A febbraio i delegati all’assemblea nazionale del PD avevano chiesto una revisione radicale degli accordi tra Italia e Libia. Ieri, il PD ha votato a favore del rifinanziamento dei campi, delle milizie, della cosiddetta guardia costiera libica.
Le violenze, le torture, le uccisioni sono note a tutti. Questo non ha fermato il Parlamento italiano e non ha fermato PD e Movimento 5 Stelle, a parte otto dissidenti democratici e tre grillini. E non è un problema politico, pare, per il governo, per il PD, per i 5 Stelle che il rifinanziamento sia passato coi voti della Lega visto che la maggioranza non era autonoma, con Leu e Italia Viva contrarie.
In questo anno di governo, il PD ha continuato ad accreditare una tesi: siamo al governo coi 5 Stelle, serve realismo, ci vogliono compromessi. Ma la Libia non è opera dei 5 Stelle. La Libia è opera del PD, del governo Gentiloni, di Minniti Ministro dell’Interno. Al gruppo dirigente PD non manca il coraggio di scontrarsi con gli alleati. Manca una visione diversa da quella applicata fino a oggi.