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Parisi: saggi i sindaci, a Milano scelgo Balzani

«E’ una lettera saggia, se pensiamo al governo del paese e non solo alla paura per la destra».

Arturo Parisi, tra i fondatori del Pd nel 2007 e prima ancora dell’Ulivo insieme a Romano Prodi, approva la lettera-appello dei sindaci Pisapia, Doria e Zedda all’unità di tutto il centrosinistra.

Parisi racconta a Memos di non essere più iscritto al Pd: «mi considero un partecipante, innanzitutto come elettore – dice il professore – . Ormai la modalità con cui si sta in campo è molto più ampia di quella riconducibile al profilo della tessera e dell’iscrizione». Parisi è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel primo governo di Romano Prodi (tra il ’96 e il ’98), ministro della difesa nel secondo governo Prodi (biennio 2006-2008) e ha seguito passo passo la storia del centrosinistra di questi ultimi vent’anni.

«Quella dei tre sindaci è una lettera saggia – dice l’ex ministro – pensando al centrosinistra e ancor più saggia pensando a quella parte che ama definirsi la sinistra e alla quale fanno riferimento i sindaci».

Secondo lei, Pisapia e gli altri sindaci con l’appello all’unità del centrosinistra hanno voluto spiazzare sia Renzi che i critici del leader del Pd? Come sappiamo per entrambi, e per ragioni diverse, il centrosinistra non è più una priorità.

«Spiazzare è un termine forte e spettacolare – sostiene Parisi – . Direi che hanno voluto aprire un dibattito. Dobbiamo riconoscere che il centrosinistra non ha mai cessato di esistere: a livello locale ha continuato a vivere come un campo largo e aperto, anche se oggi la nostra attenzione è tutta concentrata sul livello nazionale».

Con quella lettera i sindaci hanno voluto aprire, con due anni d’anticipo,  la discussione congressuale dentro il Pd sulle alleanze?

«Forse è eccessivo. Ho visto che esiste anche una linea di lettura che addirittura ipotizzerebbe che Pisapia possa porsi come alternativo a Renzi nella guida del centrosinistra. Credo, invece, che l’orizzonte di questa lettera sia innanzitutto l’appuntamento delle elezioni amministrative con la conferma o l’allargamento delle esperienze di centrosinistra al governo locale».

Veniamo a Milano, le primarie del centrosinistra. Giuseppe Sala viene proposto come candidato sostenuto da Renzi. Quella di Sala, secondo lei, è una candidatura coerente con la storia milanese del centrosinistra di questi ultimi anni?

«A occhio mi sembra di no. Vorrei approfondire meglio, non sono un cittadino milanese. Tuttavia è un tema che affrontiamo all’interno della competizione democratica. Da questo punto di vista ho ascoltato l’altra sera le riflessioni avanzate dalla candidata (Balzani, ndr) che si annuncia alternativa, e più immediatamente prossima a Pisapia: senza dubbio l’ho sentita a me più vicina. Se fossi a Milano non avrei difficoltà a dichiarare la mia prossimità».

La conversazione con Arturo Parisi, nel corso della puntata di oggi di Memos, si conclude sull’Europa. L’ex braccio destro di Prodi esprime un giudizio negativo sui leader attuali: Merkel, e ancor di più Hollande – sostiene Parisi – sono leader nazionali senza una statura europea».

Ascolta l’intervista ad Arturo Parisi

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    Raffaele Liguori
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    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

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    C'è Di Buono: Max Casacci racconta Eartphonia III: Through the grapevine

    Anche in questa puntata parliamo di qualcosa che ha a che fare con la cultura enogastronomica, ma anche, molto, con la musica. Per la prima volta il caro Max Casacci (già colonna dei Subsonica) è stato ospite di un nostro programma non prettamente musicale, per raccontare il terzo episodio del suo progetto "Eartphonia", che lo ha portato in Franciacorta per "Through the grapevine", realizzato con i suoni del vino; suoni e rumori catturati nelle cantine dell'azienda vitivinicola Bersi Serlini Franciacorta. A cura di Niccolò Vecchia

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