entra?” di Elisabetta Lodoli è un documentario che evita i luoghi comuni tanto usati dai media, e invece parla della rabbia come scelta controllabile, volontaria. Come volontario e spontaneo è stato l’accesso dei tre protagonisti del film al primo centro pubblico nato per aiutare chi ha commesso atti di violenza, l’Ldv (Liberiamoci dalla violenza) dell’Ausl di Modena. Il film - dice Betta Lodoli a Psicoradio - non è però la storia di un trattamento terapeutico, ma cerca di stimolare una riflessione sull’educazione sentimentale e sugli stereotipi culturali, sulla differenza uomo-donna e sulle gabbie culturali in cui ancora ci chiudiamo.....Paolo, Luca e Giorgio sono nomi di fantasia, ma le loro storie di violenza familiare contro le loro compagne sono reali. Non sono dei ‘mostri’ ma uomini normali, diversi per età, origine e provenienza sociale e culturale. La regista Elisabetta Lodoli, insieme alla sceneggiatrice Federica Iacobelli ed alla produttrice esecutiva Roberta Barboni ha raccolto le testimonianze dei tre protagonisti nell’arco di due anni...Accolto con successo alla recente Festa del Cinema di Roma, ‘Ma l’amore c’entra’ verrà proiettato lunedì 11 dicembre alle 20 al Mast di Bologna in collaborazione con la Cineteca di Bologna, e poi in varie altre città d’Italia..... ....“Io come voi sono stata sorpresa....mentre rubavo la vita,....buttata fuori dal mio desiderio d’amore.....Io come voi non sono stata ascoltata....e ho visto le sbarre del silenzio....crescermi intorno e strapparmi i capelli.”....Questi versi di Alda Merini hanno aperto la prima puntata di Psicoradio, quasi dodici anni fa. Ora la poetessa torna a Psicoradio attraverso le parole di un suo amico: Giovanni Nuti, il cantautore che ha realizzato lo spettacolo “Alda Merini, il concerto”, qualche settimana fa a Bologna, con Monica Guerritore e Roberto Vecchioni...“Lei riceveva le persone in camera dal letto, sdraiata come l’ultima diva, era meravigliosa" - ci racconta Nuti, che ha musicato molte poesie della Merini. “Diceva che la poesia, grazie alla musica, arriva anche a coloro che non entrerebbero mai in una libreria”. Nuti ricorda la sua gioia nell’acquistare piccoli oggetti: collane, carillon, bambole… per poi regalarli ad amici e conoscenti. E il suo piacere di essere riconosciuta e fermata per strada, quando iniziò ad arrivare la popolarità televisiva...L’Alda Merini raccontata da Nuti, piena di passione, tenerezza e dolcezza, ha conosciuto per tanti anni la sofferenza del manicomio e a noi di Psicoradio viene in mente quando, molti anni fa, ci disse “sarete anche matti, ma non avete visto il manicomio, quindi io con voi di queste cose non voglio parlare”.

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    A partire da poesie e racconti originali, Pippo Delbono mette in scena un gesto di solitaria ribellione, mosso dalla volontà di continuare a vivere, allargando lo sguardo verso ciò che ci circonda, a costo di trovarsi di fronte a una realtà peggiore di quella da cui si era fuggiti. Attraverso il racconto salvifico delle proprie debolezze, paure e speranze, l’artista crea uno spettacolo che è un’invocazione alla rinascita e che, a partire da un’esperienza personale, sfocia nella rappresentazione universale di quel “sentimento di perdita” che riguarda tutti. Il risveglio è un lavoro sulle cadute e i risvegli, dedicato a chi si è addormentato e poi risvegliato, e a chi ancora non lo ha fatto. Attorno a Pippo Delbono, gli attori della Compagnia danzano sulle note struggenti che suonano lamenti di amore e tenerezza evocando un rito sacro, un funerale forse. Sulle note del virtuoso violoncellista Giovanni Ricciardi, in scena con il suo strumento, e su brani che provengono dalla memoria degli anni Settanta, Delbono si ripete: «Devi danzare, danzare nella tua guerra». Ira Rubini l'ha raggiunto per Cult il giorno dopo il debutto milanese del suo spettacolo Il risveglio

