“Ci hanno detto che siamo delle zecche rosse, l’hanno detto chiaramente in consiglio comunale, e ci accusano di essere abusivi, perché abbiamo fatto rivivere una piazza abbandonata”. Siamo a Catania, l’attacco, per ora solo verbale, arriva dai consiglieri comunali di destra, e oggetto dell’attacco è l’associazione culturale Gammazita, “colpevole” di aver recuperato uno spazio sociale degradato trasformandolo in una biblioteca all’aperto, una Piazza dei libri.
Stiamo parlando di un quartiere molto difficile di Catania: San Cristoforo, che vanta tra le bellezze la presenza del castello del 1200 voluto da Federico II di Svevia, ma che è anche un quartiere tristemente famoso per la presenza di attività mafiosa, e per l’alto abbandono scolastico.
Gammazita da qualche anno lavora per dare ai cittadini, soprattutto ai minori, delle alternative culturali, organizzando attività, laboratori, eventi.
Quella di trasformare una piazza simbolo di abbandono in una libreria a cielo aperto è stata una delle iniziative di maggior successo, che ha ridato al quartiere dignità e vitalità.
“I risultati si vedono: con i ragazzini, che sono i più curiosi, ma anche con tantissima gente che non avremmo mai detto sarebbe stata attirata da una libreria: piano piano in molti si sono avvicinati e sono diventati fruitori della nostra biblioteca” racconta Daniele Cavallaro di Gammazita.Ed è per questo che, dopo gli attacchi della destra cittadina, gli abitanti di San Cristoforo si sono schierati compatti al fianco di Gammazita e della Piazza dei libri. Non solo loro: tanti artisti, da Eugenio Finardi a Vinicio Capossela, che in passato sono stati ospiti di questo spazio, hanno pubblicamente espresso la loro solidarietà alla Piazza.
“La piazza è sotto attacco perché tutto quello che facciamo parte da un tentativo di riappropriazione: prima la piazza era un parcheggio abusivo. Noi abbiamo prima messo i vasi, poi le panche, poi i libri…abbiamo fatto rivivere questa piazza”. Tutte le accuse sono chiaramente infondate: l’associazione è regolarmente registrata e Piazza dei libri rientra in un progetto, concordato con lo stesso comune di Catania. “Con tutto il rispetto per chi occupa e si riappropria degli spazi, iniziative che condividiamo, ma il nostro in questo caso è un percorso diverso: abbiamo cercato di fare in modo che questo progetto rimanesse, ci siamo riappropriati della Piazza all’inizio, ma poi abbiamo partecipato ad un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicato alla creatività urbana e l’abbiamo vinto”, continua Daniele.
Ma concretamente che pericoli corre la Piazza dei libri? “Sicuramente questi attacchi sono stati soprattutto una trovata propagandistica” conclude Daniele, “Però per noi questa resta una situazione da tenere monitorata: questi sono politici e potrebbero tornare alla maggioranza. Per il rapporto che abbiamo noi con le istituzioni, tutto si basa sul consenso: se non ci facciamo vedere forti, abbiamo il timore che un domani trovino il modo di chiudere il progetto. Bisogna sempre difendere le cose a cui teniamo”.
Daniele Cavallaro ha raccontato la storia di Piazza dei libri a Periferie del 3 dicembre.