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Grecia, ultima chiamata dall’Europa? Intervista con Andrea Boitani e Gabriele D’Ottavio.
A cura di:Raffaele Liguori
L'ultimatum lanciato dai 18 ministri della finanze dei paesi dell'euro alla Grecia (il diciannovesimo paese euro) è una richiesta di capitolazione: o accettate le vecchie regole dell'austerità (contenute nel famigerato Memorandum della Troika) oppure non ci sarà spazio per nuovi piani. Dall'Eurogruppo, di fatto, è come se fosse partita una richiesta ad Atene di arrendersi di fronte alla Troika. Il governo Tsipras, infatti, se vorrà rispettare la sua principale promessa elettorale di fine dell'austerità, non potrà accettare una proroga del Memorandum. Le posizioni in campo appaiono inconciliabili, ma lo spazio per trattare è ancora aperto. “Raggiungeremo un accordo entro 48 ore”, diceva ancora ieri sera il ministro delle finanze greco Janis Varoufakis con un sfoggio di ottimismo tattico. Della situazione greca, del peso schiacciante esercitato dal governo tedesco nella trattativa, del ruolo defilato assunto invece dai governi di Parigi e Roma, Memos ne ha parlato oggi con Andrea Boitani, economista dell'Università Cattolica di Milano, e con Gabriele D'Ottavio, storico, ricercatore all'istituto italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler di Trento.
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