Il racconto della giornata di lunedì 17 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Macerie e ospedali pieni, nessuna via di fuga. Questa è Gaza, dopo otto giorni di guerra. Arriva il decreto del governo, e il coprifuoco si sposta di un’ora: dalle 22 alle 23. E il prossimo 31 ottobre via al blocco dei licenziamenti. Il pallone si è sgonfiato: la crisi delle grandi aziende del calcio. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia e la campagna di vaccinazione.
Più di 200 morti palestinesi in una settimana
Rispetto ai giorni scorsi sembra che i raid israeliani e il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele siano stati meno intensi.Tra le vittime palestinesi c’è uno dei principali comandanti della Jihad Islamica. Secondo il ministero della sanità di Gaza, in una settimana ci sono stati più di 200 morti palestinesi. 10 invece le vittime israeliane.
Le violenze proseguono anche adesso. Nel sud di Israele sono suonate le sirene per tutta la giornata. Sentiamo invece quello che ci ha raccontato, nel pomeriggio, un cittadino di Khan Yunis, nel sud della Striscia.
Nelle ultime ore sono aumentati gli appelli per un cessate il fuoco immediato. Lo hanno chiesto Francia, Germania, Egitto, anche gli Stati Uniti. La Casa Bianca ha fatto sapere di aver intensificato gli sforzi diplomatici. L’inviato americano, Hady Amr, ha incontrato il presidente palestinese, Abu Mazen. Gli Stati Uniti non parlano con i gruppi armati, lo fanno attraverso Egitto e Qatar.
Oggi il segretario di stato, Blinken, ha confermato il supporto a Israele e Biden ha dato il via libera all’ultima vendita di armi, 735 milioni di dollari. Oltretutto in questi minuti diverse fonti diplomatiche, citate dalle agenzie di stampa, hanno confermato che Washington ha bloccato ieri il comunicato del Consiglio di Sicurezza ONU, perché non avrebbe previsto un esplicito riferimento ai razzi dalla striscia su Israele. Per ora l’unica critica americana a Israele è sul bombardamento dell’edifico che a Gaza ospitava i media internazionali, compresa l’agenzia AP. “Non abbiamo visto prove della presenza di Hamas in quel palazzo”, ha detto il segretario di stato Blinken. Sentiamo l’americanista Fabrizio Tonello.
Salvini si intesta la battaglia del coprifuoco
(di Anna Bredice)
Salvini si intesta le riaperture decise da Draghi e contemporaneamente continua a chiedere di anticipare quelle spostate più in avanti. Subito dopo la cabina di regia che ha deciso il lungo elenco di progressive riaperture di tanti settori, Salvini ha riunito ministri e sottosegretari, alcuni dei quali avevano partecipato alla riunione a Palazzo Chigi. Dal governo si è fatto sapere che nessuno, quindi nemmeno i leghisti, avevano sollevato obiezioni. Nella riunione con i suoi, Salvini ha definito la linea: “soddisfatti, ma ci vuole più più coraggio su alcuni fronti”, questo è ciò che esce dal vertice leghista, un modo per dimostrare che se si è arrivati alle scelte di oggi è solo grazie alla Lega. Non è proprio così, perché Draghi ha preferito una gradualità della riduzione del coprifuoco, l’eliminazione completa arriverà solo il 21 giugno. Oggi si dicono tutti soddisfatti, sia i più aperturisti, Lega e Forza Italia, che i più prudenti.
Il ministro Speranza già da qualche giorno aveva anticipato che si andava verso progressive riduzioni di tutte le restrizioni esistenti. Salvini si intesta la battaglia della fine del coprifuoco e già avanza nella sfida per anticipare l’apertura di discoteche, palestre, matrimoni e piscine previste da giugno in poi. Sceglie di continuare a tenere sotto tensione il governo sul fronte Covid. Da Palazzo Chigi si fa sapere che Draghi ha preferito misure più graduali per soppesare i riflessi sui contagi, sembrerebbe quindi che sia prevalsa una linea più prudente. Ma le scelte di oggi sono dovute soprattutto alla forte riduzione in molte regioni dei contagi, tant’è che dal primo giugno ci saranno alcune regioni che passano in zona bianca e questo accade soprattutto grazie alla campagna di vaccinazioni, più che alle insistenze di Salvini.
