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“La verità sarebbe stata diversa senza Tina Anselmi”

La verità sarebbe stata diversa senza il suo lavoro. 

Giuliano Turone, ex magistrato che assieme a Gherardo Colombo scoprì gli elenchi della loggia P2 nel 1981, ricorda quando fu importante il lavoro di Tina Anselmi alla guida della commissione parlamentare di inchiesta sulla P2.

Turone se la prende con chi, il giorno dopo la sua morte, mette in dubbio l’efficacia del lavoro della commissione. 

“Sono semplicemente scandalizzato questa scarsa informazione” attacca Turone:

La commissione parlamentare ha dato i maggiori risultati di conoscenza su quel fenomeno complicato e terribile che è il sistema di potere occulto che ruotava attorno alla P2. La loggia P2 ha sequestrato le decisioni istituzionali più importanti. Quando trovammo i  documenti della P2 a Castiglion Fibocchi (nella villa di Licio Gelli-ndr) non trovammo solo le liste ma anche informazioni che dimostravano come il sistema di potere occulto gestisse gli affari più determinanti della realtà del nostro Paese, dalla Rizzoli Corriere della Sera all’affare Eni Petronim. Anselmi ebbe il merito di gestire la commissione con grande coraggio e determinazione e infatti l’hanno abbastanza emarginata. Il sistema occulto è entrato un po’ in crisi ma poi ha recuperato alla grande e ciò che è rimasto si è evoluto e ha continuato ad essere una presenza nociva. Ad esempio, i depistaggi sulla strage Bologna furono gestiti dai servizi segreti della P2“.

Come il potere egemone dell’epoca, la Dc, accolse la vostra inchiesta sulla P2?

“Venne accolta con contraddittorietà. Una fascia notevole della classe dirigente del Paese non apprezzò che venisse a nudo il sistema potere occulto attorno alla loggia. Questo ambiente non gradito neanche il lavoro della Anselmi”.

Esistono altre Tina Anselmi oggi?

“Penso ci siano oggi uomini e donne che hanno queste qualità. Vengono alla luce quando l’occasione storica si presenta. Io non sarei pessimista, ci sono energie positive nel nostro Paese che andrebbero coltivate e utilizzate”

Ascolta l’intervista a Giuliano Turone a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi

giuliano-turone-intervista-2-novembre-2016

 

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    "Lonely Are All Bridges. Birgit Jurgenssen e Cinzia Ruggeri" è il titolo della mostra aperta al pubblico da oggi negli spazi di Fondazione ICA a Milano in via Orobia 26, fino al 15 marzo. La Fondazione ICA Milano ha inaugurato così la programmazione espositiva del 2025 con un progetto espositivo bipersonale, con la eccezionale curatela dell’artista Maurizio Cattelan e Marta Papini. La mostra celebra il lavoro di due artiste iconiche, Birgit Jürgenssen (Vienna, 1949 – 2003) e Cinzia Ruggeri (Milano, 1942 – 2019), mai incontratesi di persona, ma idealmente in dialogo attraverso le loro opere, visioni e riflessioni. Il titolo della mostra è tratto da un verso della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, “lonely are all bridges”, che sintetizza lo spirito sperimentale di due artiste il cui lavoro si spinge oltre le convenzioni, sfida i confini tra arti e costruisce ponti in grado di attraversare discipline differenti, trasformando il quotidiano in un racconto dalla forte dimensione critica. Oggi a Cult, Ira Rubini ne ha parlato con Manuela Accinno.

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