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    Il Parlamento vota la norma “salvaMilano” e il csx si divide, la Giunta milanese trova appoggio al suo operato, la magistratura che ha aperto delle inchieste farà ricorso. In mezzo a tutto questo si svolge il “vivere a Milano”. Una trasmissione sul rapporto tra un “modello” e i suoi esiti. Ospiti: Roberto Maggioni e Michelino Crosti, redazione locale di Radio Popolare. Interventi: Silvia Roggiani, Pd; Gianni Barbacetto, giornalista del Fatto Quotidiano; Alessandro Coppola, Elena Granata, Arturo Lanzani, urbanisti.. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

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    Il giorno delle locuste di venerdì 22/11/2024

    Il fine settimana conclusivo della COP29 probabilmente non produrrà un documento conclusivo, una "cover letter" come la chiamano i negoziatori. Sul tavolo della COP29 c'era soprattutto il tema della finanza per i PVS. La bozza del documento finale è stata pubblicata all'alba di Baku, cioè nella notte italiana, considerando che ci sono 3 ore di fuso orario. Si tratta di 15 pagine che, tolte le premesse delle prime due cartelle, iniziano le parentesi sulle cifre mancanti, mentre è ormai deciso che le caratteristiche del flusso finanziario (se a debito o a fondo perduto) non saranno decise a Baku. La COP azera è stata, per ora, soprattutto l'apoteosi dei lobbisti fossili, con molti esponenti nelle delegazioni ufficiali degli Stati, come ha evidenziato Re Common. I lobbisti fossili a Baku sono 1773. Passiamo al capitolo giudiziario: gli Stati Uniti sono in prima pagina con il mandato d'arresto per gli Adami, i miliardari indiani legatissimi a Modi, e per la condanna a 18 anni di carcere del fondatore di Archegos Capital Management, Bill Hwang. La condanna è da connettere al fallimento da 100 miliardi di dollari che ha, tra l'altro, influito in maniera determinante nel collasso di Credit Suisse, poi salvata dal governo federale mediante una fusione con UBS. Per Adami, figlio e nipote, ieri è scattata la richiesta di arresto internazionale per tangenti e altri reati finanziari. Sempre più vicina il possibile break up di Chrome da Google, come vuole il Dipartimento della Giustizia USA e l'antitrust, che rischia, però, di essere smantellato da Trump. Sul famigerato DOGE (Department of Government Efficiency) c'è stato un ampio intervento sulle colonne del Wall Street Journal di Elon Musk e Vivan Ramaswamy, co-chair del fantomatico Department, imprenditore farmaceutico. Torniamo sulle crypto perché il tetto dei 100.000$ è vicinissimo. La settimana scorsa abbiamo ricevuto critiche per come abbiamo messo sullo stesso piano Bitcoin con Dogecoin, la meme di Musk. Non era né poteva essere un parallelismo perché il panorama è molto ampio e variegato, da Cardano a Tether, passando per le prime DAO. Non sarà facile applicare la tassa sugli ultra-ricchi che è indicata nel documento del G20. Il prof. Santoro, che oggi non è riuscito a collegarsi per delle sessioni di lavoro a cui sta partecipando del Fondo Monetario sulla ricostruzione dei sistemi fiscali in Iraq, ci offre un'analisi di questo passo del G20 che, come abbia ricordato più volte, è stato fortemente voluto dal Brasile. Clamoroso attacco del presidente della Regione Lombardia a Bankitalia, che ha registrato la frenata dell'economia (nettamente sotto la media nazionale). A pesare sempre il calo della produzione industriale. Ieri nuovi dati negativi dal mercato dell'auto, la Bild ha aperto con il titolo a caratteri cubitali "Der Auto Crash". È la stessa BCE a vedere alti rischi per l'economia EU. Le imprese statunitensi stanno riempiendo i magazzini per contenere l'effetto Trump sui dazi. Tornata prepotente la speculazione sul gas: i fondi hedge scommettono sul rialzo (producendolo per ora sulle bollette di famiglie e imprese). La scommessa vale metà dei consumi italiani di un anno.

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