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Piantedosi & Co., l’indifferenza che uccide

Piantedosi

Bugie, omissioni, silenzi, deresponsabilizzazioni. Quello di Piantedosi alla Camera ieri è stato discorso codardo, infimo e in malafede, smentito dai dati, dai documenti, dalle schede telematiche di Frontex, dalla carte nautiche, dai bollettini del mare, da tutto.

L’unica possibile argomentazione ancora degna di essere affrontata è quella usata anche da meloni, “nessuno può pensare che noi volevamo una strage”.
E certo, nessuno crede che gli oltre 70 morti di Cutro siano state vittime di un piano stragista doloso.

Non è questo il discorso, non è questa l’accusa. I morti sono stati vittime di un’altra cosa, una cosa che si chiama indifferenza.
La stessa gelida indifferenza che ha trasferito i 60 sopravvissuti al naufragio in una struttura fatiscente senza letti, senza riscaldamento e con un solo bagno in comune.
La stessa disumana indifferenza che obbliga le navi delle Ong a fare quattro o cinque giorni di viaggio in più per sbarcare i migranti nei porti del nord e poi riportarli in autobus al sud.
La stessa burocratica indifferenza che svuota di personale gli uffici stranieri della polizia costringendo i richiedenti asilo a code infinite nella notte al freddo, come quelle di via Cagni a Milano.
La stessa cinica indifferenza che fa scrivere a Feltri “partire è un po’ morire”.
La stessa beffarda indifferenza di Salvini quando definisce i migranti “palestrati”.
Dall’indifferenza al disprezzo e dal disprezzo la strage, come abbiamo visto, la strada non è poi così’ lunga. Di questo sono colpevoli Piantedosi, Salvini, Meloni e i loro complici.

  • Autore articolo
    Alessandro Gilioli
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    Milano-Cortina 2026: Olimpiadi sostenibili? Siamo andati a vedere. (Ep.2 - Valtellina)

    Il conto alla rovescia è iniziato, tra un anno ci sarà l’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Erano stati assegnati all’Italia nel 2019 con un dossier di candidatura che puntava tutto sulla parola “sostenibilità”, sia ambientale che economica. Riutilizzo degli impianti sportivi esistenti, investitori privati, attenzione all’impatto ambientale, costi contenuti, eredità legata al territorio. Il piano economico aggiornato dal governo prevede 3,6 miliardi di costi. Rispetto al dossier di candidatura le spese sono generalmente triplicate, come nel caso della pista da bob passata da 46 a 120 milioni. Siamo andati a vedere come procedono i lavori a Cortina d’Ampezzo e in Valtellina, per capire da vicino la (in)sostenibilità di queste Olimpiadi. Questa è la seconda puntata, il reportage dalla Valtellina e da Bormio di Luca Parena.

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