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Legge elettorale, un proporzionale per quattro. L’accordo Pd, M5S, Forzitalia e Lega. Una guida critica al testo con Andrea Pertici.
A cura di:Raffaele Liguori
Tira aria di elezioni anticipate, forse in autunno se non addirittura entro la fine dell’estate. A mettere il turbo all’ipotesi di scioglimento anticipato delle Camere è stato l’accordo raggiunto dai principali gruppi in parlamento su una nuova legge elettorale. Renzi (Pd), Grillo (M5S), Berlusconi (Forza Italia) e Salvini (Lega) si sono messi d’accordo su un sistema proporzionale, con uno sbarramento del 5% per i piccoli partiti, con liste bloccate e quindi senza preferenze e, infine, con un solo segno sulla scheda da dare alla lista o partito. Se l’accordo trasversale a quattro reggerà fino alla fine, potremo dire addio alle coalizioni pre-elettorali e rivedere esaltata la figura del leader di partito (anziché di coalizione) come kingmaker della campagna elettorale. Memos oggi ha ospitato il costituzionalista Andrea Pertici, dell’Università di Pisa. Con l’aiuto del professor Pertici abbiamo visto prima alcune questioni generali dei sistemi elettorali: la differenza tra rappresentatività e governabilità, tra proporzionale e maggioritario; tra collegi uninominali e liste (con preferenze o bloccate). Poi siamo entrati in alcuni dettagli del testo attualmente in discussione in parlamento: la scheda elettorale, la soglia di sbarramento, il criterio di assegnazione dei seggi. La puntata di Memos è una guida critica al testo attuale del progetto di legge elettorale. Sarà il testo definitivo? La risposta è nelle mani di Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini.
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