Leopoli dallo scoppio della guerra in Ucraina si è trasformata, diventando la città dell’accoglienza e dello smistamento degli sfollati interni. In poche settimane sono arrivati 200mila abitanti in più, la maggior parte dei quali in automobile. Come risultato secondario di questa massiccia accoglienza la città è stata invasa da auto, il traffico si è incancrenito, i mezzi pubblici sono diventati insufficienti e i tempi di percorrenza si sono allungati.
Un urbanista di una Ong danese, vista la situazione, ha pensato di donare al Comune un progetto per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei trasporti dei vecchi e nuovi abitanti di Leopoli. Sta raccogliendo fondi per creare in tempi rapidi 20 km di piste ciclabili leggere, corsie ciclabili perlopiù dipinte che non necessitano di grossi lavori infrastrutturali.
Il secondo passo sarà poi spedire biciclette, almeno 2000, per i nuovi abitanti della città. Biciclette con cestini, seggiolini per i bambini, bici da usare come mezzi di trasporto, per fare la spesa, andare a scuola, al lavoro, come accade a Copenhagen. In un container possono trovare spazio 200 bici, primo obiettivo 10 container.
A Copenhagen hanno deciso di esportare la conoscenza di una delle cose che sanno fare meglio. Di donare oggetti utili, dal prezzo piuttosto contenuto, capaci di migliorare in maniera radicale non solo la vita di chi li usa, ma quella della intera collettività.
Per la seconda volta gli abitanti della Danimarca sono stati invitati a donare la bicicletta che non utilizzano più o che hanno in cantina di riserva: la prima per i rifugiati ucraini nelle città danesi, la seconda per gli ucraini sfollati in una città dove la guerra non c’è ancora.
La raccolta fondi si trova su GoFundMe e si può partecipare da tutto il mondo