I numeri della violenza sulle donne nel 2020
Oggi l’Istat ha diffuso una serie di dati che riguardano la violenza contro le donne. Nel 2020 le chiamate al numero di soccorso 1522 sono state quasi l’80% in più rispetto all’anno prima, con picchi intorno al 180% nei mesi di aprile e maggio, quelli del lockdown, e del 114% nella settimana del 25 novembre, giornata contro la violenza di genere. A subire questa violenza sono persone di tutte le fasce di età, ma in percentuale aumentano le richieste di aiuto di ragazze sotto i 25 anni e donne oltre i 55. La psicologa Ada Garofalo coordina le case rifugio della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano.
I big del calcio sono sommersi dai debiti
(di Claudio Agostoni)
La notizia di oggi è che il Consiglio federale della Figc ha deliberato il rinvio di un mese del pagamento della rata di marzo degli stipendi dei calciatori che giocano in Serie A. E’ l’ennesima conferma che il giocattolo si è rotto: le squadre del campionato di calcio stanno prendendo atto che il modello economico con cui agiscono da anni è insostenibile. Non è un problema solo italiano: basta ricordare che anche Barcellona e Real Madrid, i due colossi del campionato spagnolo, sono sommersi dai debiti. La colpa di questo disastro viene addebitata al covid e al fatto che le partite, da ormai un anno, si disputano senza spettatori. E quindi senza incassi dal botteghino. Ma questo giustifica solo parzialmente il collasso economico in atto. Esemplare il caso dell’Inter: i festeggiamenti per la vittoria del campionato sono oscurati dai conti in rosso.
La proprietà cinese, che negli scorsi anni aveva investito centinaia di milioni, ha chiuso il rubinetto. Il mondo calcio, ritenuto strategico per l’ingresso della Cina nell’universo occidentale, è stato rinnegato. La proprietà cinese dell’Inter ha chiesto ai dipendenti, calciatori e non, di ridursi lo stipendio e non è previsto alcun investimento per l’imminente calcio mercato. A questo va aggiunta la nebulosità dei contratti di sponsorizzazione con aziende cinesi: 307 milioni dal 2016 al 2020, contratti con aziende che vanno e vengono, sottoscritti e rivisti nel giro di poco tempo, ritardi nei flussi di pagamenti…
Non è che la situazione economica di club come Juventus, Milan e Roma sia migliore. Anche qui debiti per decine e decine di milioni. L’unica differenza con l’Inter è che almeno la situazione proprietaria è ben definita. L’escamotage della Super League è stato un tentativo maldestro di porre un rimedio creando un campionato degli ex super ricchi, oggi super indebitati. Sarebbe opportuno che gli stessi soggetti trovassero un accordo per contenere quei costi che hanno portato tutti questi team sull’orlo del tracollo economico.
Oggi si è celebrata la Giornata internazionale contro l’omofobia
In Italia la Giornata internazionale contro l’omofobia, che si celebra oggi, è segnata dal dibattito sulla legge Zan, che resta bloccata al senato. Stamattina il segretario Pd Enrico Letta e il ministro 5 stelle Luigi Di Maio hanno usato Twitter per dire che il testo dev’essere approvato subito. Dall’altra parte la Lega, che guida l’ostruzionismo al provvedimento, ha rilanciato il suo no attraverso Matteo Salvini. Il presidente della repubblica Sergio Mattarella non ha parlato della legge, ma ha diffuso una dichiarazione che sottolinea “il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione”. Il giornalista Simone Alliva ha scritto il libro “Caccia all’omo: viaggio nel paese dell’omofobia”.
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
Sono 3.455 i positivi al test del coronavirus in Italia registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.753. Sono invece 140 le vittime in un giorno, 93 quelle registrate ieri . Mentre sono 118.924 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 202.573. Il tasso di positività è del 2,9% ed è stabile rispetto al 2,8% registrato nelle 24 ore precedenti. Nel nostro Paese il numero degli attualmente positivi è di 322.891, in calo di 5.991 unità rispetto a ieri. I dimessi/guariti sono invece 9.305, per un totale di 3.715.389 dall’inizio dell’epidemia. Sono 1.754 le persone ricoverate in terapia intensiva, 25 in meno rispetto a ieri. I pazienti ricoverati con sintomi con sintomi sono al momento 12.024. A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (675), la Campania (550), il Lazio (388) e la Toscana (382).