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Jazz in un giorno d’estate |
Perugia 1996: Joao Gilberto (prima parte)
A cura di:Marcello Lorrai
All’inizio degli anni novanta Umbria Jazz comincia a fare i conti con la scomparsa di diversi grandi protagonisti della storia del jazz. E dopo l’exploit dell’incontro fra Gil Evans e Sting nell’edizione 1987, negli anni novanta Umbria Jazz comincia ad aprire in maniera più regolare a mondi diversi dal jazz. Nel ’93 Umbria Jazz presenta uno straordinario Caetano Veloso, e per la rassegna umbra è l’avvio di un filone brasiliano che diventerà una presenza tradizionale nei cartelloni della manifestazione. Caetano torna anche nel ’94, e in programma ci sono anche Gilberto Gil, Djavan, Gal Costa. Torna anche nel ’95. Poi nel ’96 c’è nientemeno che uno dei padri della bossa nova, Joao Gilberto. Una prima esibizione di Gilberto è all’aperto, ai Giardini del Frontone dove un artista ipersensibile come lui è però a disagio per il vento. La seconda esibizione, che ascoltiamo, è poi al Teatro Morlacchi, e ne viene ricavato un live pubblicato dalla Egea. Gilberto si esibisce in completa solitudine, voce e chitarra: per incantare non ha bisogno d’altro. Nel concerto c’è anche uno splendido passaggio “italiano”, con ll’interpetazione di Malaga di Fred Bongusto e di Estate di Bruno Martino, che Gilberto aveva adottato nel proprio repertorio dopo averla ascoltata alla Bussola di Viareggio negli anni sessanta.
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