Il terrore a Calais. Cinque uomini tra i 40 e i 50 anni, tutti francesi originari della regione, sono stati arrestati con l’accusa di aaver picchiato e derubato i migranti che stanno nella Jungle, l’enorme baraccopoli in via di sgombero sorta fuori dall’Eurotunnel che conduce alla Gran Bretagna. Si vestivano da poliziotti e facevano irruzione nelle abitazioni di fortuna, con il solo scopo di terrorizzare i disperati in attesa di partire per l’Inghilterra, come hanno ammesso di fronte alla polizia. Erano accusati di aver compiuto solo due irruzioni, ne hanno rivendicate almeno sei. Uno dei cinque era già stato accusato di essere tra gli organizzatori delle manifestazioni xenofobe contro i migranti della città francese.
“Lo Stato ha riempito di polizia questo posto. Hanno portato donne e bambini in una zona recintata, dove ci sono dei conteiner da 12 posti ciascuno”, spiega ai nostri microfoni Marta Giorgetti, attivista italiana che ha portato gli aiuti raccolti dall’associazione Hope for Children con l’aiuto della rete Road2Calais. I posti sono insufficienti per il numero di persone che ancora abita nel fango di Calais.
“Nella parte sud del campo è stato distrutto tutto – aggiunge -. Io ho incontrato soprattutto afghani, ma ci sono anche sudanesi e siriani. Sono quasi tutti uomini soli”. Nonostante le condizioni, ancora sperano di proseguire il loro viaggio.
Ascolta l’intervista a Marta Giorgetti a cura di Emanuele Valenti