Quarantasei anni fa una bomba con 7 chili di tritolo deflagrava nella Banca Nazionale dell’Agricoltura. Erano le 16.37. I morti furono 16, i feriti 87. Da allora il Comitato dei familiari delle vittime ricorda i nomi e le storie di chi ha perso la vita nella strage di Stato.
Le manifestazioni iniziano alle ore 11 al teatro Elfo Puccini, con lo spettacolo E saremmo stati salvi un incontro con il professor Paolo Colombo e l’attrice Lella Costa. Il concentramento, invece, anticipa alle 15.30 e parte da piazza della Scala. Si arriva a piazza Fontana per le 16.30 e alle 16.37 ci sarà il minuto di silenzio che da 46 anni accompagna i milanesi il 12 dicembre. Sempre in piazza Fontana ci saranno gli interventi, tra cui quello di Giuliano Pisapia e, in chiusura, Carlo Smuraglia.
Il 3 maggio 2015 per i familiari delle vittime si sono spente le speranze di poter ottenere una verità giuridica per la strage di Stato. Ci si dovrà accontentare di quella storica: la bomba è stata messa da Ordine nuovo, per mano di Franco Freda e Giovanni Ventura. Così scrive la Cassazione nel 2005, nell’ultimo processo di piazza Fontana: “Un gruppo eversivo costituito a Padova nell’alveo di Ordine Nuovo”che si dice “capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura” ha ordito l’attentato. Ma i due non possono essere condannati: sono già stati assolti dalle stesse accuse nei processi precedenti, già andati in Cassazione. I familiari delle vittime almeno possono guardare a quanto accaduto per la strage di piazza della Loggia a Brescia. La Corte di appello di Milano ha condannato per le strage del 28 maggio 1974 Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte.
Ma non c’è solo il corteo “ufficiale”. Valter Boscarello è presidente di Memoria antifascista, il corteo che partirà sfasato di 30 minuti rispetto al primo. In linea con il primo, ma che in più ricorda le vittime anarchiche Giuseppe Pinelli e Saverio Saltarelli, ucciso esattamente un anno dopo la strage, il 12 dicembre 1970, da un candelotto lanciato da un carabiniere.