
Guy Delisle è un fumettista canadese noto per aver scritto libri come Pyongyang, Shenzen, Cronache da Gerusalemme o Cronache Birmane. In cui racconta con semplicità e un umorismo pungente la vita quotidiana e le contraddizioni di quei luoghi, vissute in prima persona. Questo suo tono scanzonato ma preciso caratterizza anche il graphic novel storico-biografico Per una frazione di secondo. L’incredibile vita di Eadweard Muybridge , pubblicato dalla Lizard.
Se non siete adepti di fotografia, è possibile che il nome Muybridge non vi dica molto. Ma i lavori sul movimento di questo fotografo britannico emigrato in America a metà ottocento hanno cambiato la storia. Della fotografia, dell’animazione e del cinema. Come ci ricorda Delisle nell’incipit del romanzo, oggi può sembrare strano ma nel 1855 nessuno sa quali siano gli esatti movimenti di un cavallo al galoppo. Da un lato all’altro dell’Atlantico se ne interessano un pittore, che desidera realizzare quadri di un realismo assoluto, un medico, che vuole capire come si muovono gli animali per motivi scientifici, e anche il ricchissimo Leland Stanford, che dopo aver collegato l’Est e l’Ovest degli Stati Uniti con le sue ferrovie non ha ancora creato la famosa università ma si è dato all’allevamento di cavalli da corsa in California. È convintissimo che i cavalli al galoppo, per un brevissimo momento non tocchino terra, solo che non sa come provarlo.
Raccontata come un’epopea avvincente e divertente – va detto che l’eccentricità dei personaggi aiuta – che mescola divulgazione scientifica, riferimenti artistici, storie d’amore e di violenza nel vecchio west, rivalità, colpi di scena, paesaggi mozzafiato e storia della civiltà occidentale, l’impresa che ha permesso di catturare nitidamente su pellicola il movimento di un cavallo, e da lì gettare le basi per l’animazione delle immagini e del cinema come lo conosciamo oggi, si legge tutta d’un fiato. Deslile, che ha scelto di usare dei toni seppia per calarci nel passato ma non esita a passare a dei colori fluo e brillanti quando collega gli eventi al presente, costruisce sapientemente le sue pagine. Dosando il ritmo per creare la tensione giusta al momento giusto, comica o drammatica, e inserendo tutta una serie di rimandi alla storia dell’arte e del progresso scientifico che sono funzionali alla costruzione del racconto.
Tra risate, ammirazione, indignazione e sorpresa, non è solo la storia di un uomo e della sua scoperta che emerge da queste pagine. Perché questo romanzo a fumetti ci ricorda anche e sopratutto che senza scambi culturali, senza commistioni di genere, senza possibilità di muoversi, di comunicare e di sperimentare liberamente, non è possibile neanche ottenere dei progressi culturali e scientifici o gettare le basi che un giorno qualcuno userà per cambiare il mondo.
Se non siete adepti di fotografia, è possibile che il nome Muybridge non vi dica molto. Ma i lavori sul movimento di questo fotografo britannico emigrato in America a metà ottocento hanno cambiato la storia. Della fotografia, dell’animazione e del cinema. Come ci ricorda Delisle nell’incipit del romanzo, oggi può sembrare strano ma nel 1855 nessuno sa quali siano gli esatti movimenti di un cavallo al galoppo. Da un lato all’altro dell’Atlantico se ne interessano un pittore, che desidera realizzare quadri di un realismo assoluto, un medico, che vuole capire come si muovono gli animali per motivi scientifici, e anche il ricchissimo Leland Stanford, che dopo aver collegato l’Est e l’Ovest degli Stati Uniti con le sue ferrovie non ha ancora creato la famosa università ma si è dato all’allevamento di cavalli da corsa in California. È convintissimo che i cavalli al galoppo, per un brevissimo momento non tocchino terra, solo che non sa come provarlo.
Raccontata come un’epopea avvincente e divertente – va detto che l’eccentricità dei personaggi aiuta – che mescola divulgazione scientifica, riferimenti artistici, storie d’amore e di violenza nel vecchio west, rivalità, colpi di scena, paesaggi mozzafiato e storia della civiltà occidentale, l’impresa che ha permesso di catturare nitidamente su pellicola il movimento di un cavallo, e da lì gettare le basi per l’animazione delle immagini e del cinema come lo conosciamo oggi, si legge tutta d’un fiato. Deslile, che ha scelto di usare dei toni seppia per calarci nel passato ma non esita a passare a dei colori fluo e brillanti quando collega gli eventi al presente, costruisce sapientemente le sue pagine. Dosando il ritmo per creare la tensione giusta al momento giusto, comica o drammatica, e inserendo tutta una serie di rimandi alla storia dell’arte e del progresso scientifico che sono funzionali alla costruzione del racconto.
Tra risate, ammirazione, indignazione e sorpresa, non è solo la storia di un uomo e della sua scoperta che emerge da queste pagine. Perché questo romanzo a fumetti ci ricorda anche e sopratutto che senza scambi culturali, senza commistioni di genere, senza possibilità di muoversi, di comunicare e di sperimentare liberamente, non è possibile neanche ottenere dei progressi culturali e scientifici o gettare le basi che un giorno qualcuno userà per cambiare il mondo.
Per una frazione di secondo. L’incredibile vita di Eadweard Muybridge. Di Guy Delisle. Traduzione di Lara Pollero. 208 pagine a colori. Rizzoli Lizard, 18 euro.