La procura di Marsala ha aperto un’inchiesta sull’origine, certamente dolosa, dell’immenso incendio che da cinque giorni devasta l’isola di Pantelleria. Una prima stima, fa sapere il sindaco dell’isola Salvatore Gabriele, parla di almeno 600 ettari di foresta distrutti. I danni sono incalcolabili. Per fortuna, le fiamme non hanno mai lambito le abitazioni.
Le circostanze fanno ipotizzare che gli autori dell’incendio abbiano voluto colpire la zona sud orientale dell’isola, che già dal 2009 e dal 2010 è stata indicata per diventare parco nazionale. Da due mesi il dossier è tornato sulle scrivanie dei funzionari regionali. E qualche contrario, sull’isola, c’è. Per l’amministrazione comunale il parco potrebbe essere invece uno strumento per rilanciare l’isola.
Ai nostri microfoni, il sindaco Salvatore Gabriele rassicura: la stagione turistica è salva. Le bellezze dell’isola sono conservate. L’incendio costringerà ad opere di bonifica straordinaria, anche sul piano della sicurezza idrogeologica dell’area. Ma la Perla del Mediterraneo continuerà a brillare come sempre.
Il video di Lorenzo Silvia, da Youtube
Sindaco Gabriele, com’è la situazione ora?
La situazione dopo cinque giorni è migliorata notevolmente. I canadair non devono intervenire più, mentre sul terreno i volontari insieme ai vigli del fuoco stanno intervenendo per la bonifica dei terreni. Ci sono alcune fumarole per combustione rimaste da tutto ciò che è bruciato.
Ci sono stime di quale porzione di foresta sia bruciata?
Per avere un’idea più precisa ci vorranno giorni. Le stime attuali dicono almeno 600 ettari. Ora dobbiamo mettere a punto una strategia per la bonifica del terreno. Da lunedì entreremo in una “fase 2” che servirà alla verifica dei rischi ambientali e idrogeologici che ci sono. Inizia la fase dopo lo scempio. Per fortuna non è tutta l’isola in questa condizione, ma solo la parte sudorientale. Le parti colpite sono i tre costoni principali: Montagna grande, Cuddia Attalora e Fossa del Russo.
Che idea si è fatto sull’origine degli incendi?
Non credo che esistano incendi così vasti che non siano di origine dolosa. Il compito nostro, insieme alla magistratura, è capire chi sono i colpevoli. Quello che sappiamo è che ci sono tessuti sociali che su alcuni temi (come il parco nazionale a Pantelleria, ndr) invece che confrontarsi decidono di fare altro. Un altro indizio sull’origine dolosa è che di certo un risultato del genere non può essere stato prodotto da singoli pazzi, perché l’impressione degli esperti che stanno facendo le valutazioni sul caso è che il fuoco sia stato appiccato in punti diversi.
Ascolta l’intervista a Salvatore Gabriele