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La montagna del debito greco può partorire un’Europa diversa da quella dell’austerità? Intervista con Luca Fantacci.
A cura di:Raffaele Liguori
Il nuovo governo di Atene sta chiedendo ai leader europei di considerare il caso greco non un caso nazionale, ma di tutto il continente. Il viaggio nelle capitali d'Europa di Tsipras e del suo ministro Varoufakis ha un obiettivo: aprire un negoziato a livello europeo sul debito di Atene, un debito da considerare politicamente come un obbligo, una responsabilità di tutta l'Europa visto il fallimento delle politiche di austerità. Operazione molto difficile. Ma le prime reazioni non sembrano negative. Da Roma a Parigi, da Londra a Francoforte, nessuno ha sbattuto la porta in faccia a Tsipras. Se alla disponibilità di ascolto seguirà anche un cambio nelle politiche, molto dipenderà dalle posizioni del governo tedesco. Ma per ora il viaggio di Tsipras non prevede una tappa a Berlino. A Memos ne abbiamo parlato oggi con Luca Fantacci, economista, storico dell'economia all'Università Bocconi. «L'egemonia tedesca in Europa si è sfaldata – sostiene Fantacci -. Gran parte dei paesi europei, non solo la Grecia, non crede più che la politica attuata finora sia stata benefica. Quindi Berlino ha già perso la sua capacità di persuasione. Il governo tedesco può continuare a mantenere una propria leadership in Europa se sarà capace di rimodulare le sue proprietà in modo tale da essere veramente credibili come priorità condivisibili a livello europeo tra paesi debitori e paesi creditori».
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